“Fosse per me, io i porti non li chiuderei” Roberto Fico, presidente della Camera, strappa con il ministro dell’Interno e Vice-Premier Matteo Salvini dando voce all’”altra” anima del Movimento 5 Stelle che su accoglienza e migranti ha una posizione diversa dalla Lega e dallo stesso capo politico Luigi Di Maio. E che la frattura non sia solo connessa alla gestione pratica dell’emergenza migranti lo si capisce subito dopo quando Fico affonda ancor di più dichiarando – come riporta Repubblica – che “Le ONG fanno un lavoro straordinario” (e inutile ricordare come sulle ONG, a partire dal caso sollevato dal procuratore Zuccaro, M5s abbia detto “peste e corna” in innumerevoli occasioni). Insomma, la visita del presidente della Camera all’Hotspot di Pozzallo è destinata a far discutere all’interno della maggioranza gialloverde, anche perchè la tempistica dell’intervento (e in politica questo è sempre un elemento da non sottovalutare) si colloca all’indomani del vertice europeo sui migranti i cui risultati, dal punto di vista di quanto ottenuto dall’Italia, sono stati criticatissimi dalle opposizioni e probabilmente maggiormente al di sotto delle aspettative (70% o 80% che sia) sia del Premier Conte, che del Vice-Premier Salvini. Al momento la montagna ha partorito un topolino, ma resta comunque sdoganato in Europa il fatto che la chiusura dei porti sia una opzione legittima, anche se c’è un certo fastidio a parlarne chiaramente. Staremo a vedere se queste prese di posizioni di Fico saranno riassorbite o se lo strappo avrà conseguenze concrete sulla politica del Governo. “Dell’immigrazione – ha aggiunto – si deve parlare con intelligenza e cuore”, capiremo presto se la terza carica dello stato stia denunciando più la mancanza dell’uno o dell’altro. (Agg. Vittorio Crippa)
SALVINI “MESSO NERO SU BIANCO: I MIGRANTI NON SONO ‘NOSTRI'”
Nuove dichiarazioni da parte del ministro dell’interno, Matteo Salvini. Quest’oggi il leader del carroccio ha parlato con il Corriere della Sera, e l’argomento principale è stata l’immigrazione, alla luce del recente consiglio dell’Unione Europea tenutosi gli scorsi due giorni a Bruxelles. «Conte ha messo nero su bianco il discorso sulle ong – dice il vice-premier, ribadendo quanto già detto nella giornata di ieri – che è un discorso chiuso, loro non sono più legittimate: si è sancito che nessuno deve interferire con il lavoro della Guardia costiera libica. E infatti Malta chiude e l’Italia ha già chiuso i suoi porti. Anzi, abbiamo chiuso per gli attracchi di queste navi anche quando non portano migranti. Le navi straniere finanziate in maniera occulta da potenze straniere in Italia non toccheranno più terra». Salvini non parla di vittoria totale, ma sottolinea che: «Il fatto di avere messo nero su bianco che chi viene salvato nelle acque maltesi o italiane non necessariamente finirà in Italia è un qualcosa che ci aiuterà non poco». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“ITALIA CHIUSA ALLE ONG”
Cosa significa, nello specifico, che i porti italiani resteranno chiusi per tutta l’estate alle navi Ong? L’annuncio di Salvini, confermato dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Toninelli – e rinsaldato dalle parole di Conte da Bruxelles – riporta all’attenzione il problema immigrazione anche nelle prossime settimane dove si metteranno in pratica i presunti “accordi fragili” messi nero su bianco al Consiglio Ue: niente più approdo, per ora, a Catania, Augusta o Pozzallo non solo per gli sbarchi di migranti ma anche per semplici rifornimenti di cibo, gasolio o acqua. «Una mossa che allinea l’Italia a Malta e che, di fatto, sbarra alle navi umanitarie ogni accesso nei paesi di ‘primo approdo’: nel Mediterraneo occidentale resta solo la Spagna dove però proprio la stretta imposta da Roma e La Valletta già nelle scorse settimane ha prodotto un’impennata degli arrivi dall’Africa, con i Centri d’accoglienza dell’Andalusia al collasso», riporta l’Ansa come esito dalle notizie che giungono da Bruxelles. La circolare emanata ai porti resterà ufficiale e verranno valutati, caso per caso, eventuali emergenze e naufragi vicino alle coste italiane: di certo, fino a che non vi sarà un’accoglienza condivisa e multilaterale di tutta l’Europa – ha fatto sapere il Governo Conte ai 28 Paesi Ue – la serrata sui porti rimarrà tale per tutte le Ong, nessuna esclusa.
