Il nuovo governo MS5-Lega ha annunciato nella giornata di ieri il taglio ai famosi vitalizi, le pensioni d’oro percepite dagli ex parlamentari, secondo gli attuali membri dell’esecutivo, in maniera ingiusta. Molti i consensi nei confronti di questa manovra, ma non sono mancate le parole di condanna. Al di là ovviamente della denuncia della stessa “Casta” (che potete trovare qui sotto), anche la presidente del senato, Elisabetta Alberti Casellati, ha esternato qualche perplessità circa l’annuncio del numero uno della Camera, Fico. L’esponente di Forza Italia, come riportato dall’agenzia Ansa, auspica soluzioni condivise circa la famosa “sforbiciata”, e dice di avere «qualche perplessità sul fatto di poter incidere sui diritti acquisiti». Secondo la Casellati, tagliare i vitalizi: «significa incidere sullo status di persone che magari oggi possono avere anche un’età rilevante e che si trovano improvvisamente ad avere uno stipendio magari inferiore al reddito di cittadinanza». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



GLI EX PARLAMENTARI INSORGONO

Sono pronti a rappresaglie gli ex parlamentari a cui il governo ha previsto di tagliare il vitalizio, la cosiddetta Casta. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, è stata indetta quest’oggi una conferenza stampa in cui i privilegiati di cui sopra hanno alzato la voce, esternando le proprie ragioni: «Noi non siamo uguali agli altri, è una vendetta politica, un attacco frontale allo Stato di diritto». Quindi la minaccia ai parlamentari: «L’associazione degli ex ha infatti inviato a tutti i membri dell’Ufficio di presidenza della Camera una diffida stragiudiziale a non approvare la delibera, con la minaccia di un’azione civile e amministrativa per danni rispetto alla quale risponderebbero personalmente e patrimonialmente ciascun membro dell’ufficio di Presidenza, compreso il presidente Roberto Fico». Parole a cui ha prontamente replicato il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, che non si è fatto intimorire ed ha spiegato: «Ho visto che già chi sta minacciando, ma noi a queste minacce siamo abituati dagli ultimi sei anni. Quelli sono privilegi rubati non diritti acquisiti e la smettano con le minacce, è uno schiaffo alla miseria fare ricorsi e protestare perché ti tolgono un vitalizio di 6-7000 euro quando sei stato tre giorni in Parlamento». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



I DUBBI DEL SENATORE PD RICHETTI

Storce un po’ il naso il senatore del Partito Democratico, Matteo Richetti, di fronte al taglio dei vitalizi annunciato dal presidente della camera, Roberto Fico. Secondo l’uomo politico di cui sopra, tale sforbiciata non toccherebbe gli ex consiglieri regionali, che ora staranno di fatto festeggiando: «Perché un consigliere regionale mantiene il suo vitalizio e un deputato no? – le parole di Richetti, rilasciate in un’intervista a Radio Cusano Campus – Non vorrei che lo avessero fatto consapevoli che questa disparità possa essere utilizzata davanti ad un eventuale ricorso». Il senatore del partito democratico aveva presentato durante la scorsa legislatura una proposta di legge per tagliare tutti i vitalizi, che finì “stranamente” nel dimenticatoio: «E’ un passo in avanti, ma è anche un’occasione mancata – prosegue Richetti circa la manovra di Fico – questo provvedimento tocca solo gli ex deputati. Non ho mai visto fare un provvedimento che creasse situazioni di disparità, laddove bisogna contrastare un privilegio che appartiene a diverse categorie». Quindi il senatore si domanda: «Perché un consigliere regionale mantiene il suo vitalizio e un deputato no? Non vorrei che lo avessero fatto consapevoli che questa disparità possa essere utilizzata davanti ad un eventuale ricorso. Spero che qualcosa si riesca ad ottenere, ma fatta così rischia di essere un pasticcio». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



