E’ ovviamente soddisfatta Manuela Sangiorgi, neo-sindaca di Imola, colei che è riuscita ad espugnare una roccaforte rossa che durava da ben 73 anni. Al di là della bicicletta rubata, il neo-primo cittadino della città emiliana aveva di che festeggiare in queste ore, e su Facebook ha postato un semplice “Grazie Imola” con annesso un cuore rosso, e la foto del palazzo comunale con la nuova bandiera dei grillini. Intervistata dai microfoni della televisione locale È-tv, ha quindi ammesso: «Segniamo un cambio di passo, abbiamo avuto questa bellissima fiducia dai nostri concittadini e concittadine, oltre 3000 preferenze in più quindi è molto significativa la volontà di cambiamento: adesso ci rimboccheremo le maniche per formare la giunta, faremo i primi passi, c’è tanta voglia di lavorare di dare risposte concrete». Manuela Sangiorgi ha aggiunti di essere soddisfatta della campagna elettorale, e di conseguenza i cittadini le sono stati vicini, riconoscendone l’impegno, a differenza invece della precedente amministrazione «che si è sentita poco dalla parte dei cittadini – conclude il neo-sindaco – e non ha ascoltato». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



“NON HO PAURA DI GOVERNARE”

È raggiante Manuela Sangiorgi nel day after la sua clamorosa e in parte inaspettata vittoria elettorale al ballottaggio per le Elezioni Comunali 2018 a Imola: già ieri sera ha fatto festa, nonostante il furto della sua bicicletta, assieme agli attivisti del Movimento 5 Stelle che è riuscito a strappare alla sinistra e al Pd una roccaforte che in Emilia-Romagna resisteva da quasi 73 anni. “Non ho paura di governare” ha detto senza mezzi termini la neo-sindaca che ha ammesso candidamente che la sua vittoria è stata possibile anche grazie agli scarsi risultati di gestione amministrativa ottenuti dagli altri ma ha aggiunto pure che “dimostreremo il nostro valore e lo faremo per il bene di tutti i cittadini”. La Sangiorgi, inoltre, ha già indicato quali saranno le priorità del suo mandato, ovvero la sanità e la gestione dei rifiuti anche se non saranno le uniche dato che la sindaca pentastellata ha voluto ricordare che “sono tante le cose da fare qui a Imola”. (agg. di R. G. Flore)



IMOLA A 5 STELLE, ELETTA MANUELA SANGIORGI

Imola a 5 Stelle non è la prossima kermesse del Movimento 5 Stelle di settembre: o almeno, non ancora, è invece lo slogan delle ultime ore dopo la clamorosa e inattesa (fuori dalla città) vittoria di Manuela Sangiorgi nei ballottaggi delle Elezioni Comunali 2018. La candidata sindaco della cittadina emiliana ha vinto nella sfida contro Carmen Capello che pure con il 42% era in vantaggio dopo il primo turno: balzo pazzesco in avanti invece per il Movimento 5 Stelle che compie, assieme ad Avellino, le uniche due vittorie significative in queste “magre” Amministrative per i pentastellati. Tanto basta per far decollare Di Maio che gongola sulla sconfitta storica della Sinistra: «non perdevano dal Dopoguerra». E su questo ha ragione il Ministro visto che per il Pd-Centrosinistra quella di Imola è una delle più clamorose batoste politiche di questi ultimi anni: da quanto esisteva la Repubblica italiana, la città di Imola era sempre rimasta sotto l’egida della Sinistra. Fino ad oggi, dove invece il Movimento 5 Stelle è riuscito a spuntarla anche grazie al “patto non scritto” con la Lega e molti elettori del Centrodestra che ai ballottaggi hanno optato più per mandare a casa il Pd che non per appoggiare la Sangiorgi.



MEROLA: “LA DISFATTA STORICA DI TUTTA LA SINISTRA”

Pci, Psi, Pds, Ds e da ultimo il Pd: la continuità imolese della tradizione di sinistra, la “roccaforte” – termine ormai troppo abusato in questa pur giusta analisi post-Comunali di queste ore, ndr – affossata dal M5s e dalla crisi stessa del Centrosinistra senza una leadership e sempre più scollato dagli elettori. «Risultato storico e anche un po’ inaspettato», ha spiegato Max Bugani fino all’ultimo in appoggio alla collega di partito Sangiorgi. La clamorosa sconfitta della Sinistra è però stata commentata anche dalla controparte, quella che si lecca le ferite della sconfitta: il sindaco di Bologna Virginio Merola, Pd, compie una sorta di rito funebre del suo stesso partito affermando al Corriere della Sera, «Io non guardo solo al Pd, ma invoco la nascita di un movimento per l’alternativa alle destre da costruire attraverso un congresso costituente di tutte le forze di sinistra e anche malgrado l’attuale Partito democratico, che oggi è a soglia zero». Secondo il sindaco di Bologna la scoppola è roboante, «una disfatta storica di tutta la Sinistra. Bisogna ora ripartire dal contatto con la gente vera e con i cittadini preoccupati, ascoltando i loro risentimenti e anche le loro paure».