Anche il Premier maltese Muscat si è espresso positivamente riguardo quanto emerso nel pre-vertice dell’Unione Europea sul tema dei migranti. “E’ andata meglio di quanto atteso. Spero che questa riunione serva allo scopo di capirci meglio per la settimana prossima. Non servono dichiarazioni di alto livello, quello di cui abbiamo bisogno è azioni concrete. Se non prendiamo delle decisioni, ci sarà una escalation. Ma abbiamo registrato una volontà.” Una posizione importante considerando anche le tensioni pregresse che sono scaturite tra Italia e Malta dopo il caso della nave Aquarius, che Malta non ha accettato di accogliere nonostante le pressioni dell’Italia. Una situazione che ora dovrà essere definita nel corso del vertice vero e proprio, sulle basi di queste ottime premesse. (agg. di Fabio Belli)



“PUNTI UNIONE CON ITALIA”

Al netto delle discussioni e dei punti personali che rimangono di distanza tra il nuovo corso dell’Italia e l’egemonico traino franco-tedesco in Unione Europea, la proposta di Conte al tavolo Ue prima del Consiglio di giovedì prossimo è stata accettata e discussa serenamente. Di fatto, la bozza di Merkel e Macron è stata accantonata e sul piano di redistribuzione deificanti offerto da Roma non vi sono state preclusioni o bocciature. Questo non significa che nei prossimi giorni sarà una passeggiata il Consiglio Europeo ma di certo è un buon viatico, come ha detto lo stesso Presidente del Consiglio italiano. Dalla Francia, dalla Germania e dalla Spagna i primi commenti non sono negativi, nonostante le forti frizioni sui casi Aquarius e Lifeline: «c’è molta buona volontà per discutere e superare i disaccordi sul tema». La cancelliera tedesca ha sottolineato la convergenza registrata sulla necessità del rafforzamento delle frontiere esterne e sul fatto che «la responsabilità è di tutti: nessun Paese deve prendersi tutto il peso da solo», conclude la Merkel. Secondo il premier spagnolo Sanchez, molto critico con Salvini e Conte nei giorni scorsi, «La sensazione che ho avuto partecipando alla riunione è stata positiva. Abbiamo trovato dei punti di unione e abbiamo fatto un buon passo in avanti. La conversazione è stata franca, ma tutti siamo concordi nell’avere una visione europea su come affrontare il tema migranti». (agg. di Niccolò Magnani)



CONTE, “DIREZIONE GIUSTA”

Il premier Giuseppe Conte, di ritorno dopo la conclusione del vertice “informale” a Bruxelles in attesa del Consiglio Ue di giovedì prossimo, si dice del tutto soddisfatto del lavoro svolto e dell’accoglienza riservata alla proposta italiana di superare la riforma di Dublino. «Si è conclusa la riunione informale sul tema migrazione a Bruxelles e rientriamo a Roma decisamente soddisfatti. Abbiamo impresso la giusta direzione al dibattito in corso. Ci rivediamo giovedì al Consiglio Europeo», ha scritto il Presidente del Consiglio su Twitter pochi minuti fa. Il giudizio del premier francese Macron è duplice, da un lato gradendo la proposta italiana – «Il presidente del Consiglio Conte ha espresso una posizione ed è stato coerente con l’insieme delle discussioni al tavolo» – dall’altro lanciando ulteriori stilettate a Salvini e Di Maio, sempre senza citarli direttamente. «Alcuni giocano con la paura e non va bene; a volte poi sento cose dalla stampa che non sono la stessa cosa di quanto detto dai leader in prima persona», conclude il capo dell’Eliseo. Reazione positiva anche per lo stesso Ministro degli Interni che “non risponde” a Macron ma loda il premier del suo Governo, «Bene il premier Conte a Bruxelles, finalmente dopo anni di silenzio l’Italia torna ad avere una voce forte in Europa!». (agg. di Niccolò Magnani)



