Se Matteo Salvini ha manifestato l’intenzione di “tirare dritto” sul censimento dei rom che tante polemiche ha scatenato in queste ore – sia in Italia che in Europa – si può dire che anche i suoi oppositori non abbiano intenzione di mollare la presa rispetto a quella che considerano un’affermazione razzista. Capita così che sui social sia ormai diventato virale l’hashtag #Salvinischedacitutti, che in queste ore ha preso spunto da un sermone di Martin Niemöller, teologo e pastore protestante tedesco, oppositore del nazismo, che recita:”Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”. Come reagirà Matteo Salvini, da sempre molto attento a quanto accade sul web, rispetto a questa protesta sui social? (agg. di Dario D’Angelo)



SPERANZA DENUNCIA SALVINI PER ISTIGAZIONE ALL’ODIO RAZZIALE

Continuano ad essere l’argomento più dibattuto della scena politica italiana le dichiarazioni di Matteo Salvini sul censimento dei rom. Ancora di più dopo che il ministro dell’Interno ha rincarato la dose poco fa sulla sua pagina Facebook, rivendicando la possibilità di proporre un controllo sui rom visto che anche una giunta di sinistra come quella Pisapia a Milano si è comportata seguendo lo stesso schema. Ma è proprio dalla sinistra, e per la precisione da Liberi e Uguali, che si leva la forma di protesta quanto meno più plateale rispetto alla presa di posizione del leader del Carroccio. Roberto Speranza ha infatti annunciato di voler procedere con una denuncia nei confronti di Salvini per istigazione all’odio razziale. “Ora basta. Salvini insiste anche oggi con il censimento dei Rom. Per me non bastano più le parole. Per questo ho deciso di denunciare il ministro dell’Interno ai sensi della legge Mancino 654/75”, ha annunciato il deputato ex Pd. (agg. di Dario D’Angelo)



SALVINI, “CENSIMENTO? SE LO PROPONE SINISTRA VA BENE…”

Per quanto nelle ultime ore Matteo Salvini abbia parzialmente ritrattato sulla proposta di un “censimento” dei rom – a quanto pare anche su spinta del premier Conte – ecco che il ministro dell’Interno torna alla carica sul suo profilo Facebook, ripescando una proposta di qualche anno fa firmata da Pierfrancesco Majorino, allora assessore ai servizi sociali della giunta Pisapia al comune di Milano. In una nota datata 2012 e intitolata “Sinti, Rom e Caminanti. Un progetto per includere le famiglie e i bambini e contrastare irregolarità e illegalità”, la giunta di sinistra indicava tra gli obiettivi il “censimento dei nuclei familiari delle popolazioni Rom, Sinti e Camminanti presenti a Milano”, precisando che questo elenco non dovesse essere “meramente numerico (quanti sono) ma anche storico – qualitativo” e da aggiornare “ogni sei mesi”. Un vero e proprio assist per Matteo Salvini, che su Facebook pubblicando l’articolo in cui veniva esposto il progetto firmato Majorino e Granelli, commenta:””Censimento” dei Rom e controllo dei soldi pubblici spesi. Se lo propone la sinistra va bene, se lo propongo io è RAZZISMO. Io non mollo e vado dritto! Prima gli italiani e la loro sicurezza”. (agg. di Dario D’Angelo)



MOSCOVICI, “RISPETTARE STATO DI DIRITTO”

Le dichiarazioni choc di Matteo Salvini sull’opportunità di dare il via ad un censimento dei rom oltrepassano i confini nazionali e fanno discutere anche in Europa. A lanciare l’allarme sul potenziale deflagrante per la tenuta del tessuto sociale della parole del leghista è stato il commissario europeo Pierre Moscovici, che ha dichiarato:”Anche se interferire negli affari interni di un Paese, commentare questa o quell’altra dichiarazione scioccante o raggelante, può essere una tentazione a cui è estremamente difficile resistere, resisterò con tutte le forze. Dico che la commissione Ue eserciterà le sue competenze con le regole di cui dispone. Ci sono regole in materia economica e finanziaria ma anche per quanto riguarda lo stato di diritto. Sono le nostre regole comuni e vanno rispettate da tutti”. Insomma un intervento che vuole evitare di suscitare polemiche in Italia per eventuali ingerenze europee, ma il richiamo di Bruxelles è evidente. (agg. di Dario D’Angelo)

LEGA, BITONCI: “SALVINI VUOLE TUTELARE I BIMBI”

