Variazioni minime riportano il Movimento 5 Stelle davanti alla Lega dopo settimane di continua ascesa del partito di Salvini, il 31% contro il 29. Per il sondaggista Renato Mannheimer si tratta “di variazioni sotto al limite dell’approssimazione dei sondaggi dovuti a fenomeni di limitata importanza e di tempo che non hanno un significato politico”. Continua invece la crescita degli italiani che dicono no ai migranti, ormai oltre il 50% della popolazione, mentre solo due anni fa la percentuale era inferiore al 40%. E in questo senso del tutto ininfluenti le campagne anti Salvini portate avanti da certi settori della Chiesa cattolica: “La copertina di Famiglia Cristiana non sposta un voto, i cattolici che votano Lega continueranno a votarla, anche perché i cattolici oggi votano per tutti i tipi di partiti, il voto cattolico non esiste più”.



Il M5s supera nei sondaggi la Lega che era in continua ascesa, risulta anche a lei? I motivi?

Si tratta in realtà di variazioni minime sotto il margine di approssimazione dei sondaggi, non sono dati da interpretare politicamente. Dipendono da tanti piccoli fattori come ad esempio il campionamento scelto. La Lega può essere scesa per via delle proteste degli imprenditori del Veneto sul decreto Dignità, non è il caso di interpretazioni che dipendono da un margine statistico.



La post democrazia digitale di Grillo: la gente lo ascolta? Muove voti? O fa il visionario per non far perdere voti ai 5 Stelle al governo?

Alla gente il discorso sulla democrazia digitale non interessa granché. Certo Grillo ha una sua base molto attenta al discorso del digitale, persone che a queste cose credono. In realtà noi non sappiamo quale sia il futuro, può essere che una volta messi a posto i difetti della Rete quello che dice Grillo possa essere una cosa fattibile magari tra vent’anni. Casaleggio dice invece una cosa diversa, l’abolizione del Parlamento, che è una cosa fuori del mondo.



Grillo però dice anche che oggi in Italia vota il 50% e che un partito che prende il 30% in realtà rappresenta il 15% degli elettori, quindi la democrazia è già morta. Non ha tutti i torti. Non bisognerebbe sforzarsi di riportare gli elettori al voto invece che abolirlo? 

Assolutamente sì. Poi questo riguarda anche lui, alle sue votazioni online dove si scelgono i candidati non partecipa nessuno. La democrazia online funziona peggio dei quella tradizionale, almeno oggi.

Il consenso della Chiesa sul no a Salvini: i cattolici con chi stanno?

I cattolici non stanno con nessuno, diversamente da 50 anni fa il voto cattolico non esiste più. I cattolici sono in tutti i partiti, dall’estrema sinistra alla destra. La motivazione di essere cattolico conta molto poco nella scelta di voto, a parte la questione migranti la Chiesa si tiene fuori senza influire sull’elettorato, magari ha contatti con i vertici dei partiti, ma il voto cattolico è una dimensione che non esiste più. I leghisti cattolici continueranno a votare Salvini anche se Famiglia Cristiana fa la copertina che ha fatto.

Qual è la preoccupazione della gente: sicurezza? Lavoro? Giustizia? 

L’occupazione rimane il primo tema ed è comunque legato ai migranti, perché gli strati più bassi della popolazione pensano che i migranti tolgono loro il lavoro. Registriamo una grande crescita dell’atteggiamento negativo verso i migranti: più del 50% degli italiani dice che non dobbiamo accettarne manco uno. Due anni fa erano meno del 40%.

Pd e Berlusconi sono politicamente morti per sempre? Con quali temi risorgerebbero? 

Difficile da dire, sulla base di quello che dicono oggi hanno sempre meno seguito e i loro slogan non dicono niente. Certamente tutti possono risorgere, se Berlusconi o il Pd riescono a trovare qualcosa che interessa alla gente approfittando dell’inevitabile scontento che ci sarà l’anno prossimo sul governo.

In che senso prossimo scontento?

Adesso siamo in luna di miele ma le lune di miele finiscono, già abbiamo registrato nei confronti dei più giovani che hanno votato 5 Stelle al sud un certo malcontento perché si aspettavano subito il reddito di cittadinanza. Questo scontento potrebbe allargarsi e ci sarà spazio per qualcuno di nuovo e diverso da votare. Non so se Pd e FI sapranno interpretare questo ruolo. 

I dati Istat ci parlano di 5 milioni di poveri in Italia: cosa votano?

Il numero dei poveri dipende dal tipo di calcolo, resta il fatto che sicuramente si sono allargate le differenze, i poveri sono sempre più poveri e i pochi ricchi sempre più ricchi. Si è fermato l’ascensore sociale, la prospettiva di cambiare condizioni oggi non c’è più. La gente dice: mio figlio avrà un futuro peggiore del mio. Tutta questa gente, abbiamo riscontrato, vota 5 Stelle.