Matteo Salvini prova a smorzare la polemica, che sfiora l’incidente diplomatico, con la Tunisia sul tema dei migranti. «Io guardando i numeri ho detto che ci arrivano persone perbene e persone meno per bene qualcuno in Tunisia si è offeso, sbagliano» dice dopo un comizio a Fiumicino. Le affermazioni sul fenomeno dell’immigrazione proveniente dalla Tunisia, proprio nel giorno in cui su un barcone hanno trovato la morte 46 migranti, hanno scatenato diverse polemiche e costretto il neo ministro dell’Interno a rivederle. «Io non ho detto che chiunque venga dalla Tunisia sia un galeotto, ho detto che la Tunisia esporta anche galeotti, ma detto questo il mio obiettivo e lavorare più e meglio con il governo tunisino, perché è il Paese con cui funziona meglio l’accordo di riammissione». Il leader della Lega, vicepremier del governo Conte, ha poi commentato l’omicidio del giovane immigrato sindacalista nella Piana di Gioia Tauro: «Quello che è successo è grave. Non si risolve nessun problema sparando, ci sono delle indagini in corso alla fine delle quali voglio sapere i nomi delle bestie che hanno compiuto questo gesto, ma l’immigrazione fuori controllo, porta inevitabilmente allo scontro sociale e cercheremo di riportare le legalità in Calabria ed in Italia».
MIGRANTI, IL PIANO DI SALVINI CONTRO L’ACCOGLIENZA INDISCRIMINATA
Intanto prosegue la battaglia di Matteo Salvini contro l’accoglienza indiscriminata dei migranti. Da ministro dell’Interno del governo Conte promette di “tagliare” i finanziamenti che lo Stato garantisce alle cooperative per l’ospitalità dei richiedenti asilo. Come riportato dal Giornale, ogni anno gli italiani versano 5 miliardi di tasse per i profughi sbarcati sulle coste nostrane. Molti finiscono nei bilanci dei coop, Srl e onlus che si occupano di accoglienza. Questo è il business dell’immigrazione che Salvini vuole combattere. Si partirà dividendoli tra clandestini e “veri rifugiati”. La novità del programma del neo inquilino del Viminale riguarda le cooperative. «aremo un esperimento alle cooperative invece di dare 35 euro al giorno, gliene daremo un po’ di meno, e vedremo che ci sarà un bel pò di generosità in meno, perché c’è molte gente che accoglie per guadagnare, non perché glielo dice il buon Dio…». Intanto si è detto pronto a incontrare il ministro dell’Interno della Tunisia, ma ha già sentito al telefono il premier ungherese Viktor Orban.