Silvio Berlusconi era rimasto sottotraccia per diverse settimane, in questo periodo che ha portato alla nascita del Governo gialloverde, che pure ha avuto bisogno della sua “benedizione” al momento di concedere alla Lega l’alleanza con le 5 Stelle, senza rompere il patto di centrodestra sui Governi locali. Per quanto riguarda le Nomine Rai, però, l’ex Presidente del Consiglio e capo politico di Forza Italia sembra essere pronto a ruggire di nuovo. Forza Italia chiede un presidente “di garanzia” per la tv di Stato, e al momento è decisa a votare no sulla nomina di Foa che tante polemiche ha causato tra le varie forze politiche. E potrebbe proprio essere Berlusconi a far saltare il banco, se il Governo non dimostrerà di voler fare un passo verso le sue posizioni: una mossa che potrebbe anche avere delle ripercussioni sul futuro dell’esecutivo. (agg. di Fabio Belli)



NOMINE RAI “PESSIMO SEGNALE”

Un asse “strano”, specie perché fino ad ora l’unico membro del Pd ad essere “accomunato” per progetti, accordi e “consigli” a Berlusconi era stato Matteo Renzi: eppure nella stessa giornata escono su La Stampa e Repubblica due diverse interviste con lo stesso messaggio. L’ex Cav ai colleghi di Torino e Paolo Gentiloni al taccuino di Claudio Tito: «il Governo fallirà e sarà a breve». L’asse delle opposizioni è servito: Forza Italia e Pd, in difficoltà nei consensi, prova ad alzare la china unendo le forze (almeno quelle mediatiche) contro il Governo Lega-M5s: «Credo sia un errore pensare di avere davanti un gruppo di sprovveduti e sbruffoni. Rappresentano un’onda populista globale molto pericolosa. Che mette in discussione i fondamenti del sistema delle democrazie liberali. Va contrastata con serietà e credibilità», spiega l’ex premier Pd che ipotizza anche la rete “allargata” per poter raccogliere consensi anti-populisti, «Possiamo tornare a vincere se si costruisce un’alleanza per l’alternativa. Vanno coinvolti i corpi intermedi, l’associazionismo. Va tessuta una rete. E’ chiaro che ne dovranno farne parte anche mondi alla nostra sinistra, poi la Bonino. E c’è un’area moderata e liberale. Lavoriamo a una coalizione, partendo dalla società italiana nella quale c’è tanta politica anche fuori dai partiti», conclude l’ex Ministro degli Esteri.



Forza Italia intanto “conferma” sui social quanto detto da Berlusconi nella lunga intervista di stamane, ovvero che è “pronta” al voto: «Noi stiamo rinnovando e rilanciando Forza Italia, con la democrazia dal basso e con un vasto cambiamento dei vertici, per essere pronti al momento in cui l’esperimento giallo-verde fallirà. Noi stiamo molto meglio di quello che si pensa. Giovedì abbiamo riunito i quadri dirigenti di tutta Italia e ho trovato una qualità, un entusiasmo, una voglia di combattere e di tornare a vincere, che mi hanno molto confortato. Noi siamo il futuro liberale, il presente populista-sovranista è rumoroso ma fragile». 



FORZA ITALIA: “FOLLIA CANCELLARE LA TAV”

Con un nuovo messaggio sui social, Forza Italia rimette al centro della discussione anche il nodo Tav, dopo quello su nomine Rai e Decreto Dignità: il canovaccio è sempre lo stesso, marcare la differenza forte con il Movimento 5 Stelle e chiedere “conto” a Salvini sul perché appoggia tali provvedimenti. In particolare, sulla linea ad alta velocità il partito di Berlusconi denuncia: «rimettere in discussione la TAV è una follia contro le imprese italiane, le regioni del Nord e la tutela dell’ambiente». Ma c’è di peggio, secondo Forza Italia, le mosse grilline di Toninelli e Di Maio in merito rischiando di fare ulteriori danni: «l’ambiguità del governo sta facendo rialzare la testa ai violenti che in Val di Susa aggrediscono la polizia e mettono in pericolo la sicurezza dei lavoratori». La chiusura è la medesima fatta da Berlusconi oggi sulle nomine in sede Rai e il DL Dignità: «Salvini e Lega, come potete permetterlo?». 

