Tra le città da osservare con maggiore attenzione in questa tornata di amministrative 2018 rientra senza dubbio Vicenza. Sono tanti, infatti, i motivi d’interesse che portano a seguire da vicino la partita per la poltrona di sindaco del capoluogo veneto. A queste elezioni comunali, ad esempio, il M5s non sarà un protagonista “attivo” della competizione dal momento che la lista presentata dai militanti locali non è stata approvata. Eppure proprio gli elettori grillini potrebbero fare da ago da bilancia in una sfida da vecchio bipolarismo tra centrodestra e centrosinistra. Il Partito Democratico, che ha governato la città nell’ultimo decennio con l’uscente Achille Variati, si presenta a queste amministrative con il nome del fisico Dalla Rosa, chiamato a risollevare il centrosinistra dal 22,84% delle ultime politiche. Dall’altra parte il centrodestra unito si affida a Francesco Rucco e riparte dalla base del 40,96% del 4 marzo. E ora – direte voi – cosa c’entrano i grillini? Il ragionamento che diversi analisti fanno è quello secondo cui molti elettori pentastellati, impossibilitati a votare la propria lista di appartenenza, possano premiare la Lega in quanto partner di governo. Dal contratto di governo all’alleanza politica di fatto, il passo potrebbe essere breve. Un primo esperimento a Vicenza? (agg. di Dario D’Angelo)



SIENA, PD PER DIFENDERE LA ROCCAFORTE ROSSA

Le amministrative 2018 che avranno luogo domani, domenica 10 giugno 2018, saranno un banco di prova importante soprattutto per il Partito Democratico. Non fosse altro perché alle urne sono chiamati gli elettori di alcune città che almeno fino a qualche anno fa potevano essere tranquillamente definite “roccaforti rosse”. Oggi, forse, un po’ meno. Il riferimento non può che andare ad una città come Siena, dove nonostante la grana Montepaschi il Pd alle ultime Politiche del 4 marzo è riuscito a confermarsi prima forza. Qui la sfida prende le sembianze di un match da Seconda Repubblica: centrosinistra contro centrodestra, dal momento che il MoVimento 5 Stelle non presenta un proprio candidato. Ma come si muoveranno gli elettori del M5s? Appoggeranno Bruno Valentini, dipendente di Mps candidatosi nonostante il parere contrario di una parte dei democrats, o sceglieranno di riversare i loro voti all’alleato di governo leghista a sostegno della coalizione di centrodestra capitanata da Luigi De Mossi? (agg. di Dario D’Angelo)



PRIMO VERO TEST PER LEGA E M5S

Le Elezioni Comunali Amministrative 2018 sono anche un banco di prova per il governo Conte. Potrebbe essere un primo test di gradimento per l’esecutivo di Conte e soprattutto sui rapporti di forza tra M5s e Lega e tra i due vicepremier e capi politici, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il leader della Lega vuole confermare la plausibilità dei sondaggi che attestano il Carroccio al 27%, vicino al MoVimento 5 Stelle. Il capo politico del M5s invece non vuole perdere la presa sui 11 milioni di voti dopo la strategia dei due forni per il governo, la rinuncia alla premiership e la vicenda dell’impeachment al presidente Sergio Mattarella. Le Elezioni Comunali Amministrative 2018 sono la spia dello stato di salute del ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, mentre il collega degli Interni gli contende la leadership reale nel governo. E infatti Di Maio e Salvini si sono tuffati in campagna elettorale dopo la nascita del governo, subito dopo il giuramento. (agg. di Silvana Palazzo)



CANDIDATO SINDACO LATERINA MUORE, VOTO RINVIATO

Sono 760 i comuni che andranno al voto domani per le Elezioni Comunali Amministrative 2018. All’appello mancherà il Comune di Laterina Pergine Valdarno, in provincia di Arezzo. Ieri sono state rinviate le consultazioni perché è morto Giovanni Lari, 55 anni, candidato alla carica di sindaco. Si tratta di un Comune di nuova istituzione, nato il 1° gennaio di quest’anno dalla fusione di Laterina e Pergine Valdarno. Lari era ex assessore della giunta di Laterina e candidato della Sinistra. Si è spento dopo una lunga malattia. Addolorati gli altri due candidati a sindaco, Stefano Bellezza (centrodestra)e Simona Neri (Pd), che hanno sospeso immediatamente la campagna elettorale. Si voterà dunque il 29 luglio. Il prefetto con proprio decreto, adottato d’intesa con il presidente della Corte di Appello di Firenze, ha disposto il rinvio delle consultazioni elettorali al 29 luglio. (agg. di Silvana Palazzo)

