Decreto dignità, Pd appoggia M5s: svolta nel dl più chiacchierato delle ultime settimane. La legge firmata Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, è stata approvata in Consiglio dei Ministri, ma non è stata ancora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale a causa dell’assenza della firma della Ragioneria di Stato. La Lega ha già chiarito che il decreto verrà migliorato in aula e sono già iniziati i primi screzi su alcuni temi cari al Carroccio, uno su tutti il ritorno dei voucher. Ma nelle ultime ore fa parlare molto la posizione del Partito che, secondo quanto svelato dal Corriere della Sera, ha visto la nascita del fronte del sì, guidato da Andrea Orlando e Michele Emiliano. Se Maurizio Martina, nominato segretario fino al prossimo Congresso, rimane neutrale ma disposto a seguire questa linea, diversa è la posizione dell’ex premier Matteo Renzi, contrario alla legge di Di Maio.
“STACCHIAMO M5S DALLA LEGA”
Come evidenziato dai colleghi de Il Giornale, l’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando ha spiegato le motivazioni del suo appoggio al decreto dignità: “Noi dobbiamo fare da sponda ai grillini quando fanno cose di sinistra, perché dobbiamo puntare a staccarli dalla Lega. E questo decreto incide negativamente sulla base sociale del Carroccio, perciò per quale motivo dovremmo cavargli le castagne dal fuoco dicendogli solo dei ‘no’?”. Orlando, tra i principali avversari di Matteo Renzi, ha poi evidenziato: “Ormai quando vai alle assemblee di partito e dici che bisogna confrontarsi con i 5 Stelle scattano gli applausi. Prima i nostri erano contrari, ora anche i renziani battono le mani”. Francesco Boccia, braccio destro di Michele Emiliano, ha sottolineato la necessità di miglioramenti, ma non solo: “Ci sono parti di questo decreto che non si possono non votare. Certo poi ci vorrà una norma transitoria che riguardi la stretta sui contratti a termine. Noi invece di opporci al provvedimento dovremmo proporre questa norma transitoria e favorire l’accordo tra il governo, la Confindustria e i sindacati”.