Laura Boldrini ha accusato senza mezzi termini M5s e Lega di aver scatenato l’ondata di violenza verbale che l’ha travolta negli ultimi mesi. Dopo averne parlato all’Agi, l’ex presidente della Camera dei Deputati lo ha fatto attraverso il suo profilo Facebook per trattare il caso del direttore della Gazzetta di Lucca che le aveva augurato la morte. «I nodi vengono al pettine. Dopo la magistratura anche l’Ordine dei Giornalisti si è fatto sentire. Il Direttore della Gazzetta di Lucca Aldo Grandi è stato sospeso dall’ODG perché mi aveva augurato la morte. Sono certa che il giornalismo italiano non sentirà la sua mancanza», ha scritto sui social la Boldrini. Poi nelle ultime ore ha commentato le recenti parole del capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha ringraziato per il fatto che ha «voluto sottolineare che “il mondo, e in esso l’ordine giudiziario, è composto da donne e da uomini, e non soltanto dal genere maschile”. Pieno sostegno alle costituzionaliste per quello che definiscono giustamente un “vulnus costituzionale”», ha scritto la deputata di Leu. (agg. di Silvana Palazzo)
“ACCORDO M5S LEGA È NATO PRIMA SULLA RETE”
La «grande ondata di violenza» che si è abbattuta contro Laura Boldrini è «frutto di una strategia politica» e i responsabili sono MoVimento 5 Stelle e Lega. A dirlo è la stessa ex presidente della Camera in un’intervista all’Agi, a cui ha parlato degli hater che sui social da anni la insultano e la minacciano. Per questo Boldrini sostiene che «l’accordo tra M5s e Lega è nato sulla Rete prima che in Parlamento, nel momento in cui cominciarono a prendere di mira le stesse persone. Un’alleanza testata sui social, che nasce digitale e diventa politica». Quello delle fake news è un altro fronte caldo. E a tal proposito commenta gli attacchi di Luigi Di Maio alla direttiva Ue sul copyright: «Mi fa molto sorridere che proprio Di Maio gridi al bavaglio contro la Rete, ma non mi stupisce che attacchi l’Ue su questo fronte. Io ho combattuto da subito le fake news, perchè mi rendevo conto di come andassero a colpire i cittadini ignari e in buona fede e fossero dannose e mi sono spesa per far nascere il primo progetto di educazione civica digitale nelle scuole, che è diventato una buona pratica nel mondo». (agg. di Silvana Palazzo)
“CASALEGGIO ORDINÒ DI USARLA COME CAVIA”, LIBRO-ACCUSA
Mi usarono come cavia, dice Laura Boldrini a proposito degli insulti online nei suoi confronti e delle campagne di odio, di cui, dice sono responsabili Lega ma soprattutto M5S. Nel libro intitolato Supernova di Nicola Biondo ai tempi capo della comunicazione del M5S alla Camera dei deputati, si legge di un colloquio avuto con lo scomparso Casaleggio in cui consigliava di non scrivere quelle cose usando il blog di Grillo, “ma sottobraccio”, in modo anonimo, per vedere che effetto si otteneva. Al proposito del libro di Biondo la ex presidente della Camera commenta: «Non c’è dubbio risponde Bolrdini -. Da quel momento la mia persona fu oggetto di attacchi di ogni tipo. In ogni caso mi fa piacere che Biondo si sia dissociato e abbia sentito il bisogno di scriverlo. So che avrebbe voluto inviarmi un biglietto di scuse e che poi ha desitito. Consideri le sue scuse accettate, spero di poterlo incontrare presto» (Agg. Paolo Vites)
LAURA BOLDRINI VITTIMA DI LEGA E M5S
L’odio nei confronti dell’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, è stato scaturito dal Movimento 5 Stelle e poi dalla Lega. Ad ammetterlo è stata la stessa deputata di LeU, che intervistata nelle scorse ore dai microfoni dell’Agi, ha appunto ammesso: «Questa grande ondata di violenza che mi è stata scaricata addosso è stata frutto di una strategia politica, messa in atto sia da M5s sia dalla Lega». Tutto nacque nel 2014, quando Beppe Grillo, pubblicç un video sul suo blog: «Una mia sagoma che culminava con la domandina ‘che cosa faresti alla Boldrini in macchina?’». Da quel giorno la Boldrini è spesso e volentieri oggetto di insulti e di minacce.
UN COMMENTO SU DI MAIO
Quella domanda, prosegue la politica all’Agi, «Scatenò un mare di sconcezze, di volgarità e di minacce ai miei danni». L’ex titolare della Camera sostiene che Casaleggio si dissociò da quell’operazione, anche se in realtà, prosegue la Boldrini, lo stesso avrebbe preferito che il tutto venisse fatto “sottotraccia”, e non in maniera così visibile come appunto escogitato da Beppe Grillo. Infine un commento sul ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, che si sta battendo contro il bavaglio della rete: «L’Ue sta semplicemente cercando di regolamentare alcuni ambiti – spiega e conclude – tra cui quello di preservare la proprietà intellettuale, che va concepita come un valore aggiunto e come tale va tutelata».