Diversi gli argomenti trattati dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte, nell’intervista rilasciata quest’oggi ai colleghi del Corriere della Sera. Il Premier italiano non poteva soffermarsi su una delle questioni maggiormente pregnanti delle ultime settimane, quella dell’immigrazione. A riguardo il primo ministro del Bel Paese ha spiegato: «Ho detto a Emmanuel Macron che non avalleremo forzature e fughe in avanti, e che in Libia le elezioni debbono avvenire solo dopo che le varie parti di quel Paese si sono riconciliate. Su questo uno dei nostri principali interlocutori rimane la Germania». In tema di politica estera, invece, Conte sottolinea la volontà di approfondire i rapporti con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: «Credo che Trump voglia aiutare l’Italia. E nel mio prossimo viaggio a Washington cercheremo insieme di capire come. Il rapporto è buono, e il fatto che io esprima una maggioranza M5S-Lega accentua le potenziali affinità». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



“L’EURO E LA NATO NON SI DISCUTONO”

Intervista del presidente del consiglio, Giuseppe Conte. Il Premier ha parlato con i colleghi del Corriere della Sera, toccando vari temi, a cominciare dalla questione economica. Si inizia dalla moneta unica, e dall’euro, e ancora una volta viene ribadito il concetto che l’Italia non è intenzionata ad uscire dall’eurozona: «Per me la moneta unica europea – dice il primo ministro italiano – come l’appartenenza alla Nato, non sono in discussione. E non lo sono anche per il governo da me presieduto». E se si parla di economia, non si può non parlare del ministro Tria, che secondo molti addetti ai lavori sarebbe in contrasto con i vertici del governo.



“QUESTO GOVERNO PUO’ DURARE 5 ANNI”

Conte però smentisce seccamente questa ipotesi: «Contrasto? Non è così. Tria è il cerbero dei conti, il loro custode arcigno. Ma non esiste che lasci il governo. È parte attiva e coinvolta nel tentativo di ottenere dall’Europa spazi di manovra che ci permettano di cambiare le cose». Quindi uno sguardo al futuro del paese, e alla tenuta dell’inedito esecutivo gialloverde, un fatto più unico che raro per l’Ialia: «Se M5S e Lega continuano a crescere insieme – dice – e a confermare il consenso del Paese, questo governo può durare cinque anni». Infine ci si sofferma sul populismo, una parola che Conte non disdegna affatto associata al proprio governo: «Gli altri capi di governo sono assillati dal fatto di avere nei loro Paesi forze populiste che li assediano ed erodono i loro consensi. Io, invece il cosiddetto populismo ce l’ho nel governo, anzi ne sono l’espressione, lo rappresento. E credo di potere aiutare anche gli altri leader europei a capire dove e come occorre cambiare, per fare in modo che queste forze aiutino il sistema a migliorare e non a implodere».

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