I 10 PUNTI DELLA PROPOSTA ITALIANA

Si chiama “European Multilevel Strategy for Migration” il documento che sintetizza la proposta avanzata dal premier Giuseppe Conte al vertice di Bruxelles sui migranti che è terminato poco fa. Dopo una premessa, nella quale si richiama alla necessità di regolare i flussi primari in Europa per arrivare poi a regolare quelli secondari, gli spostamenti intraeuropei, sono elencati 10 obiettivi. Il primo si pone come obiettivo l’intensificazione di accordi e rapporti tra Ue e Paesi terzi da cui partono o transitano migranti. Il secondo, come riportato dal Corriere della Sera, riguarda i centri di protezione internazionale nei Paesi di transito e si chiede il rifinanziamento del Trust Fund Ue-Africa che incide anche su contrasto a immigrazione illegale su frontiera Libia-Niger. L’Italia chiede anche il rafforzamento delle frontiere esterne, il superamento del trattato di Dublino e del criterio Paese di primo arrivo. «Chi sbarca in Italia, sbarca in Europa». Per il governo italiano la responsabilità non può ricadere tutto sui Paesi di primo arrivo, ma deve essere comune tra Stati membri sui naufraghi in mare. Inoltre, si chiede all’Ue di contrastare e combattere le «organizzazioni criminali che alimentano i traffici e le false illusioni dei migranti». All’ottavo punto la richiesta di il coinvolgimento di più paesi europei con altri centri di accoglienza. «Non possiamo portare tutti in Italia o Spagna». Attuando questi principi, per Conte si può arrivare al contrasto dei movimenti secondari, che potranno diventare oggetto di intese tecniche tra paesi maggiormente interessati. L’ultimo punto riguarda le quote di ingresso dei migranti, e si chiedono adeguate contromisure finanziare rispetto agli Stati che non si offrono di accogliere rifugiati. (agg. di Silvana Palazzo)

“NON DIVENTEREMO CAMPO PROFUGHI”

Non mancano le polemiche nel mini vertice europeo che si sta tenendo oggi a Bruxelles per la crisi migratoria. L’Italia è quasi sola contro tutti. Il premier italiano Giuseppe Conte è stato il primo a prendere la parola presentando la proposta italiana, malgrado le dichiarazioni provocatorie di Francia e Spagna verso Roma. Il Presidente del Consiglio ha spiegato che vuole affrontare il problema in maniera strutturale, imboccando un percorso che si articolerebbe su più livelli. Inoltre, Conte ha ribadito il suo “no” alla proposta franco-spagnola sui migranti, in particolare sugli hotspot nei Paesi europei, durante una telefonata con il premier Pedro Sanchez ieri sera. Secondo quanto riferiscono fonti del Governo, citate dall’Ansa, Conte ha sottolineato con forza che i Paesi di primo approdo come Italia, Grecia e Spagna non possono diventare il campo profughi d’Europa. (agg. di Silvana Palazzo)

“PROPOSTA ITALIANA PER SUPERARE REGOLAMENTO DUBLINO”

Il premier Giuseppe Conte è arrivato a Bruxelles con un progetto per risolvere l’emergenza immigrazione. Lo ha annunciato lo stesso Presidente del Consiglio in vista del vertice informale di sedici Stati membri che si apre oggi in Belgio, e che procede il Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. «Siamo qui per presentare una proposta italiana completamente nuova, basata su un nuovo paradigma di risoluzione dei problemi della migrazione», dichiara il premier Conte, accompagnato dal portavoce Rocco Casalino. L’idea del governo italiano si fonda sulla necessità di considerare europee le frontiere, indipendentemente dal Paese di arrivo dei migranti. E quindi tutti i migranti vanno ripartiti per quote prestabilite. «Vogliamo superare completamente il regolamento di Dublino, basato su una logica emergenziale. Noi vogliamo affrontare il problema in modo strutturale. Le nostre opinioni pubbliche ce lo chiedono».

MIGRANTI, CONTE PORTA A BRUXELLES IL PIANO ITALIANO

Il capo del governo Giuseppe Conte ha spiegato a Bruxelles che la proposta italiana si fonderà sulla European Multilevel Strategy for Migration. Il progetto è costituito da sei premesse e dieci obiettivi. Il piano è di proporre una puntuale politica di regolazione e gestione dei flussi migratori, che sia realmente efficace e sostenibile. L’obiettivo è di superare le resistenze franco-tedesche e ottenere una modifica nella gestione dei movimenti primari dei migranti. Una volta ottenuto questo obiettivo, Roma è disposta ad andare incontro alle richieste di Emmanuel Macron e Angela Merkel sui movimenti secondari. A distanza ha risposto la cancelliera tedesca: «Oggi è un incontro molto importante» per trovare «accordi bilaterali e trilaterali» sul tema della migrazione. L’auspicio è di trovare una soluzione comune in questi giorni in vista del vertice europeo di giovedì. «Sappiamo che non esiste ancora una soluzione europea, quindi si tratta di trovare accordi bilaterali, di come possiamo aiutarci a vicenda e trattarci reciprocamente in modo equo e onesto».