È caos nella Lega per il provvedimento più importante del neonato Governo, ovvero la Flat tax – un po’ come quanto sta succedendo nel M5s sul reddito di cittadinanza: dopo le dichiarazioni ad Agorà di Alberto Bagnai, il collega di Governo e “guru” economico di Salvini Armando Siri lo smentisce su tutta la linea. «Allo stato attuale posso dire che non è vero dal prossimo anno la flat tax entrerà in vigore solo per le imprese, ma che ci sarà anche per le famiglie. Poi tutto sarà a regime per il 2020», sottolinea Siri parlando con i colleghi di Affaritaliani.it. Ad intervenire a sostegno di quanto invece detto da Bagnai anche il “terzo” esponente massimo e consigliere economico della Lega, Claudio Borghi, che intervistato a Radio Cusano Campus afferma «È prematuro parlarne perché non ci sono ancora le commissioni. Quella annunciata da Bagnai è un’ipotesi sul tavolo. Mettere la flat tax subito alle imprese è un lavoro semplice che si può fare in qualche mese. Rifare invece tutto il sistema del fisco che prevede anche i crediti d’imposta del passato, richiede più tempo. Riuscire a fare tutto entro la finanziaria di quest’anno è un obiettivo oggettivamente un po’ ambizioso. Quindi potrebbe essere logico, per una questione di tempi, mettere la flat tax prima per le imprese». E manca ancora il giudizio ufficiale del M5s a riguardo: siamo al secondo giorno di Governo gialloverde e già il caso è piuttosto presente.. (agg. di Niccolò Magnani)



TRA DEBITO E TASSE

Flat tax per imprese e famiglie ma non solo: nel lungo intervento di questa mattina ad Agorà, il responsabile economico della Lega Alberto Bagnai ha fatto il punto sulla “pace fiscale” e sul deficit. A partire dal presunto condono: “Qua si parla di condono, ma il condono è l’annullamento di una pena o di una sanzione che presuppone un reato, in questo caso l’evasione e noi non vogliamo fare sconti agli evasori, bensì venire incontro a chi ha dichiarato i suoi imponibili, dunque non è un evasore ma ha delle difficoltà nel pagare l’intero importo dell’imposta dovuta. Sono due cose diverse”. Su come accertare tra chi è evasore e chi è in difficoltà: “Bisognerà analizzare i bilanci delle persone e dei contribuenti: su questo ci sarà delle possibilità di fare degli accertamenti”. Infine, una battuta sul deficit: “Noi ci stiamo impuntando su un 1,5 rapporto deficit-Pil e chi ci esortava a rispettare le regole, fino a ieri, Moscovici ha fatto il 5 e poi il 4 per cento quando era ministro delle finanze. Vogliamo solo parità di trattamento con gli altri paesi europei”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



FLAT TAX: “2019 IMPRESE, 2020 FAMIGLIE”

Alberto Bagnai, “flat tax partirà in due tempi”: intervenuto oggi, lunedì 4 giugno 2018, a Agorà, il consigliere economico della Lega ha fatto il punto della situazione sulla tassa piatta prevista dal contratto di governo tra Movimento 5 Stelle e Carroccio: “Flat tax o scongiurare aumento dell’Iva? In politica si arriva a una mediazione e per noi il discorso dell’aumento dell’Iva è assolutamente fuori discussione. Per quel che riguarda l’implementazione della flat tax, siamo giunti a una mediazione di governo e deve essere ridefinita nelle scadenza. Mi sembra che ci sia senza dubbio l’accordo di fare partire la flat tax sui redditi da impresa a partire dall’anno prossimo, il che sostanzialmente significa realizzare un alleggerimento fiscale”, le parole dell’economista, che ha poi sottolineato: “Molto importante è la pace fiscale, un punto sul quale insistiamo per ristabilire un rapporto tra Fisco e imprese che non sia vessatorio. In una crisi prolungata nella quale ci troviamo, è senz’altro opportuno procedere su questa strada”.



ALBERTO BAGNAI SULLA FLAT TAX

Continua Alberto Bagnai, consigliere economico di Matteo Salvini: “Il primo anno è per le imprese, a partire dal secondo anno si prevede di applicarla alle famiglie. Chiamarla flat tax è anche improprio, la flat tax implicherebbe nel caso dei redditi delle famiglie una aliquota unica, dalla mediazione con l’M5s è emerso un modello con due scaglioni di reddito: questo è un impegno del reddito, di semplificare e sburocratizzare la pubblica amministrazione”. Prosegue l’economista, parlando anche della tassa applicata ai redditi ricchi: “Noi vogliamo portare l’aliquota al 15 per cento come in Germania. I ricchi hanno proprietà immobiliari, investimenti finanziari che sono già sottoposti a una flat tax. Peraltro voglio ricordare che la bufala secondo la quale la flat tax sarebbe incostituzionale, è una bufala: l’Iva sarebbe anche incostituzionale, che facciamo? La aboliamo?”. Infine, una battuta sul confronto politico: “Vi esorto a un atteggiamento di fiducia, ovviamente critica, parliamo dei nostri provvedimenti quando avremo i nostri provvedimenti. Dovete anche considerare un dato fondamentale: la dinamica politica ci ha impedito di arrivare a un Def strutturato”