Fino a pochi giorni fa era il presidente del Consiglio, oggi, è tornato ad essere esclusivamente uno dei più autorevoli esponenti del Partito Democratico. E da radicato uomo di sinistra ha parlato Paolo Gentiloni a RepIdee di Repubblicasul palco del Podestà di Palazzo Re in Bologna, una città storicamente amica per i “rossi”. Le prime parole sono per il nuovo governo, che l’ex Premier dice di temere: «Abbiamo bisogno di tutto, tranne che di un paese aggressivo verso i vicini, verso altre comunità religiose e le nostre comunità di stranieri, di una maggioranza che non si accorge della gravità dell’omicidio di Sacko a San Ferdinando. A me un governo che ha toni aggressivi non fa sentire affatto più sicuro, invece vedo un’Italia in cerca di guai». La platea lo applaude, lo accompagna con urla di approvazione, lo incita a proseguire, e Gentiloni, in un clima amicale, lancia un appello ai suoi elettori.



“COSTRUIAMO SUBITO UN’ALTERNATIVA”

«Costruiamo subito un progetto di alternativa di governo con le reti del volontariato e delle associazioni – afferma – dobbiamo ricominciare dalla mobilitazione di tutto l’ampio arco del centrosinistra per ricostruire un progetto alternativo, sociale e politico. No, non faccio profezie su quando ci saranno nuove elezioni, ma dobbiamo essere pronti. Prima o poi servirà e ne avremo un grande bisogno». Altro applauso lungo, partecipato, caldo. Un Gentiloni preoccupato dal nuovo Governo, (“la reputazione internazionale ed economica del paese si è abbassata in due settimane”), ma comunque fiducioso in vista della rinascita di un nuovo centro sinistra, che possa essere finalmente unito, compattato, e forte quando tornerà il tempo delle elezioni.

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