“Fino ad adesso Salvini ha avuto il gioco facile, andando a prendere il tema di più facile appeal mediatico e che tanti italiani sentivano fortemente” dice a ilsussidiario.net il sondaggista Arnaldo Ferrari Nasi, “vedremo dopo l’estate se e in che modo i temi veri, quelli forti, come lavoro ed economia saranno affrontati da Di Maio”. Per Ferrari Nasi il tema del lavoro e dell’occupazione è infatti da sempre quello più sentito dagli italiani, ma a sorpresa, rispetto a quanto si sente in televisione o si legge sui giornali, gli italiani non sono per nulla antieuropeisti: “Il mio ultimo sondaggio dice che il 73% vuole più Europa, stessa cosa dicono anche le più attendibili fonti a livello internazionale”.
Quanto preoccupa gli italiani il tema del lavoro? Sono sensibili alle promesse del M5s come il reddito di cittadinanza? O l’opinione è cambiata dopo il voto?
Storicamente il lavoro, l’occupazione e la pensione, cioè i temi legati alla microeconomia della famiglia, sono sempre stati quelli più sentiti e di molto rispetto a qualunque altra preoccupazione. Anche migrazione e criminalità sono temi sentiti, ma non a questo livello. Negli ultimi anni in realtà qualcosa era cambiato, il tema più sentito con oltre il 63% delle preferenze era quello dell’onestà della classe politica, sui cui i 5 Stelle hanno costruito il loro boom elettorale.
Il reddito di cittadinanza non era così sentito invece?
Attenzione, perché il reddito di cittadinanza per come molti lo hanno percepito è una proposta di non lavoro. Mentre Berlusconi prometteva un milione di posti di lavoro, i 5 Stelle hanno promesso una sicurezza a chi il lavoro non lo trova. Vedremo se lo faranno.
L’ultimo sondaggio del Censis dice che 4 italiani su 10 vogliono l’uso della pistola. Percezione dei migranti e sicurezza come sono valutate dagli italiani?
Siamo ancora nei primi tre mesi di governo, il periodo di luna di miele con il cittadino. Adesso la Lega sta facendo il botto perché è partita toccando un tema che la gente voleva e sentiva fortemente. Recenti sondaggi dicono che il 70% degli italiani vuole prendere il dna agli zingari, che l’85% pretende che il governo in qualsiasi momento agisca con fermezza contro i clandestini. La gestione del problema immigrazione, che i governi passati obiettivamente non hanno saputo comunicare, per Salvini è un gioco. Da qui il successo di cui sta godendo.
Durerà?
Lo vedremo dopo l’estate, quando si dovranno per forza toccare temi forti come appunto il lavoro e l’economia, e qui Di Maio dovrà per forza uscire allo scoperto. Già lo sta facendo con la proposta di abolire i vitalizi, una cosa che fa credere che il governo sta andando per la strada giusta, ma prima o poi arriveranno i temi forti, quelli che daranno l’autentica cifra di questo governo.
Europa: gli italiani la vogliono o non la vogliono?
E’ dal 2005 che faccio ogni anno un sondaggio sul tema e ogni anno la risposta è sempre la stessa ed è in crescita. A dicembre 2017 il 73% di italiani chiedeva più Europa. Lo dice anche l’ultimo report di Eurobarometro, il più serio istituto di ricerche europeo, gestito da un consorzio delle migliori università. Alla domanda: lei ha una opinione positiva o negativa dell’Europa, anche qui a dicembre ’17, il 69% degli italiani ha risposto positivamente contro il 24%.
Come si spiegano questi dati con quello che si sente e si legge?
Si spiegano con un cattivo lavoro in termini di comunicazione. I giornalisti spesso prendono dichiarazioni come quelle di Salvini e non approfondiscono, rimbalzano la notizia senza andare a vedere cosa pensa davvero la gente.
Come vede il Pd dopo l’ultimo voto, è sparito perché non ha toccato temi come questi?
No, quello del Pd è un crollo strutturale, ha esaurito il suo scopo. Probabilmente in futuro nascerà qualcosa di sinistra con un input 5 stelle, così come il centrodestra rinascerà in funzione della Lega.