Il contenuto della sentenza era nell’aria e ora c’è anche la conferma ufficiale: la Cassazione ha da pochi minuti confermato la prescrizione per Silvio Berlusconi nel processo che lo vedeva imputato per la ben nota compravendita di senatori. Anche qui, come già preannunciato dagli esperti, il reato è stato riqualificato in corruzione impropria come richiedeva il Procuratore Generale: quello che resta inalterato è l’esito della prescrizione dichiarato dalla Corte di Appello di Napoli giunto lo scorso 20 aprile 2017. I tre giudizi passati attraversano di fatto 5 anni di storia politica italiana nel nome di Silvio Berlusconi: il 23 ottobre 2013 il pattugliamento di Sergio De Gregorio (con 20 medi di carcere presi con sospensione della condizionale). Poi l’8 luglio 2015 la condanna in primo grado per Berlusconi e Lavitola (l’intermediario), stravolta due anni dopo (20 aprile dello scorso anno) dalla prescrizione dichiarata dalla Corte d’Appello. Tutto fino alla conferma del terzo grado di giudizio oggi: secondo quanto riporta Tg Com24, nonostante il verdetto di prescrizione, «resta salva la costituzione di parte civile del Senato che, in un giudizio separato, potrebbe ancora ottenere il risarcimento dei danni derivati dalla compravendita della funzione parlamentare». (agg. di Niccolò Magnani)
PG HA RICHIESTO LA PRESCRIZIONE
Compravendita senatori, Cassazione: “Confermare prescrizione di Silvio Berlusconi”. E’ questa la richiesta del sostituto procuratore generale della Cassazione Luigi Orsi, che ha chiesto la conferma della prescrizione del reato di corruzione contestato al leader di Forza Italia. Come sottolineato dai colleghi del Corriere della Sera, la vicenda risale al 2006-2008: il Cavaliere era stato condannato a tre anni per il reato di corruzione, con il reato caduto in prescrizione lo scorso 20 aprile 2018. Il procuratore generale ha chiesto il rigetto del ricorso della difesa, che ha chiesto l’assoluzione piena di Silvio Berlusconi: il verdetto è atteso nella serata di oggi, lunedì 2 luglio 2018. Al centro della questione i 3 milioni di euro dati a De Gregorio, ex senatore dell’Italia dei Valori, nel 2007: l’obiettivo era quello di farlo passare a Forza Italia.
BERLUSCONI, COMPRAVENDITA SENATORI: VERDETTO IN SERATA
Come dicevamo, lo scorso 20 aprile 2017 la Corte d’Appello di Napoli aveva dichiarato prescritto il reato contestato a Silvio Berlusconi e a Valter Lavitola, ex direttore de L’Avanti. Nel 2015, in primo grado, Berlusconi e Lavitola erano stati condannati a tre anni di reclusione, oltre all’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici. Notizia dello scorso marzo 2018 l’apertura del fasciscolo da parte della procura della Corte dei Conti del Lazio sulla vicenda con protagonista De Gregorio, ritenuto tra gli artefici della caduta del governo di Romando Prodi. “Le dazioni di denaro effettuate da Berlusconi, tramite Lavitola, a De Gregorio sono state effettuate quale corrispettivo della messa a disposizione del senatore e, quindi, della sua rinuncia a determinarsi liberamente nelle attività parlamentari di sua competenza, e non certo come mero finanziamento al Movimento Italiani nel Mondo. Tant’è vero che il 24 gennaio 2008, votando la sfiducia alla maggioranza della quale solo quattro mesi prima faceva parte, De Gregorio contribuì a mettere la parola fine al secondo esecutivo guidato da Romano Prodi”, si legge nella motivazione della sentenza di un anno fa.