E’ guerra intestina in casa Partito Democratico, la nuova segreteria di Maurizio Martina evidenzia già le prime falle. Dopo gli attacchi di Carlo Calenda, arriva lo stop per quanto riguarda Francesco Boccia. Nominato alle Imprese, l’esponente dem è stato letteralmente chiamato fuori da Michele Emiliano: “Caro Maurizio Martina abbiamo preso atto della tua volontà di avere Fronte Dem nella segreteria del Pd ma non possiamo accettare la tua proposta senza garanzia di un profondo cambiamento di linea politica rispetto al disastroso passato. Conta sempre sulla nostra lealtà”. Ed ecco anche la replica di Maurizio Martina, che guarda avanti: “Ho letto di Emiliano e della scelta di non partecipare alla segreteria, ne prendo atto. Ora però guardiamo avanti tutti insieme”. Una palla colta al balzo ancora una volta da Calenda, che ha esternato su Twitter: “Oramai siamo alla farsa. Prima vanno dietro a Emiliano e nominano Boccia e poi si fanno dire di no da Emiliano. Che però promette eterna lealtà. L’unica cosa seria da fare è azzerare la segreteria e chiamare un congresso subito”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CALENDA VS MARTINA

Letteralmente scatenato Carlo Calenda su Twitter dopo le nomine alla segreteria dell’ex reggente Maurizio Martina. Dopo aver attaccato la nomina di Boccia, l’ex ministro ha sottolineato sul social network: “L’unica cosa utile da fare in questo momento è che chiunque abbia votato PD e ritenga questa segreteria non adeguata per affrontare l’opposizione e la rifondazione del centro sinistra prenda e lo scriva a Martina. Mail, Facebook, Twitter. Qualsiasi cosa. Farsi sentire”. Interagendo con gli utenti, Carlo Calenda ha invitato coloro che si dicevano stanchi a “non mollare. Devono mollare loro. Lasci il centro sinistra a Emiliano?. Ma scherziamo. Fatevi sentire. Ma tanto. #harakiripd”. E stilettata anche sugli obiettivi della segreteria: “Non credo. Non hanno alcuna intenzione di farlo. Vedrai se non tirano fino al 2020”, in risposta a chi gli chiedeva del Congresso. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



PD, LA SEGRETERIA DI MARTINA: I NOMI

Pd, ecco la segreteria di Maurizio Martina: pochi minuti fa il segretario dem ha presentato coloro che lo affiancheranno. E sono già iniziate le prime polemiche, dopo un braccio di ferro che ha coinvolto in particolare Teresa Bellanova, ex vice-ministro allo Sviluppo Economico che volevano come vice ma che invece ha ricevuto la delega al Mezzogiorno. Ecco l’elenco completo dei profili scelti da Maurizio Martina: Pietro Barbieri, portavoce del forum Terzo settore delega al Welfare, Teresa Bellanova, delega al Mezzogiorno, Francesco Boccia, alle Imprese, Gianni Cuperlo delega alle Riforme, alleanze, partecipazione, Gianni Dal Moro, Organizzazione, Chiara Gribaudo, al Lavoro, Marianna Madia, alla Comunicazione, Andrea Martella, alle Infrastrutture e trasporti, Tommaso Nannicini, Progetto partito e forum nazionale, Lia Quartapelle, agli Esteri e cooperazione, Matteo Ricci, agli Enti locali, Marina Sereni, al Diritto alla Salute, Mila Spicola, al Contrasto alla povertà educativa, Matteo Mauri Coordinatore della segreteria.



CARLO CALENDA ALL’ATTACCO

Nessun vice-segretario dunque, con i capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci che parteciperanno ai lavori della segreteria così come il presidente dem Matteo Orfini e il coordinatore dei segretari regionali Alessandro Alfieri. Da segnalare che Piero Fassino continuerà a rappresentare il Pd nella Presidenza del Pse. Analizzando le scelte di Martina, rilevanti le scelte di Marianna Madia alla Comunicazione e il ritorno di Gianni Cuperlo alle Riforme. Ma è un’altra la scelta che ha fatto irritare l’ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda: “La nomina di Boccia a responsabile per le imprese nella nuova segreteria è davvero una mossa vincente. Uno che ha combattuto con Emiliano per la chiusura di ILVA e TAP, definendoci al servizio delle lobby e proposto una norma su web tax totalmente inutile. #facciamocidelmale”. Ma Maurizio Martina tira dritto e commenta su Facebook: ““Sono contento della nuova segreteria nazionale perché è una bella squadra plurale, unitaria e aperta al servizio del Pd. Sono grato a Pietro Barbieri in particolare per aver accettato questo impegno. Ora al lavoro tutti insieme nei territori per l’alternativa popolare a questo governo pericoloso per il paese”.