Piero Fassino, la profezia: “Salvini dice che governerà per i prossimi trenta anni? Bisogna vedere se gli elettori gli daranno i voti”, l’esponente del Partito Democratico ci casca ancora una volta? L’ex Sindaco di Torino è intervenuto ai microfoni dei cronisti a margine dell’incontro “Al lavoro per il futuro. Verso il congresso per un Partito Democratico protagonista” e le sue dichiarazioni hanno già fatto il giro del web. Esatto, Fassino si è ripetuto: una profezia, una sfida lanciata a un competitor. E sono proprio i precedenti a non lasciare ben sperare. Non sono mai passate inosservato le sue parole risalenti al 2009, destinatario Beppe Grillo. Il garante del Movimento 5 Stelle, prima della fondazione della forza politica, è finito nel radar di Fassino, che disse: “Se Grillo vuole fare politica, fondi un partito, metta in piedi un’organizzazione, si presenti alle elezioni e vediamo quanti voti prende e perché non lo fa?”. Come è andata a finire lo sappiamo tutti. Ma c’è di più: prima delle amministrative e della sua candidatura nel 2015, Fassino sfidò alle urne Chiara Appendino. Anche qui sappiamo come è andata a finire…



FASSINO, LA PROFEZIA SU SALVINI

Piero Fassino ha poi fatto il punto della situazione sul governo di Giuseppe Conte, analizzando il ruolo del segretario federale della Lega: “Non credo che questo sia il tema principale oggi. Il tema principale oggi è che Salvini sta imponendo a questa maggioranza di Governo una linea oltranzista, che chiude l’Italia e la riduce sempre di più a un ghetto: Salvini ha in testa di chiudere i porti, restituire dazi e dogane, chiudere le frontiere. Poi dice di voler restare in Europa, ma qual è la sua idea di Europa? Sembra non esista l’idea di Europa nella sua testa”. Prosegue l’esponente dem: “I partiti sovranisti, se sono tutti come Salvini, ciascuno tenderà a privilegiare le proprie esigenze, il proprio consenso elettorale e proporrà a Salvini ciò che lui propone oggi all’Italia, ovvero una linea di chiusura e che non consente nessuna forma di relazione”. Conclude il suo discorso l’ex sindaco di Torino: “Penso che questa linea dissolva qualsiasi idee di Europa, di cooperazione, è l’affermazione unicamente dell’egoismo nazionale e penso che l’Italia da questo non possa che ricavare danni”.



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