Il giorno dopo le dichiarazioni sui rom che hanno fatto infuriare opposizioni, parti della maggioranza e associazioni di vario genere, Salvini viene difeso dalla Lega che prova a spiegare e intendere cosa avrebbe voluto dire il Ministro che è stato frainteso (e lui di certo non ha aiutato con quelle dichiarazioni quantomeno ambigue, ndr): l’ex sindaco di Padova Massimo Bitonci (ora Sottosegretario all’Economia) ha spiegato questa mattina a Omnibus cosa intendesse il leader del Carroccio con quel “censimento”. «Salvini non ha parlato di schedatura dei Rom, ma di censimento per tutelare in primi i bambini. Occorre infatti censire i campi Rom per poter tutelare i bimbi che non vanno a scuola e vivono in condizione di estrema miseria, come abbiamo fatto a Padova in più occasioni quando ero sindaco». Il mare di polemiche non si placa però, e neanche la smentita-spiegazione dello stesso Ministro è servita a raffreddare gli animi: per di più la reazione (non confermata) di Conte e dello stesso Di Maio potrebbero rivelare una prima grande frizione all’interno della maggioranza, infastidita (nella sua ala M5s) dalla presenza ingombrante di Salvini su quasi tutti i temi caldi della politica di Governo. (agg. di Niccolò Magnani)

IL RETROSCENA SUL PREMIER CONTE: “QUESTA È TROPPO!”

Spunta un retroscena a dir poco clamoroso rispetto alle dichiarazioni di Matteo Salvini sul censimento dei rom, che la dicono lunga su quanto gli equilibri di governo possano rivelarsi fragili se tanto la Lega quanto il M5s non desisteranno dalla tentazione di muoversi al di là dei confini del contratto. Come riportato in un articolo de La Stampa a firma di Ilario Lombardo, infatti, pare che sia stato lo stesso Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a sbottare dopo l’uscita sui rom del ministro dell’Interno. Il premier, prima di salire sull’aereo che l’avrebbe portato a Berlino per incontrare Angela Merkel, si sarebbe sfogato:”Questa è veramente troppo, supera ogni limite”. Da qui un colloquio con Luigi Di Maio, che si sarebbe detto dello stesso avviso del Presidente del Consiglio, e la richiesta di smentita fatta pervenire a Salvini:”Così non reggiamo, devi rettificare”. Informato dell’avvenuta correzione, Conte si sarebbe lasciato andare ad un commento:”Menomale…”. Ma il dubbio che questa escalation sia parte di una “strategia per destabilizzare il governo” non lo abbandona…(agg. di Dario D’Angelo)

COMUNITA’ EBRAICA, “COME LEGGI RAZZIALI”

Il giorno dopo le parole di Matteo Salvini sulla necessità di fare un censimento dei rom non si placa l’ondata di proteste di chi vede nel comportamento del ministro dell’Interno una condotta di chiaro stampo razzista. Ma non è stata soltanto l’opposizione politica – in primis il Pd – ad indignarsi per le parole di Salvini. Come riportato dall’Huffington Post, anche la comunità ebraica ha levato la propria voce in segno di dissenso, richiamando un precedente storico ben noto:”L’annuncio di Salvini preoccupa e risveglia ricordi di leggi e misure razziali di 80 anni fa e sempre più dimenticate”. Per quanto riguarda i rom, e dunque la fascia di popolazione interessata dall’annuncio di Salvini, a parlare è stato Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio che si occupa di tutelare i diritti di comunità come rom e sinti:”Il ministro dell’Interno sembra non sapere che in Italia un censimento su base etnica non è consentito dalla legge”, ha dichiarato. (agg. di Dario D’Angelo)

I NUMERI SUI ROM

Le parole di Matteo Salvini sui rom hanno alzato un grande polverone. Il Corriere della Sera nella sua edizione digitale ha voluto sottolineare alcuni numeri decisamente importanti. In Italia vivono tra i 120mila e i 180mila nomadi dei quali il 43% ha la cittadinanza italiana. Tra questi 26mila sono in emergenza abitativa in baraccopoli che possono considerarsi formali come insediamenti gestiti dalle amministrazioni locali e informali come i campi abusivi. Alcuni invece si trovano nei centri di raccolta monoetnici. I dati arrivano dal Rapporto dell’Associazione 21 luglio. In 87 comuni di 16 regioni italiane ci sono 148 baraccopoli formali. Una distinzione che va fatta con grande attenzione, sottolineando diverse situazioni che devono essere chiare prima di andare a parlare di qualsiasi cosa. Un argomento delicato quello affrontato da Matteo Salvini che ha fatto protestare molti, ma che comunque ha sollevato un problema reale legato al nostro paese come quello dell’emergenza abitativa. (agg. di Matteo Fantozzi)

“I ROM ITALIANI PURTROPPO DOBBIAMO TENERLI”