UNA VERA E PROPRIA SFORBICIATA

La delibera del Presidente della Camera, Roberto Fico, a proposito del taglio dei vitalizi agli ex parlamentari segna una giornata a suo modo storica per il Movimento 5 Stelle che da anni avevano promesso ai loro attivisti questa misura che, anche se ha dei contorni-spot, rappresentava comunque un caposaldo della loro campagna elettorale e dovrebbe comunque portare al risparmio di circa 40 milioni di euro: il ricalcolo degli assegni, se l’iter parlamentare non dovrebbe avere intoppi, dal 1° novembre 2018 infatti avverrà col metodo “contributivo” e prevedrà anche un tetto massimo di quattro legislature. Insomma una vera e propria sforbiciata a coloro che usufruivano dei vitalizi anche se va detto che sono stati comunque fissati dei tetti minimi per l’assegno che non potrà essere comunque inferiore a 980 euro al mese, in pratica quello che è l’importo lordo che gli ex deputati maturano dal 2012 avendo completato nella loro “carriera politica” almeno una legislatura. Tuttavia, sulla delibera si annuncia battaglia perché, oltre alle critiche dell’opposizione, si annunciano i ricorsi da parte di molto ex parlamentari che sono già sul piede di guerra e giudicano incostituzionale la revoca di quello che, secondo loro, è un diritto oramai acquisito. (agg. di R. G. Flore)

SIBILIA (M5S), “FINITO IL TEMPO DEI PRIVILEGI”

Abolizione dei vitalizi, ci siamo quasi: il Movimento 5 Stelle è pronto a passare ai fatti dopo le promesse in campagna elettorale. Avrà decorrenza a partire dal 1° novembre 2018 la delibera del presidente della Camera Roberto Fico, Carlo Sibilia ha commentato così su Twitter: “2600 vitalizi nel 2016 sono arrivati a costarci ben 193 milioni di euro. Ma il tempo dei privilegi è finito. La nostra delibera per il taglio dei vitalizi è pronta e potrebbe andare in vigore già a partire dal prossimo novembre!”. L’opposizione però è pronta a partire all’attacco, ecco l’analisi dell’esponente del Partito Democratico Alessia Morani: “Prima il #M5s doveva abolire i #vitalizi. Ora propone il ricalcolo contributivo copiando la proposta #Pd. Risparmio presunto 30 MLN. Presidente @Roberto_Fico potrebbe gentilmente chiedere al suo alleato @matteosalvinimi i 49 milioni che la Lega deve restituire al popolo italiano?”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

DECORRENZA DAL 1° NOVEMBRE 2018

Avrà decorrenza a partire dal 1° novembre 2018 la delibera del Presidente della Camera, Roberto Fico, sui vitalizi per i parlamentari e il taglio dei cosiddetti assegni d’oro: uno dei provvedimenti-manifesto annunciati dal Movimento 5 Stelle in campagna elettorale prende finalmente forma e, come era prevedibile, i grillini esultano per un giorno a loro modo di vedere storico, laddove invece le opposizioni e non solo invitano a non cantare vittoria e annunciano anche che presenteranno una valanga di ricorsi. Intanto, alcuni siti hanno già pubblicato il testo completo della delibera e, se dal fronte governativo il neo Ministro Riccardo Fraccaro ha ribadito che nella giornata di oggi si mette per sempre fine a quelle che definisce “l’era dei privilegi”, posizioni più caute vengono mantenute da Forza Italia che, attraverso Mara Carfagna, ha fatto sapere di essere favorevole al ricalcolo voluto da Fico ma che “non vanno fatte rapine alle vedove”. Critiche, invece, arrivano dall’area dem dove Ettore Rosato spinge sull’acceleratore dei ricorsi e fa notare come il testo arrivato oggi alla Camera sia “molto fragile” e possa prestarsi a essere impallinato. (agg. di R. G. Flore)

DI MAIO PREPARA UNA “SFORBICIATA” PER 1200 ASSEGNI

Il Presidente della Camera Roberto Fico ha convocato questa mattina l’ufficio di presidenza per mostrare la propria delibera atta a rivoluzionare il mondo dei vitalizi per gli ex parlamentari. Se il testo passerà così come è stato lanciato, il nuovo sistema indotto poterà a ricalcolare tutti i vitalizi finora percepiti sulla base del sistema contributivo e entrerà in vigore alla Camera dal 1 novembre prossimo. Sulle tempistiche parlamentari, la delibera Fico sarà votata nella settimana tra il 9 e il 13 luglio prossimi con gli emendamenti che possono essere presentati entro questo giovedì (domani, ndr). Le fonti della Camera in mano all’Ansa riportano di una sforbiciata condotta da Di Maio-Fico che porterebbe un risparmio da circa 40 milioni di euro. Il vitalizio cosiddetto “minimo” sarà di 980 euro al mese, e andrà a chi ha fatto una sola legislatura: «Il minimo per chi subirà una decurtazione superiore al 50% del vitalizio sarà di 1.470 euro. I vitalizi erogati ad ex deputati dalla Camera sono in tutto 1.405; di questi, 1.338 saranno ricalcolati e dunque abbassati, mentre gli altri 67 non verranno ritoccati: in base alla delibera, quelli percepiti da ex deputati che hanno sulle spalle almeno 4 legislature si fermeranno al valore del 31 ottobre prossimo, alla vigilia dell’applicazione della delibera ove venga approvata», riportano i colleghi dell’Ansa sulle ultimissime dal fronte “vitalizi”. 