TAJANI, “FORZA ITALIA HA LE MANI LIBERE”

Secondo il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, il partito ha «le mani libere. Valuteremo, mercoledì prenderemo le nostre decisioni»: la linea attendista di FI segue quanto voluto dallo stesso Berlusconi che oggi ha alzato il “tiro” nell’intervista pubblica proprio per porre i riflettori sulla nomina di Foa “senza l’ok” dello stesso Cavaliere. Una mera “lotta di potere? Ci si avvicina in effetti, con i prossimi sviluppi che potranno dire molto sull’allineamento o meno del Governo e soprattutto sul destino del Centrodestra. «Gli argomenti utilizzati dalla sinistra  contro Foa convincerebbero chiunque a votarlo. Sentire il Pd che  denuncia la lottizzazione del servizio pubblico è scandaloso. Sul  metodo utilizzato perla scelta dei nuovi vertici Rai ho qualcosa da dire. Comunque valuteremo in Vigilanza Rai», spiega la Presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, alquanto attendista sugli scenari che si aprono davanti alla sfida tutta interna tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. 

FORZA ITALIA VERSO IL “NO” IN COMMISSIONE

Forza Italia è orientata a votare “no” in Commissione Vigilanza Rai sulla nomina di Marcello Foa, anche se nell’intervista alla Stampa Berlusconi non l’ha confermato al 100%, ha preferito criticare pesantemente quasi a voler “minacciare” Salvini: ma il dato certo sul No ad un uomo che comunque ha lavorato per anni a Il Giornale, non è arrivato. Il “pessimo segnale” denunciato da Berlusconi è sul fatto di non essere stato interpretato, non tanto sul nome del Presidente candidato il che può suggerire che una via di soluzione si potrà trovare nei prossimi giorni, a seconda di quanto proporranno Lega  – per non far saltare l’alleanza del Centrodestra –  e M5s, per evitare che salti un nome strettamente voluto da Luigi Di Maio. «Non è un problema di persone ma di metodo, siamo stati informati delle scelte soltanto a cose fatte», spiega Tajani al Messaggero, confermando la linea dell’ex Cav. 

BERLUSCONI ATTACCA IL GOVERNO SULLE NOMINE RAI

Dopo la riunione-fiume con i propri parlamentari giovedì scorso – dove Silvio Berlusconi ha di fatto rilanciato il progetto di Forza Italia annunciando l’ipotesi di un nuovo “cantiere” politico con “Altra Italia” – nell’intervista di oggi a La Stampa il Presidente azzurro scarica un’altra stilettata ancora contro il Governo e soprattuto contro l’alleato-nemico Matteo Salvini. Il “pomo della discordia” restano le nomine Rai, in particolare quella di Marcello Foa: «Vedo una forte volontà spartitoria. Il carattere unilaterale della proposta per la Rai, che la maggioranza ha concordato solo al proprio interno, mi sembra un pessimo segnale», spiega Berlusconi nell’intervista. Il problema non è tanto il “nome” in sé – per anni Foa ha collaborato con Il Giornale della famiglia Berlusconi – ma il criterio con cui è stato scelto: senza consultare le opposizioni, in particolar modo Forza Italia che invece per il quorum in Commissione di Vigilanza è decisivo. Su questo, il leader azzurro è andato su tutte le furie: «avvisato solo a cose fatte, così non va», lamentava già ieri in giornata alla sua collaboratrice e portavoce, Licia Ronzulli. E ora la nomina di Foa è tutt’altro che solida, con molti che ritengono come alla fine potrebbe saltare il banco e soprattutto l’alleanza interna al Centrodestra..

APPELLO A SALVINI: “COME FAI A PERMETTERE IL DECRETO DIGNITÀ?”

Dalle nomine Rai alla tenuta stessa del Governo, secondo Berlusconi il passo per il fallimento di Lega e M5s è assai breve: «Se il governo mangerà il panettone, sarà molto amaro per gli italiani». Sempre secondo l’ex premier, l’anomalia del Governo gialloverde non potrà durare ancora per molto, «Nella prima Repubblica il Psi di Craxi per 15 anni governò a Roma con la Dc e invece nella maggior parte dei Comuni e delle Regioni con il Pci. Non credo però che questa volta accadrà la stessa cosa», quasi minaccia un Berlusconi furioso con Salvini e il Carroccio, tanto da mettere in dubbio le forti alleanza nelle tante Regioni amministrate insieme. Alto passaggio chiave per l’ex presidente del Milan è il primo decreto attuato dal Governo in chiaro “stile” grillino: «Come può la Lega permetterlo? Come può permettere che si approvi un ‘Decreto Dignità’ contro le imprese e contro il lavoro? Se questo è l’inizio, cosa succederà nella legge di stabilità?».