TONINELLI: “DIVIETO DI ATTRACCO PER LA ASTRAL”
Torna allo scoperto il ministro delle infrastrutture, Danilo Toninelli. Poco fa è stata pubblicata una nota dallo stesso dicastero, in cui vengono riportate le parole dell’esponente del governo, in merito alla nave dell’organizzazione non governativa Astral, in cerca di un porto in cui attraccare. «In ragione della nota formale che mi giunge dal ministero dell’Interno e che adduce motivi di ordine pubblico – si legge sul comunicato del Ministero – dispongo il divieto di attracco nei porti italiani per la nave Ong Astral, in piena ottemperanza dell’articolo 83 del Codice della navigazione. Lo dice in una nota il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli». Prosegue quindi la linea italiana, che vieta l’attracco delle navi Ong nei porti del Bel Paese. Del resto Salvini lo ha ribadito soltanto poche ore fa: «Non vedranno più l’Italia, se non in cartolina». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LA PERFORMANCE CANORA DI SALVINI
Mentre a Bruxelles il Consiglio europeo affrontava il delicato tema della gestione dell’emergenza migranti, il ministro dell’Interno Matteo Salvini si è reso protagonista di un siparietto nella Bergamasca. Il leader della Lega ha partecipato ad una festa del Carroccio a Caravaggio, dove ha prima cantato con alcuni militanti il successo della band dei Nomadi “Io vagabondo”, con qualche modifica in dialetto bergamasco al testo per l’occasione, e poi ha chiesto al pubblico un applauso per «gli unici nomadi che ci piacciono». Una battuta che ha suscitato l’ilarità dei presenti. Il video della performance canora comunque è stato pubblicato su Facebook da Antonio Simone, il musicista che ha guidato il coretto improvvisato sul palco, e condiviso sulla pagina della sezione locale della Lega, per essere poi rimbalzato da una bacheca all’altra diventando in poco tempo virale. Clicca qui per il video del siparietto di Salvini. (agg. di Silvana Palazzo)
FORZA ITALIA VS LEGA: “ORBAN NON FA INTERESSI DI ROMA”
Il Premier Giuseppe Conte ha confermato di essere sulla stessa linea del Ministro Salvini, che giusto qualche ora prima si diceva “diffidente” non tanto del Presidente del Consiglio ma delle “rassicurazioni” dei leader Ue. «Sto con lui, siamo sulla stessa lunghezza d’onda: anche io voglio i fatti, staremo a vedere..», spiega Conte all’uscita dalla riunione di Bruxelles dopo la notte campale al vertice europeo sui migranti. Mentre stamattina il Ministro ha confermato la chiusura di tutti i porti alle Ong per l’estate, il Centrodestra si fa sentire e critica la linea dell’alleato-rivale Salvini proprio sul fronte immigrazione: «Berlusconi ha evidenziato quanto sia illusorio per gli interessi italiani in Europa pensare di trovare sponda nei governi del gruppo di Visegrad. Sul tema dei migranti, le loro posizioni sono alternative a quelle italiane: Orban vuole evitare una equa redistribuzione dei profughi e non ha interesse nella difesa delle frontiere esterne dell’Unione, ma solo dei suoi confini nazionali terrestri. E dunque è incomprensibile la replica di Matteo Salvini alle parole di Berlusconi (‘Orban è alleato di Berlusconi e Merkel nel PPE, difende la sua gente’)», spiega Mara Carfagna, capogruppo Forza Italia, che poi aggiunge nella note ufficiale «Difendere le scelte politiche del governo Orban oggi significa voler trasformare l’Italia in un gigantesco campo profughi, perché Orban come altri è ben contento che siano i soli paesi dell’Europa del Sud a sobbarcarsi la gestione delle emergenze».