«I rom italiani purtroppo dobbiamo tenerli». Questa è una delle frasi razziste del ministro dell’Interno Matteo Salvini che stanno facendo discutere. Si è parlato di un censimento a cui il Viminale sta cominciando a lavorare preparando un dossier. In pratica sarebbe una schedatura che peraltro la senatrice a vita Liliana Segre aveva quasi previsto nel suo primo discorso in Aula, quando disse: «Mi opporrò con tutte le energie che mi restano a leggi speciali contro i popoli nomadi». Poi è arrivata la precisazione del leader del Carroccio. Nel tardo pomeriggio Salvini ha fatto retromarcia: «Non è nostra intenzione schedare o prendere impronte digitali a nessuno, nostro obiettivo è una ricognizione della situazione dei campi rom. Intendiamo tutelare prima di tutto migliaia di bambini ai quali non è permesso frequentare la scuola regolarmente perché si preferisce introdurli alla delinquenza». Dopo la puntualizzazione arrivano le dichiarazioni di Luigi Di Maio. «Mi fa piacere che Salvini abbia smentito qualsiasi ipotesi di censimento registrazione o schedatura, se una cosa non è costituzionale non la si può fare». E poi ha dettato la linea: «Gli italiani sono la priorità, bene occuparsi di immigrazione ma prima occupiamoci dei tanti italiani che non possono mangiare». (agg. di Silvana Palazzo)

PD ALL’ATTACCO, ORFINI: “REGISTREREI FASCISTI”

Dopo la pseudo minaccia dei Casamonica, che hanno consigliato di “rigare dritto”, Matteo Salvini deve fare fronte all’attacco del Partito Democratico dopo aver esposto l’obiettivo di fare un censimento sui rom. Nelle ultime ore sui social network diversi esponenti dem hanno messo nel mirino il neo ministro dell’Interno: “Ieri i rifugiati, oggi i Rom, domani le pistole per tutti. Quanto è faticoso essere cattivo”, le parole dell’ex premier Paolo Gentiloni. Più duro il commento del presidente Pd Matteo Orfini: “Se proprio vogliamo fare i censimenti, io partirei da quello dei razzisti e dei fascisti. Per evitarli meglio”. E ancora Ettore Rosato: “Si può lavorare per la #sicurezza e il rispetto delle regole senza diventare razzisti. Spero Salvini lo capisca. Il censimento annunciato dei Rom è volgare e demagogico, e purtroppo ricorda solo pessimi precedenti”. Ancora più aspro il commento di Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil: “Proporranno un segno per riconoscerli (i Rom, ndr)? La barbarie è sempre iniziata con un “censimento”, magari per la loro sicurezza. Che orrore e che schifo!”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

SALVINI: “FAREMO CENSIMENTO SU ROM”

Matteo Salvini su rom, “Faremo censimento, gli italiani dobbiamo tenerli”: chiaro il piano del ministro dell’Interno in una lunga intervista rilasciata ai microfoni di Tele Lombardia. Il segretario federale, da sempre contro i campi nomadi e sulle loro attività poco chiare, ha sottolineato che ha chiesto al suo Ministero “di preparare un dossier sulla questione Rom in Italia: dopo Roberto Maroni (ex capo del Viminale nel governo Berlusconi, ndr) non si è fatto più nulla ed è caos”. L’obiettivo è quello di “rifare un censimento, un’anagrafe”, così da poter effettuare “una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti”. Il leader del Carroccio ha anche sottolineato che i rom stranieri e irregolari andranno espulsi, come da accordo tra Stati, mentre gli italiani “purtroppo te li devi tenere a casa”. Ed è subito arrivata la replica di Carlo Stasolla, presidente dell’associazione nomadi: “Il ministro dell’Interno sembra non sapere che in Italia un censimento su base etnica non è consentito dalla legge”, riporta l’Ansa.

CASAMONICA AVVERTE SALVINI: “RIGA DRITTO”

Stasolla, numero uno dell’Associazione 21 luglio, ha poi evidenziato: “Inoltre esistono già dati e numeri su chi vive negli insediamenti formali e informali e i pochi rom irregolari sono apolidi di fatto, quindi inespellibili. Ricordiamo anche che i rom italiani sono presenti nel nostro Paese dal almeno mezzo secolo e a volte sono ‘più italiani’ di tanti nostri concittadini”. E, pochi minuti fa, è giunto anche il commento di Angela Casamonica, italiana,di origine rom, appartenente alla famiglia più celebre di Roma: “Salvini non mi fa paura. Mi sembra una brava persona. Lui parla, fa il suo lavoro,ma con noi deve rigare dritto, non dire che viene a cacciare le persone”, le sue parole riportate da Rai News. La donna ha ribadito che sono italiani e ha replicato al ministro dell’interno: “Prima di parlare di noi si devono lavare la bocca. Non siamo criminali, abbiamo lavorato sempre.Siamo Rom,ma nelle roulotte ci vivevamo 50 anni fa.Oggi abbiamo case guadagnate con il sudore, non siamo come gli slavi”.