NEL MIRINO ANCHE LE PENSIONI D’ORO

Il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, è pronto a mettere mano ai tanto agognati vitalizi. La sua lotta contro tale privilegio della casta va avanti ormai da anni e finalmente che ora è al governo, è pronto a concretizzarla, per la gioia di gran parte dei cittadini, un po’ meno della stessa politica. Il vice-Premier si conferma quindi uno “sforbiciatore”, visto che da quando è alla guida del paese, ha dichiarato a più riprese di voler tagliare tutti gli sprechi di denaro pubblico. Si pensi ad esempio alle pensioni d’oro, altro taglio previsto da Di Maio, e che potrebbe riguardare non soltanto quelle superiori ai 5.000 euro al mese, ma anche quelle da 4.000. In tale modo, il governo dovrebbe poter risparmiare circa un miliardo di euro, soldi che ovviamente verrebbero destinati ad altre manovre, come il famoso quanto sponsorizzato reddito di cittadinanza. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

L’ABOLIZIONI DEI VITALIZI E’ VICINA

La primissima promessa lanciata dai 5Stelle prima di entrare nella stanza dei bottoni governativi era stata l’abolizione dei vitalizi: e il passo, ormai, sembra vicinissimo. Intendiamoci, non si tratta di abolire i vitalizi dei Parlamentari in toto – quelli già non ci sono più per effetto della legge Richetti approvata nella scorsa legislatura, anche se qualcuno continua ancora a “confondersi” perché fa comodo sempre fare un po’ di demagogia.. – ma di quelli retrodatati degli ex Parlamentari che continuano a percepire le pensioni e appunto i vitalizi per la loro attività da senatore o deputato. Con un annuncio apparso pochi istanti fa su Facebook, il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio nonché leader del M5s spiega «La Camera è pronta ad abolire i vitalizi per gli ex parlamentari e io a fare una legge sulle pensioni d’oro». Dall’Assemblea di Confartigianato, il vicepremier aggiunge anche «”Diranno che sono pochi soldi: io non credo siano pochi soldi ma diciamo che lo Stato che in passato ha tolto ai cittadini per dare privilegi, oggi toglie i privilegi per dare ai cittadini e questo aiuta molto di più di tante norme impositive».

FICO CONVOCA L’UFFICIO DI PRESIDENZA ALLA CAMERA

Qualche ora prima era stato infatti il Presidente della Camera Roberto Fico a ricordare che domani l’Ufficio di Presidenza di Palazzo Montecitorio sarà convocato alle 8.30 per iniziare il vero percorso parlamentare dell’abolizione dei vitalizi. «Domani alle 8.30 ho convocato l’ufficio di Presidenza di Montecitorio dove presenterò la delibera per il superamento dei vitalizi», twitta il Presidente della Camera al lavoro su questo piano da ormai inizio legislatura. Non sarà però una passeggiata l’intero iter alla Camera e al Senato, specie dopo l’intervento durissimo dell’Associazione degli ex Parlamentari che ha fatto sapere questo pomeriggio «E’ attentato allo Stato di diritto: oggi i vitalizi, domani le pensioni». Di Maio sul Blog delle Stelle replica immediato, «Diranno che sono pochi soldi: io non credo siano pochi soldi ma diciamo che lo Stato che in passato ha tolto ai cittadini per dare privilegi, oggi toglie i privilegi per dare ai cittadini e questo aiuta molto di più di tante norme impositive». Il Ministro si dice per nulla impaurito, anzi «siamo entusiasti del lavoro silenzioso che stiamo facendo nei ministeri».