Un’Europa unita e determinata, questo quanto è emerso dal G7, il primo giorno dell’annuale meeting fra i potenti che si tenuto quest’oggi in Canada. A spiegarlo è stato il presidente della Francia Macron, che al termine dell’incontro ha spiegato che appunto l’unione europea è «unitaria e determinata», ostentando ottimismo e pubblicando una foto sul proprio profilo Twitter in cui mostra tutti i leader sorridenti assieme. Il riferimento del numero uno transalpino, al di là della “guerra” contro i dazi statunitensi per cui saranno previste ripercussioni, è alla proposta di Donald Trump di far rientrare nel G7 la Russia, espulsa nel 2014 con decisione all’unanimità dopo aver invaso la Crimea. Juncker ha di fatto ribadito il concetto di Macron, dicendo: «Dobbiamo salvaguardare i principi dell’Ue, tra i quali il fatto che gli Stati europei, come la Russia, debbano rispettare le regole internazionali. Certo, dobbiamo riaprire il dialogo con Mosca, ma in altri modi». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“UNA GRANDE VITTORIA PER L’ITALIA”
E’ stato decisamente positivo il primo giorno del G7 2018, la riunione fra i potenti del mondo, che è iniziata oggi, in Canada, e che si chiuderà nella giornata di domani. E’ stata anche la prima occasione per il neo-Premier Giuseppe Conte per farsi conoscere in campo internazionale, e pare che la presentazione sia andata decisamente bene. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, avrebbe infatti confidato al collega italiano: «Avete riportato una grande vittoria, sei il vincitore». Parole importanti, pubblicate dall’edizione online dei colleghi di TgCom24.it, proferite durante il colloquio tenutosi fra i due, a margine dei lavori del G7. I due leader hanno avuto qualche secondo per parlare mentre gli altri capi di stato lasciavano il podio su cui tutti erano saliti per fare la classica foto di rito. Entrambi si sono allontanati a piedi parlottando fra di loro. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“INSODDISFATTI DALLE POLITICHE SUI MIGRANTI”
Il primo tweet di Giuseppe Conte dal Quebec, dove è atterrato per partecipare al G7, è un commento alle dichiarazioni del presidente Usa Donald Trump, secondo cui la Russia dovrebbe rientrare nel G8. Il presidente del Consiglio è d’accordo e lo afferma senza esitazioni in Canada. Ma il battesimo internazionale del premier è stato un incontro con Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, cui ha fatto seguito uno con lo stesso Tusk e Jean Claude Juncker. Al centro del colloquio con Tusk c’è stato un confronto sul tema del regolamento di Dublino. I due hanno deciso di rivedersi a Roma prima della fine di giugno per approfondire il discorso. Al termine dell’incontro Conte ha infatti affermato che «l’Italia è insoddisfatta nei confronti delle politiche europee dedicate ai migranti». Toni concilianti anche da parte di Juncker al termine del colloquio con Conte. «L’Italia ha un ruolo fondamentale in Europa, l’Italia ha bisogno dell’Europa e l’Europa non è completa senza l’Italia». Su un possibile ritorno a un G8 comprensivo della Russia, però, Juncker frena: «Il formato resta quello del G7».
Dopo il saluto del primo ministro canadese Justin Trudeau, Conte ha partecipato a un pre-vertice europeo promosso da Emmanuel Macron con Angela Merkel e Theresa May. Il presidente francese ha voluto organizzare un fronte comune contro i dazi americani. «Sui dazi commerciali c’è molta conflittualità e noi siamo qui per valutare le varie posizioni. Sicuramente come è nelle nostre corde saremo portatori di una posizione moderata cercando di aprire le motivazioni e ci comporteremo di conseguenza», ha commentato il premier italiano. Conte ha incontrato anche Trump, anche se non era previsto negli incontri ufficiali. I due saranno seduti l’uno accanto all’altro all’evento culturale che chiuderà la prima giornata di lavori. A proposito invece della Nato, Conte ha assicurato che «non è in discussione assolutamente la collocazione internazionale dell’Italia, ma siamo per il dialogo e siamo molto attenti a che le sanzioni non impattino sulla società civile russa». (agg. di Silvana Palazzo)
CONTE CON TRUMP: “RUSSIA NEL G8”
