Anche Giancarlo Magalli, noto conduttore tv e popolare volto Rai, si è espresso sulla proposta di Luigi Di Maio relativa al censimento dei raccomandati Rai. Da 30 anni nella tv pubblica, il padrone di casa de I Fatti Vostri ha dichiarato a Vanity Fair di non aver mai ricevuto una “spintarella”. Cosa ne pensa oggi della proposta del viceministro? “Un censimento dei raccomandati basato sulle delazioni sarebbe molto pericoloso. Però se i dirigenti ammettessero di aver assunto un incapace dietro raccomandazione, sarebbe già un inizio”, ha commentato. Come ogni azienda pubblica, a sua detta anche in Rai ci sarebbe una buona fetta formata da incapaci, pari a circa il 20% ed a tutti i livelli, “dai cameraman agli assistenti, dai redattori alle vallette”, dice. Lui poi rivela di non aver mai raccomandato nessuno ma, al massimo, di aver dovuto usare qualche raccomandato. Ma come funziona? E’ il buon Magalli a svelarlo: “Anche la raccomandazione rispetta ossequiosamente la catena gerarchica. Il politico chiama il direttore o un’altra figura apicale Rai, che chiama me. Con modi molto garbati, mi dice: “Guarda questo è bravo, vedi se puoi usarlo””. Lui però rientra tra coloro che respingono le richieste, sebbene non sempre sia andata così: “Una la dovetti prendere per forza. Era stata segnalata dai livelli altissimi, ma proprio altissimi… La impiegai per quello che sapeva fare”, ovvero “niente”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



DI MAIO: “CENSIMENTO SU RACCOMANDATI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE”

Luigi Di Maio, “Censimento su raccomandati pubblica amministrazione”: il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, nonché vice-presidente del Consiglio, ha dato un annuncio nel salotto di Porta a Porta che porterà a nuove discussioni sul Governo Giuseppe Conte. Il leader politico del Movimento 5 Stelle ha sottolineato, parlando della questione censimento dei Rom proposta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, che “ci sono altri censimenti da fare”. Ed ecco l’esempio: “quello di tutti i raccomandati che ci sono nella pubblica amministrazione e all’interno delle aziende dello Stato”. E non manca il riferimento alla televisione pubblica: “Dobbiamo cominciare a controllare anche in Rai e ristabilire il principio della meritocrazia”. Luigi Di Maio ha sottolineato che non si tratta di una velata minaccia: “Nessuna azione intimidatoria: se c’è un governo del cambiamento, dobbiamo cambiare il fatto che i furbi superino gli altri”.



DI MAIO: “CENSIMENTO RACCOMANDATI PA E RAI”: LA REPLICA DEL PD

Le dichiarazioni integrali di Luigi Di Maio andranno in onda a partire dalle 23.30, in seconda serata su Rai Uno, ma l’analisi del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico sul censimento dei raccomandati nella pubblica amministrazione e nella Rai ha già trovato le prime repliche. Michele Anzaldi, esponente di spicco del Partito Democratico, ha commentato così tramite il proprio profilo Facebook: “Schedare i dipendenti Rai? Mai si erano sentiti toni del genere, così intimidatori, anche contro i dipendenti della pubblica amministrazione. Ecco perché Luigi Di Maio ha tenuto la delega alle Comunicazioni. Come fa il presidente Fico a non prendere le distanze?”. Continua Anzaldi, attaccando frontalmente il leader politico M5s: “Di Maio è ossessionato dal controllo di Viale Mazzini e dalla lottizzazione delle poltrone: le sue dichiarazioni umiliano tutti i dipendenti del servizio pubblico e sono l’ennesima gravissima intimidazione, dopo le minacce di epurare i direttori”.

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