Francesco Belsito è tornato a parlare e l’ex tesoriere della Lega Nord ha detto la sua sulla vicenda legata ai fondi della Lega e sull’inchiesta della Procura di Genova. Condannato a 2 anni e sei mesi di reclusione, con 700 euro di multa, per appropriazione indebita dei fondi del partito nel processo “The Family”, Belsito ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Stampa, trattando tutti gli aspetti di una questione delicata e che sta avendo importanti ripercussioni a livello politico. Dopo la condanna e lo scandalo scoppiato Belsito è stato allontanato del Carroccio e ha sottolineato che dopo “lo scandalo in tanti mi hanno rinnegato prendendo le distanze. E però quasi tutti i parlamentari hanno fatto investimenti personali identici a quelli della Lega. C’era la fila per chiedermi consigli”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“40 MILIONI? LI HANNO SPESI”
Fondi Lega, Francesco Belsito: “Li hanno spesi”. L’ex tesoriere del Carroccio torna a parlare su uno dei temi più caldi del mondo politico di questi giorni. Condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione dal Tribunale di Milano per i fondi utilizzati per spese personali dal 2008 al 2010, Belsito nel corso di una lunga intervista rilasciata ai microfoni de La Stampa è tornato sulla gestione dal 2010 al 2012: “Quando ho lasciato il Carroccio, nel 2012, la Lega Nord era un partito ricchissimo. Ricordo che sui conti c’erano più di 40 milioni di euro, di cui 10 solo di riserva legale. Nei Consigli federali lo chiamavamo il “nostro tesoretto”. Ma non solo: c’erano immobili di proprietà prestigiosi come la sede di via Bellerio e le frequenze di Radio Padania che acquistai personalmente. Insomma, altri 30 milioni almeno”.
FONDI LEGA, LE PAROLE DI FRANCESCO BELSITO
Francesco Belsito ha poi parlato della successione alla guida del partito, prima da Bossi a Maroni e poi da Maroni all’attuale segretario federale Salvini: “Con Maroni i rapporti erano limitati perché all’epoca era ministro dell’Interno. Con Salvini invece erano più frequenti. Lui come europarlamentare si occupava di Radio Padania ed era molto attento a ricevere i fondi per pagare i giornalisti o i collaboratori”. Belsito ha poi replicato al ministro dell’Interno, che ha dichiarato che i soldi sono stati spesi tutti: “Non dimentichiamo che ci sono state molte campagne elettorale. E questo può far lievitare i costi. Secondo me li hanno spesi, non li stanno nascondendo”. Infine, sulla polemica dei pagamenti in nero: “In Via Bellerio tutti sapevano che i collaboratori venivano pagati in nero. Ogni fine del mese mi recavo in banca e ritiravo contanti e pagavo queste spettanze per circa 600 mila euro all’anno. Era una prassi da tempo. E tutti lo sapevano, proprio tutti. Ma certo, anche Salvini, Maroni, Giorgetti, Calderoli e Bossi. Era una modalità consolidata. Pensi che facevamo firmare anche le ricevute”.