L’esordio “internazionale” del nuovo premier, Giuseppe Conte, avviene sul prestigioso e allo stesso tempo infuocato palcoscenico del G7 che si sta svolgendo in Canada e, accanto alla curiosità dei media nostrani, oltre che stranieri, di vedere come andrà il Presidente del Consiglio nella sua prima uscita con i grandi della Terra, c’è anche da capire come si porrà l’Italia in merito ad alcune questioni strategiche che riguardano non solo la politica internazionale, ma anche l’ambito mediorientale e quello della nuova politica dei dazi varata da Donald Trump. E proprio The Donald, che ha rischiato di essere il protagonista mancato del summit, sta monopolizzando l’attenzione e certo farà discutere la sua proposta di riammettere la Russia nel novero dei “grandi”, in una sorta di nuovo G8. La sua proposta è stata accolta con benevolenza dallo stesso Conte che si è detto d’accordo con l’inquilino della Casa Bianca, sottolineando che questo “ritorno a casa” sarebbe nell’interesse di tutti. Tuttavia, a gelare le pur timide aperture dei due a Mosca ci ha pensato dal Cremlino lo stesso portavoce di Putin, Dmitri Peskov, che ha spiegato come la Russia non sia interessata a ricomporre un G6 ma guarda “con maggiore attenzione ad altri formati”. Insomma, una pista fredda, mentre sul fronte dazi è già cominciata la battaglia di dichiarazioni a distanza fra Trump e il suo omologo francese, Emmanuel Macron, con Salvini spettatore interessato che dall’Italia si è già schierato apertamente a favore della linea del primo. (agg. di R. G. Flore)
IRAN E DAZI, LA SFIDA DI TRUMP ALL’EUROPA
Non solo dazi nel super vertice mondiale atteso in Quebec da oggi fino a metà della prossima settimana: se infatti sul fronte limitazioni e protezionismi l’attivismo di Trump ha dato filo da torcere ai maggiori leader europei, sullo scottante dossier dell’Iran le posizioni sono ancora più radicate e distanti. Gli Usa ancora su posizioni irrevocabili per l’uscita dall’accordo sul nucleare di Teheran, con l’Europa invece schierata per rimanerci nell’accordo e scontrarsi contro l’inquilino della Casa Bianca. Bruxelles non ha risposto “solo” politicamente all’affronto di Trump sul negoziato iraniano, ma ha messo in piena sicurezza le aziende Ue applicando lo “statuto id blocco”, ovvero una norma che serve a neutralizzare gli effetti extra-territoriali delle sanzioni Usa e aggiornando il mandato sul prestito esterno della Banca europea per gli investimenti (Bei). Ora l’Iran è un Paese candidabile alle attività di investimento, lato europeo, una chiara sfida e affronto agli Usa che sarà uno dei punti più caldi del tavolo: il premier Conte si troverà catapultato in questa situazione “fragile” e dovrà cercare di mediare nella migliore tradizione diplomatica italiana. Non sarà facile, visto che fino ad una settimana fa si trovava a tenere lezioni in Università e ora sarà seduto davanti ai leader più potenti del pianeta.. (agg. di Niccolò Magnani)
SALVINI DETTA LA LINEA: “APPOGGIAMO I DAZI”
Esordio fra i capi di stato più importanti al mondo, per il neo-Premier Giuseppe Conte. Inizia infatti oggi il G7, la riunione fra i potenti, che si tiene quest’anno in Canada, precisamente a Charlevoix. In una settimana, l’ex professore di Firenze si ritroverà quindi catapultato fra i vari Trump, Merkel, Macron e via discorrendo, per parlare di politica internazionale, a cominciare dai famosi dazi imposti negli scorsi giorni dal presidente degli Stati Uniti. A riguardo, ha già dettato la linea del nostro paese il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ha ammesso: «Le politiche commerciali – si legge sull’agenzia Ansa – vanno ristudiate. L’Italia è una potenza che esporta e quindi va protetto il Made in Italy e credo che le politiche di Trump siano soprattutto per arginare la prepotenza tedesca. L’Italia non deve subire né l’una né l’altra manovra».
LA MERKEL TENDE LA MANO ALL’ITALIA
Il Bel Paese sembra quindi assecondare le manovre commerciali imposte dall’uomo più potente al mondo, smarcandosi di fatto dal resto dell’Unione Europea, invece, assolutamente contraria a queste misure restrittive. In particolare, è la Germania quella che più si è messo di traverso alle scelte di Trump, essendo la nazione che esporta di più negli States fra quelle del Vecchio Continente. La Merkel, intanto, ha fatto sapere che tenderà la mano all’Italia, chiedendo di fatto appoggio al nostro paese: «Dovremmo parlare gli uni con gli altri – ha detto – invece di parlare gli uni degli altri, e non iniziare la comunicazione in modo indiretto con insinuazioni e congetture». Conte si troverà quindi a mediare forse fra due fuochi, ma non sarà per nulla intimorito, e pronto a dire la sua: «Sarò portavoce degli interessi dei cittadini italiani – aveva detto due giorni fa – la prima posizione dell’Italia sarà farsi conoscere, la seconda farsi rispettare».