Il Governo M5s-Lega è pronto a diventare operativo al 100 per cento e l’opposizione ha già chiarito che non intende fare sconti. Dopo aver dato il via libera a Matteo Salvini per tentare di formare un esecutivo con Luigi Di Maio, Silvio Berlusconi si è scagliato contro l’accordo gialloverde e, intervenuto ai microfoni del Giornale di Vincenza, ha espresso i suoi dubbi: “Io ho chiesto fino all’ultimo che nascesse un Governo di centro-destra, perché questa coalizione unita aveva vinto le elezioni. Non è stato possibile e la Lega ha voluto creare un Governo con una forza politica che considero del tutto inadatta a governare l’Italia”. Il Cavaliere ha sottolineato che l’intesa tra Movimento 5 Stelle e Carroccio non rappresenta gli italiani: “Quello che ne è derivato è un esecutivo che naturalmente non ci rappresenta e che non rappresenta la maggioranza degli italiani, neppure gli elettori della Lega e del movimento Cinque stelle che il 4 marzo non si aspettavano certo un’alleanza di questo tipo”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



DI MAIO: “LAVORO, TRATTATIVE UMANE”

Con una prima “direttiva” il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio intende fin da subito portare il suo marchio all’interno delle trattative con le varie aziende nei suoi prossimi anni da rappresentante dello Stato tanto sul fronte Lavoro tanto su quello dello Sviluppo Economico. «Il mio compito come ministro è rendere più umane le procedure che riguardano le sofferenze delle persone», ga spiegato ai cronisti dopo aver incontrato alcuni operai e lavoratori nei suoi primi giorni ufficiali da Ministro della Repubblica. «Ho incontrato i lavoratori di FedEx e ho redatto una circolare che consente ai parlamentari del territorio di stare vicino ai dipendenti e ai datori di lavoro durante le trattative. Cercheremo di essere il più presenti possibile», ha concluso il leader M5s che si appresta, assieme a tutti gli altri ministri, al primo CdM dell’era Conte. Non mancano però critiche feroci – o almeno, non accennano a diminuire – con la base grillina non del tutto convinta dall’alleanza con la Lega di Salvini. Un esempio “nuovo” arriva da Dora Palumbo, consigliera comunale del Movimento 5 stelle a Bologna: questa mattina ha rassegnato le sue dimissioni per confluire nel gruppo misto attaccando direttamente il leader Di Maio. «Mi sono avvicinata al movimento nel 2010, vedere che il movimento cambia i principi fondamentali su cui è nato è sinonimo di tradimento, anche perché avevamo sempre detto alleanze con nessuno. Noi li abbiamo sempre criticati, è sempre la Lega Nord, quelli che odiavano i meridionali e che adesso hanno trovato chi è più a Sud delle persone del Sud», ha spiegato ‘l’ex consigliera grillina a Repubblica Tv. 



OGGI IL PRIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI

Governo M5s-Lega, oggi il primo consiglio dei ministri dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Come sottolineato dai colleghi dell’Ansa, dovrebbe essere ratificato il trasferimento della delega al Turismo dal ministero della Cultura a quello dell’Agricoltura. Come sottolineato anche da Luigi Di Maio, il governo sarà al massimo dell’operatività a partire dalla prossima settimana, quando il primo ministro tornerà dal G7 del Canada. I primi nodi sono legati alle nomine di viceministri e sottosegretari, ma non solo: tiene banco il dossier delle pensioni. E attenzione anche a Cdp: il Movimento 5 Stelle ha intenzioni di trasformare la Cassa depositi e prestiti in una sorta di nuova Iri, non invece in una Banca di Investimenti. In quest’ultimo scenario, infatti, l’ente cadrebbe sotto l’egida della Banca Centrale Europea. Per la guida di Cdp circola il nome di Massimo Sarmi, proposto dalla Lega e ben visto da M5s. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CONTE-DI MAIO: “DIALOGO CON RUSSIA”

Il Governo del Premier Conte ha superato l’ostacolo della Camera dopo che già due giorni fa aveva superato l’ostacolo ben più importante del Senato – dove i numeri rischiavano di essere davvero risicati. La maggioranza Lega-M5s tiene bene, “acquista” nuove forze sia a Palazzo Madama che a Montecitorio e si prepara ai primi provvedimenti del Contratto di Governo, al netto delle critiche ferocissime espresse durante i primi due giorni di votazioni in Parlamento. Forza Italia e il Pd si sono presentati con il coltello tra i denti e renderanno difficile ogni singolo passaggio del Governo gialloverde: il Premier Conte, tra gaffe, errori e défaillance momentanee ha superato l’esame dell’Aula con qualche punto “rimandato”. Come dicono degli esordienti sportivi, “il ragazzo si farà” e ora lo attende già il primo esame internazionale con il vertice del G7 che temprerà nervi e capacità dell’esordiente Presidente del Consiglio. A “prepararlo” ci ha pensato Luigi Di Maio che da Ministro del Lavoro ha parlato della politica internazionale del Governo (dovremo abituarci a queste anomalie col Governo pentastellato-leghista, ndr) inquadrando l’Italia nello scacchiere Nato (e ci mancherebbe) ma non disdegnando elogi alla Russia. Come aveva già detto Conte al Senato, «Restiamo nella Nato e alleati degli Stati Uniti, ma portiamo avanti anche il dialogo con gli altri Paesi, come la Russia, così come è sempre stato. Non mi preoccupa l’altolà per le sanzioni alla Russia – ha aggiunto il leader M5s- il nostro è un governo alleato agli Stati Uniti che vuole lasciare l’Italia negli accordi, nelle alleanze, garantendo continuità a quello che è già stato».

LE FRIZIONI NEL CENTRODESTRA

Se sul fronte grillino si prepara il vertice G7 con Di Maio e Casalino in “forcing” sul premier, la Lega di Matteo Salvini deve affrontare un tema spinoso oggi e che rischia di esserlo molto di più nei prossimi mesi in cui si consoliderà l’azione di Governo. Il Centrodestra, con Forza Italia in primis, vede di cattivo occhio la presenza di Salvini nell’esecutivo e in tutti i modi sia in Aula che nelle dichiarazioni di questi giorni “invita” il Carroccio a staccare presto la spina del Governo Di Maio per non rimanere risucchiati dall’orbita grillina. La capogruppo azzurra Mariastella Gelmini, che ieri ha annunciato «un’opposizione senza sconti» ha poi parlato di una pesante «frattura nel centrodestra che toccherà a Salvini ricomporre». Le telefonate tra Berlusconi e Salvini continuano ma resta il nodo che già da queste Elezioni Amministrative di domenica rispunterà: il Centrodestra, assieme, ad oggi vince quasi dovunque. Come far convivere questo con un Governo invece a trazione più “populista”? Ce la farà a continuare il doppio lavoro Salvini “di piazza e di Governo” senza finirne logorato? Le domande si sprecano, i dubbi pure e il bello è che tutto è appena iniziato..