“Non si vive di sola immigrazione” dice a ilsussidiario.net Carlo Buttaroni, presidente dell’istituto di sondaggi Tecnè, riferendosi al grande successo colto dalla Lega grazie alla politica di chiusura sui migranti che evidentemente era quello che gli italiani volevano. “Siamo in un quadro sociale drammatico, dove il 45% degli italiani dichiara un reddito annuo inferiore ai 15mila euro, il che significa quasi metà della popolazione in stato di povertà”. E’ su questo tema che si misurerà il consenso e la durata del successo di Lega e M5s, dice ancora, “anche perché viviamo in un’era in cui il consenso cambia in fretta a seconda di quanto si riesce a offrire agli elettori”.



Buttaroni, nel paese non c’è opposizione politica: Pd e FI sono morti o in crisi nera. Quanto valgono?

Direi che il vero assente è il Pd se non altro perché partito di governo che ha espresso gli ultimi due presidenti del Consiglio. Oggi viaggia intorno al 18%, è dunque stabile. Forza Italia era già all’opposizione e ha avuto alle amministrative successo grazie alla Lega che va molto forte. Rispetto al Pd è un po’ meno in crisi di identità.



Ma è in crisi di preferenze, visto che viene data attorno all’8%, no?

Noi nell’ultimo sondaggio abbiamo dato un po’ di più a Forza Italia, circa l’11%. Ma il punto è che Forza Italia ha vinto le amministrative, il Pd ha perso le politiche e anche le amministrative e soprattutto è senza leader, Forza Italia il leader ce l’ha.

Esiste la possibilità che nel futuro Pd e FI possano riguadagnare consenso a formule politiche invariate? O siamo in un momento storico in cui questi due partiti sono morti per sempre?

I funerali dei partiti si celebrano in continuazione ed è sbagliato. Nell’arco di breve tempo assistiamo a dei recuperi o alla nascita di nuove formule politiche. Nel 2014 il Pd sembrava imbattibile, quest’anno ha perso gran parte del suo consenso. Nel 2008 il Pdl ottenne quasi il 40% dei voti, alle elezioni successive, nel 2013, FI manteneva un buon bacino di voti e la Lega era debolissima. Oggi la Lega è il partito di riferimento della coalizione di centrodestra, il consenso cambia velocemente in riferimento alle proposte che si fanno ai cittadini.



E il consenso di Lega e M5s? E’ duraturo o effimero? Per mancanza di alternative o per convinzione sui temi?

Sicuramente la legge di stabilità sarà un banco di prova importante, più che far quadrare i conti bisogna vedere quanto delle attese troveranno risposta. Questa è l’epoca dei legami deboli e del consenso provvisorio, i bisogni delle persone sono illimitati mentre le risorse sono molto limitate. Sarà difficile soddisfare dopo una lunga crisi  tutti, bisogna vedere come l’opinione pubblica reagirà a quella che di fatto è una coperta corta.

La Lega sta incassando un grande consenso grazie alle politiche sui migranti, ma per il resto?

Non si vive di sola immigrazione, in Italia c’è un numero di poveri altissimo, è difficile per molti arrivare a fine del mese, la metà della popolazione è in sofferenza, il 45% dichiara un reddito inferiore ai 15mila euro l’anno. Molti di questi hanno votato Lega e 5 Stelle, bisognerà vedere, al di là del problema migranti dove Salvini ha dimostrato di corrispondere alle attese della vigilia, cosa sapranno fare.

Gli italiani cosa vedono nell’Europa?

Agli italiani non piacciono i leader europei, in generale chi occupa posizioni di potere, ma l’idea di Europa piace e l’ombrello dell’euro li fa sentire garantiti. La moneta unica sta riprendendo fiducia nell’opinione pubblica. Abbiamo chiesto agli italiani cosa voterebbero a un referendum per entrare o uscire dall’Europa e la grande maggioranza sarebbe per restare, tra il 60 e il 70%.

Voto al sud e voto al nord: come si comportano gli elettorali di M5s e Lega?

Per i 5 Stelle è difficile dire, alle politiche al sud hanno vinto, alle amministrative come quasi sempre hanno perso. La vera novità è il successo della Lega al sud, non è più quella di Bossi che era solo nordista, adesso è un partito nazionale, che è cresciuto al sud e al centro.