“CENTRI DI ACCOGLIENZA? NON NE APRIREMO MEZZO”
Sono tante le parole rilasciate in queste ultimissime ore da parte del ministro dell’interno, Matteo Salvini, in merito alla questione immigrazione. Ieri si è tenuto il consiglio UE al termine del quale il premier Conte si è detto in parte soddisfatto, mentre il leader del Carroccio ha mostrato decisamente meno entusiasmo. Poco fa il numero uno della Lega è intervenuto a margine del Festival del lavoro in corso a Milano, aggiungendo, in tema di migranti, che: «Dovrò e voglio lavorare in concordia con il governo tunisino». Fra le questioni più calde vi è quella relativa ai centri di accoglienza, che Matteo Salvini non intende assolutamente ristrutturare ne tanto meno realizzare: «Noi non apriamo neanche mezzo centro rispetto a quelli aperti – spiega perentorio – l’obiettivo è di andarli a chiudere. Ho firmato la sospensione dei lavori già previsti negli anni precedenti per le ristrutturazioni di tutti i centri, penso a Mineo o a Isola Capo Rizzuto: voglio vederci chiaro su ogni centesimo di euro del capitolo immigrazione, e alcune decine di milioni di euro li sto bloccando». Salvini ha infine espresso soddisfazione per il ruolo che sta avendo l’Italia a livello europeo: «Ci siamo, e decisiamo». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“OTTENUTO IL 70% DELLE RICHIESTE”
Il Ministro degli Interni, che si era detto “cauto” sui risultati del Consiglio Ue aveva di fatto anticipato già questa mattina la vittoria a metà del Governo italiano al Consiglio Ue, come poi confermato qualche ora dopo dal premier Conte. «Sui migranti abbiamo ottenuto il 70% delle richieste, ma sono ottimista sul futuro..» aveva spiegato Salvini, prima di aggiungere che gli aiuti veri si verificano nei fatti e non nelle parole, «sono tutti solidali nei discorsi, vedremo..». È invece netto e senza “scusanti” l’attacco che lancia contro Macron, considerato un pericolo e una minaccia per lo stato italiano: «Gira il mondo sentendosi Napoleone, si metta in fila, è l’ultimo dei miei problemi». Dopo che lo stesso presidente della Francia a Bruxelles ha spiegato che non aprirà centri di accoglienza sul suolo transalpino, il Ministro della Lega ha ribadito come neanche in Italia si apriranno nuovi centri di accoglienza per migranti: «Gli unici centri che stiamo aprendo sono quelli per i rimpatri, almeno uno in ogni regione. Non faremo nuovi centri di accoglienza».
“NAVI ONG VEDRANNO ITALIA SOLO IN CARTOLINA”
Matteo Salvini e il “caso” migranti: un binomio ancora attualissimo, non solo per il Consiglio Ue in corso dove il premier Conte sta facendo valere la linea italiana di fatto “imposta” dal Ministro degli Interni sul fronte immigrazione. Intervenendo in una lunga intervista al MiCo di Milano, all’interno del Festival del Lavoro 2018, il leader della Lega ha rilanciato l’ultimatum-appello contro le navi Ong che sul Mediterraneo operano da anni per trasportare e salvare i rifugiati partiti sui barconi dal Nord Africa. «Le navi delle Ong non vedranno più l’Italia se non in cartolina. Ong che mi danno del razzista e del fascista ma, come dicono i militari italiani e libici, aiutano gli scafisti»: un Salvini molto carico che da un lato saluta con plauso al probabile successo dell’accordo dei 28 al Consiglio e dall’altro non si fida solo della parole ma vorrà vedere i fatti all’opera, «Non mi fido delle parole: vediamo che impegni concreti ci sono, perché finora è sempre stato ‘viva l’Europa’, ma poi paga l’Italia». Di certo la proposta italiana è stata il centro su cui si è snodato l’accordo tra i 28 Paesi dell’Unione: «Ho messaggiato stamattina col presidente del Consiglio, e a Bruxelles qualcuno si è accorto di noi, hanno fatto mattina. Mi sembra che si sia portato a casa per il momento il 70% di quello che è stato richiesto. Chiaro che l’Italia non può essere lasciata da sola, abbiamo messo puntini sulle i e si è arrivati a dei risultati».
ATTACCA ANCORA MACRON
È più forte di lui, appena arriva una domanda sulla Francia e su Macron scatta quel senso di “rivalità” quasi calcistica che prende esattamente il punto “nodale” della “pancia” dell’elettorato italiano. Un esempio? Eccolo, sempre dal Festival del Lavoro, «Lezioni da un signor Macron che a Ventimiglia respinge decine di donne, bambini e invalidi, io non ne prendo. Prima di darci lezioni, dovrebbe accoglierne altri novemila immigrati, finora ne ha presi 600. Fino a quel momento, non può aprire bocca». Intanto annuncia nuovi interventi in Libia e nuovi accordi in Tunisia, a partire dal prossimo Consiglio dei Ministri: di contro, il ministro degli Esteri tunisino Khemaies Jhinaoui, ribadisce in un’intervista al quotidiano panarabo londinese “Al Arab” tutta la sua «contrarietà alla creazione sul proprio territorio di centri di accoglienza per migranti. La Tunisia controlla le sue coste e il suo territorio ma collaboriamo con Italia e Europa nelle operazioni di salvataggio. È nostro dovere farlo e fa parte del diritto internazionale».