Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker è chiaro: “Germania non calpesti dignità Italia”, le sue parole ai microfoni dell’emittente RDN. Coinvolto in vibranti polemiche negli ultimi giorni per fraintendimenti sulle sue dichiarazioni sul nostro Paese, in particolare con la questione corruzione e Sud che hanno trovato la dura replica di numerosi esponenti delle forze politiche, Jean-Claude Juncker ha deciso di distendere i toni con Roma e di allentare la tensione delle ultime settimane. Dall’Unione Europea negli ultimi tempi sono giunte dichiarazioni spiazzanti, ad esempio quelle del commissario Oettinger, e lo stesso Juncker ha voluto prendere una posizione decisa sul tema: “Non sono per nulla d’accordo nel dare lezioni a Roma: dobbiamo al contrario rispettare l’Italia. Con la Grecia, in particolare da parte dei Paesi germanofoni, la dignità del popolo greco è stata calpestata e questo non deve ripetersi”, sottolineando così la vicinanza all’Italia e la disponibilità a collaborare al meglio.
“COMMISSIONE COOPERERA’ CON OGNI GOVERNO ELETTO”
Ha poi continuato il presidente della Commissione europea: “Gli italiani non possono lamentarsi delle misure di austerità prese da Bruxelles” parlando dei 19 miliardi di flessibilità e la mancata apertura di procedure per deficit. L’esponente dell’Ue ha successivamente sottolineato: “Sono certo che il popolo italiano ha una precisa percezione di ciò che è bene per il loro Paese: sconsiglio a chiunque di tirare conclusioni politiche dalle agitazioni dei mercati, gli attori finanziari perseguono i propri interessi”. Sul rischio di ritorno a una crisi dell’euro: “le reazioni dei mercati non sono razionali, troppo spesso gli investitori si sono sbagliati”. Infine, una battuta sulla collaborazione con il neonato governo Giuseppe Conte: “M5s e Lega sono tornati sui loro passi per quanto riguarda l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea, ma in politica non sono le parole quanto le azioni che contano: la Commissione continuerà a cooperare con ogni governo eletto”, le parole di Jean-Claude Junker.