PROVINCIA DI MILANO, SI VOTA IN 12 COMUNI

Si torna al voto. Domani, 10 giugno, saranno molti i cittadini chiamati alle urne per le elezioni comunali. Fra i comuni interessati, anche quelli in provincia di Milano, e precisamente 12, come ci ricorda l’edizione online del quotidiano Il Giorno. Nei suddetti dodici si voterà per eleggere direttamente il sindaco e il consiglio comunale, nonché i consigli circoscrizionali. Per la precisazione i comuni in zona Milano interessati dal voto saranno quelli di Arese (ballottaggio), Bareggio (ballottaggio), Basiglio, Bellinzago Lombardo, Bresso (ballottaggio), Calvignasco, Cerro Maggiore, Cinisello Balsamo (ballottaggio), Cisliano, Gorgonzola (ballottaggio), Opera, Zibido San Giacomo. Oltre a questi, si voterà in Lombardia anche a Brescia e Sondrio, entrambi Comuni capoluogo. In totale saranno più di 697mila i lombardi chiamati ad esprimere la propria preferenza. Ricordiamo che i seggi saranno aperti dalle ore 7:00 alle 23:00 di domani, e si voterà presso la sezione elettorale come riportato sulla scheda personale. Il ballottaggio eventuale si terrà domenica 24 giugno. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DI DOMANI

«Noi e la Lega? Non siamo alleati… Abbiamo firmato un contratto di governo»: così Luigi Di Maio alla vigilia del weekend in cui gli italiani sono chiamati alle urne per le Elezioni Comunali 2018. Si tratta del primo banco di prova “anomalo” per i due partiti di Governo che si ritroveranno in (quasi) tutti i 761 Comuni al voto con candidati diversi, programmi diversi e spesso in diretta concorrenza per l’elezione finale. Le Amministrative 2018 vedranno 109 comuni “superiori”, cioè con più di 15.000 abitanti (più di 3.000 in provincia di Trento), e 652 “inferiori”: di questi, 20 saranno i capoluoghi di provincia interessati dalla consultazione elettorale, ovvero Brescia, Sondrio, Treviso, Vicenza, Imperia, Massa, Pisa, Siena, Ancona, Teramo, Terni, Viterbo, Avellino, Barletta, Brindisi, Catania, Messina, Ragusa, Siracusa, Trapani. La Lega e il Movimento 5 Stelle saranno in opposte fazioni, con un nota bene: in alcune città chiave al voto addirittura i grillini non parteciperanno alla contesa e da più parti sono giunte forti critiche perché si vocifera che possa essere stato un “favore” all’alleato leghista di governo che a sua volta avrebbe scommesso su qualche candidato M5s, come a Messina con Gaetano Sciacca.  Vicenza, Siena e Spoleto sono le città dove Di Maio, per svariati motivi di guerre intestine, screzi nella legislatura passata e presunti appunto “favori” a Salvini, non presenta candidati sindaci del Movimento. Laconico e inquietante il commento di un parlamentare M5s, rimasto anonimo, che a Repubblica confessa «A parte qualche famoso exploit le amministrative sono sempre state il nostro punto debole. Ma stiamo affrontando il prossimo voto con una superficialità imbarazzante, i vertici non pensano ad altro che alle vicende politiche nazionali e il risultato è prevedibile».

AMMINISTRATIVE 2018: CURIOSITÀ DEI 761 COMUNI AL VOTO

Venendo ad elementi più “di costume”, le Comunali in arrivo domani in quasi tutte le regioni d’Italia richiamano come sempre diversi casi e curiosità svariate che per una volta escono dal “banale seminato” delle lotte politiche e scontri istituzionali. Dopo 88 giorni di crisi di Governo, sinceramente, abbiamo bisogno che la politica mostri anche qualche altro tipo di volto oltre a quello “tradizionale”: Malvicino, in provincia di Alessandria, con 79 elettori, di cui 36 uomini e 43 donne il Comune meno popoloso che va alle urne. Quello invece all’immediato opposto è ovviamente Catania, che richiama alle urne 265.165 elettori, di cui 124.665 uomini e 140.500. Rimanendo in Sicilia, si tratta della Regione con più 18enni che votano per la prima volta (sono 6690, fonte Ansa) mentre subito attaccata troviamo la Campania con 4 mila giovani. Attenzione, Catania detiene la palma anche del comune dove è più alto il numero di 18enni che votano per la prima volta (821 elettori, di cui 442 maschi e 379 donne). In conclusione, saranno bene 14 Comuni si vota per la prima volta visto che si tratta di Comuni di nuova istituzione mediante fusione amministrativa.