Il lungo post apparso nella giornata di ieri sulla seguitissima pagina di Alessandro Di Battista, “rockstar” del Movimento 5 Stelle in trasferta americana, non poteva non monopolizzare la maggior parte dei siti oggi, tra chi cerca di leggere tra le righe il verso significato di quelle parole: uno sprone al neonato Governo giallo-verde ad andare avanti o il venire a galla di qualche mal di pancia da parte di uno dei più importanti esponenti dell’ala movimentista dei grillini contro l’eccessivo adagiarsi di Di Maio all’agenda di Salvini? Ad ogni modo, su Facebook l’ex deputato ha scatenato un vero e proprio dibattito e nella ridda di commenti in calce al suo posto non mancano elogi e apprezzamenti da parte di una fanbase da sempre fedelissima, ma al Dibba qualcuno rimprovera (o meglio, consiglia) di fare attenzione a Salvini che “bilancia” con una sparata al giorno le proposte di riforma avanzate dal M5S: una specie di passo del gambero, uno avanti e uno indietro, che potrebbe penalizzare il Movimento come è successo nelle recenti elezioni comunali, a scapito proprio del Carroccio. Non pochi attivisti, infatti, ricordano a Di Battista che l’emergenza migranti è sì importante ma il Governo Conte dovrebbe occuparsi quanto prima anche di disoccupazione, povertà e di altri temi che erano stati i cardini del programma grillino in campagna elettorale. (agg. di R. G. Flore)



LIBERO QUOTIDIANO, “SPARATE POPULISTE”

Torna a parlare dagli Stati Uniti Alessandro Di Battista, ex deputato del Movimento 5 Stelle e ancora grande sostenitore dei grillini. Spesso e volentieri le sue parole fanno discutere e anche in questo caso si sono creati vari dibattiti e differenti interpretazioni. Due le questioni chiave del lungo discorso del Dibba pubblicato sulla sua pagina Facebook. La prima, il fatto che il leader dei grillini, Luigi Di Maio, ministro del lavoro e dello sviluppo economico, viene definito da Di Battista, “Un leone”. Peccato però che subito dopo lo stesso, sembrerebbe un po’ bacchettare il proprio rappresentante, precisamente quando parla della questione migranti con le parole “È fuorviante incentrare tutto il dibattito sull’immigrazione mentre gongolano delinquenti e banchieri senza scrupoli”. Il quotidiano Libero, che notoriamente non è mai stato dalla parte del Movimento 5 Stelle, ha commentato il tutto con un ironico (o forse non troppo): «Le solite sparate populiste nel mucchio. Ma in questo mucchio, Di Battista, è andato a colpire anche quel Di Maio al quale non vede l’ora di fare le scarpe». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



“DI MAIO E’ UN LEONE”

Alessandro Di Battista ha rotto il silenzio e ha scritto un lungo post su Facebook, entrando così nel dibattito legato al tema immigrazione. Tra gli esponenti di spicco del Movimento 5 Stelle, Di Battista ha analizzato la gestione degli sbarchi dei migranti del Governo guidato da Giuseppe Conte e si è schierato in difesa dell’esecutivo giallo-verde. Ma ha anche avvertito i ministri pentastellati, colpevoli a suo avviso di aver lasciato unicamente il tema immigrazione al centro del dibattito politico. Parole di elogio, invece, per l’amico e collega Luigi Di Maio, preso a punto di riferimento per gli altri esponenti M5s. E la chiosa del suo messaggio sul social network è un chiaro attacco al famoso ‘sistema’: “Il capolavoro del “sistema” è spingere i cittadini a dichiararsi guerra tra loro piuttosto che dichiarare guerra ai responsabili delle sopraffazioni”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“DIBATTITO MIGRANTI, CORROTTI GONGOLANO”

Alessandro Di Battista: “M5s, lotta di più”, questo il messaggio dell’esponente pentastellato in un lungo post su Facebook, ‘Dibba’ ha analizzato da fuori il caos migranti, con le polemiche che stanno coinvolgendo il governo di Giuseppe Conte: “Non considerare i disagi dati dall’immigrazione senza alcun controllo è un atteggiamento profondamente “borghese”. E infatti gli sponsor di questa nuova tratta di schiavi abitano per lo più i quartieri alti delle città. Lorsignori si scandalizzano facilmente, amano il politicamente corretto, si riempiono la bocca di parole quali “tolleranza”, “apertura”, “sopportazione” ma poi, quando si trovano il problema in casa – come avvenne a Capalbio qualche tempo fa – diventano intolleranti e ipocriti”. Ma avverte: “Tuttavia trovo fuorviante incentrare tutto il dibattito politico esclusivamente sul tema dell’immigrazione. Questo sta facendo tirare un sospiro di sollievo a un mucchio di persone. Parlo dei colletti bianchi che delinquono, dei politici corrotti, di banchieri senza scrupoli, dei ras delle cliniche private, di criminali vari. Costoro gongolano nel vedere tutta questa attenzione concentrata su un solo tema. Costoro gioiscono nel constatare in Italia l’esistenza di una guerra tra poveri che non fa altro che alimentare il loro potere”.

“SACROSANTO FARE VOCE GROSSA”

M5s e Lega hanno optato per la linea dura anche nei confronti dell’Europa, mossa che Alessandro Di Battista condivide: “Trovo sacrosanto fare la voce grossa affinché l’Europa si assuma le proprie responsabilità allo stesso tempo la voce grossa va fatta contro i responsabili degli squilibri sociali nel nostro paese: e non sono gli immigrati! L’ho sempre detto: il futuro degli africani è l’Africa. Il problema è che i soggetti che succhiano le risorse africane rendendo impossibile lo sviluppo autonomo del continente continuano farlo. Anche loro vanno fermati oltre ai trafficanti di morte. Come? Intervenendo sulle cause che spingono le persone ad abbandonare la loro casa. Io pretendo il rispetto dell’art. 11 della Costituzione; pretendo che si smetta una volta per tutte di vendere armi ai paesi in conflitto; pretendo norme più dure per colpire la corruzione internazionale (multinazionali, anche italiane, che ungono le classi dirigenti africane per accaparrarsi risorse che appartengono ai popoli).

“M5S, LOTTA DI PIU'”

Continua Alessandro Di Battista, da sempre sensibile alla questione immigrazione: “Pretendo un piano di aiuti europeo per l’Africa senza precedenti. E pretendo controlli su questi aiuti perché spesso la cooperazione allo sviluppo si trasforma in “sviluppo della cooperazione”. Infine, un messaggio di incitamento agli ex colleghi, ora solo compagni e militanti di partito: “Dai ministri del Movimento 5 Stelle pretendo un atteggiamento di lotta ancora più ostinato. Quello che sta dimostrando Luigi tra l’altro, il quale combatte sempre come un leone. Occuparsi dei sintomi dell’immigrazione è inutile se non si interviene sulle cause e le cause delle ingiustizie, in Africa come in Italia, sono spesso molto simili. Chi fugge da un villaggio congolese per mancanza di prospettive non è poi così diverso da chi fugge dall’Italia per provare a costruirsi un futuro altrove. Io trovo inaccettabile la fuga di entrambi e voglio intervenire sulle cause di tale fuga!”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)