Non si placa la sfida interna al Governo sulla questione dei diritti LGBT il giorno dopo il Gay Pride di Milano e le dichiarazioni di Spadafora: dal raduno della Lega a Pontida, il ministro della Famiglia rilancia la “querelle”, «al governo abbiamo cercato di portare un po’ di buon senso. Abbiamo detto cose banali, che un bimbo ha diritto di avere una mamma e un papà ci hanno detto che siamo retrogradi, clericali», spiega il Ministro leghista che poi citando anche San Pio X attacca «Quando vi dicono queste cose siatene fieri. E noi siamo fieri di dire che ci devono essere una mamma e un papà». A dare manforte a Fontana e rinfocolando la polemica con la parte grillina del Governo, ci ha pensato anche Salvini che dal palco centrale di Pontida ha tuonato «Finché avrò voce e sangue nelle vene, difenderò, fino alla vita, il diritto dei più deboli: il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà e il diritto delle donne e non aver un utero in affitto». (agg. di Niccolò Magnani)



FONTANA REPLICA AL GRILLINO

Il popolo Lgbt scende in piazza e nel governo M5s-Lega è scontro sul tema dei diritti e della famiglia. A far discutere è la presenza di Vincenzo Spadafora, sottosegretario alle Pari opportunità, al Pompei Pride. «Sono qui per testimoniare il mio sostegno e quello del Governo. So che in una parte del Governo non c’è la stessa sensibilità, ma l’Italia non tornerà indietro, non si perderanno i diritti conquistati». Questa posizione è stata smentita alcune ore dopo dal ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana. «Con tutto il rispetto, il sottosegretario Spadafora parla a titolo personale, e non a nome del governo, né tantomeno della Lega» scrive su Facebook. E poi precisa: «Per quanto ci riguarda, la famiglia che riconosciamo e sosterremo, anche economicamente, è quella sancita e tutelata dalla Costituzione». Nel frattempo a Milano è andata in scena una sfilata da record con 250mila persone in strada, secondo i dati forniti dagli organizzatori.



SPADAFORA PARLA DAL POMPEI PRIDE. LE REAZIONI

La partecipazione di Vincenzo Spadafora al Pompei Pride ha acceso la polemica tra gli esponenti politici ultracattolici. Parla Carlo Giovanardi, che sulla manifestazione si esprime duramente, evidenziandone, a detta sua, «i toni sguaiati, volgari e offensivi nei confronti di convinzioni religiose radicate nel popolo italiano». Giovanardi inoltre sostiene che «per la prima volta nella storia della Repubblica un membro del Governo, il sottosegretario alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora, sostenitore delle adozioni da parte delle coppie gay rappresenta ufficialmente l’esecutivo ad una manifestazione» Lgbt. Ma l’ex senatore sbaglia, perché già in passato personalità di governo hanno preso parte a manifestazioni di questo tipo, come le ex ministre alle Pari opportunità Mara Carfagna (2008) e Barbara Pollastrini (2006). Lucio Milan, vice capogruppo vicario di Forza Italia al Senato, attacca Spadafora e il MoVimento 5 Stelle: «Sarebbe meglio si dedicasse ad altro. Tutto coerente con la linea sempre tenuta dal M5s in Parlamento, ma è inquietante che questo ora sia sostenuto dall’esponente di Palazzo Chigi che ha l’incarico di occuparsi di queste cose».

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