Matteo Salvini ha dichiarato guerra a mafiosi e scafisti, il ministro dell’Interno pronto a mettere fine ai business congiunti e non solo. Ieri il segretario della Lega si è recato a Monteroni d’Arbia, provincia di Siena, in una azienda agricola confiscata alla mafia organizzata nel 2007. Salvini ha deciso di fare il bagno in piscina, con fotografi e operatori televisivi presenti. In serata, intervenuto a In Onda su La7, ha commentato: “A me interessa che nessuno aiuti i trafficanti di esseri umani. Il problema è che se i trafficanti capiscono che è finito il business, la smettono di mettere i bambini su gommoni che partono già sgonfi rischiando di far crepare migliaia di persone e cambiano mestiere. Voglio che mafiosi e scafisti sappiano che in Italia non è è più aria per loro, perché mi fanno schifo sia scafisti che mafiosi”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



DI MAIO: “BAGNO IN PISCINA? BOSS AVRA’ ROSICATO”

La foto del bagno di Matteo Salvini nella piscina dell’azienda agricola confiscata alla mafia è destinata a fare il giro del mondo. Un gesto simbolico quello del ministro dell’Interno, che stamattina si è recato a Suvignano, nel Sensese, per una visita alla tenuta e per parlare di lotta al crimine organizzato.«Doppio gusto» il commento del titolare del Viminale che aveva chiesto un costume da bagno, e l’ha avuto di colore verde militare. Fuori dalla piscina fotografi e operatori televisivi. Sul bagno in piscina si è espresso anche Luigi Di Maio, il quale in conferenza stampa a Palazzo Chigi ha risposto, e corretto, un giornalista della stampa estera che non aveva forse ben compreso il senso del bagno in piscina fatto dal leader della Lega. «Non era un bagno in piscina, ma un bagno in una piscina di un bene confiscato. I beni confiscati non riusciamo ad assegnarli in Italia perché le organizzazioni criminali vanno contro coloro che li occupano. I boss sono come i cani che segnano il territorio, e questo è un governo che ha dichiarato guerra alla mafia». Clicca qui per il video del bagno in piscina di Salvini. (agg. di Silvana Palazzo)



“VI PRENDEREMO A BASTONATE”

Matteo Salvini è stato chiaro, la lotta alla mafia è tra le priorità del Viminale, pronto a “prenderli a bastonate”: oggi il segretario federale della Lega è in Toscana per visitare un bene confiscato alla criminalità organizzata ed ha chiarito che “quello che era un bene privato di un mafioso deve tornare ad essere un bene privato e pubblico dei toscani e degli italiani. Cari bastardi mafiosi, è finita la pacchia anche per voi: ringrazio Polizia e Carabinieri che in questi giorni stanno arrestando. Spero ci siano giudici che siano giusti, duri e severi. Si deve capire che qua è finito il business”. Il ministro dell’Interno ha poi commentato tramite il suo profilo Facebook: “Per i mafiosi la pacchia è STRA-FINITA! Ora dobbiamo dimostrare che lo Stato è più forte. Mi piacerebbe essere ricordato, alla fine del percorso, come uno che più di altri ha combattuto camorra, ‘ndrangheta e mafia, impegnandomi a girare via per via, regione per regione. #lamafiamifaschifo”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“MAFIOSI, LA PACCHIA È FINITA”

Salvini “mafiosi e scafisti le stesse merde”: il ministro dell’Interno è in Toscana per ribadire l’impegno contro la criminalità organizzata e, nel corso di una diretta su Facebook, è partito all’attacco. Ecco le parole del segretario della Lega: “Sono qui per dimostrare che lo Stato è meglio della mafia. Siamo in una azienda agricola che è stata sequestrata più di venti anni a un boss mafioso e sono qua perché lo Stato deve dimostrare che è più veloce e più bravo della mafia, crea posti di lavoro e deve restituire questo patrimonio ai cittadini. Non ci si possono mettere 24 anni per restituire alla comunità, la villa è stata trasformata in un agriturismo, c’è lo Stato che vince sulla mafia”. Continua Salvini, sottolineando gli obiettivi del Governo: “Ci sono quindici mila pegni da riutilizzare bene e in fretta, trasformandoli in scuola, asili, case di riposo, commissariati della Polizia di Stato e dei Carabinieri, strutture alberghiere. Qua ci sono turisti che pagano, non i finti profughi che vengono a farsi i bagnetti in piscina che tanto ci sono gli italiani a mantenerli. Il messaggio è chiaro per bastardi mafiosi, camorristi e ‘ndranghetisti: l’Italia non sarà più il vostro Paese. Dedicherò ogni mio energia per combattervi via per via, negozio per negozio, azienda per azienda, quartiere per quartiere, provando anche a sequestrarvi anche le mutande”.

SALVINI: “MAFIOSI E SCAFISTI, SIETE LE STESSE MERDE”

Matteo Salvini ha poi voluto ringraziare tutti coloro che lottano quotidianamente contro la criminalità organizzata: “Rendo onore ai tanti amministratori locali, ai giornalisti, ai giudici e magistrati che stanno rischiando la vita per combattere la mafia con i fatti e non con le parole. L’antimafia dei fatti è quella di Falcone e Borsellino, dei tanti sindaci di Paesi che combattono da soli e che vengono minacciati. La mia prossima missione antimafia sarà in Calabria, otto appartamenti sequestrati alla ‘ndrangheta verranno trasformati in commissariati”. Infine, l’intreccio tra mafia e immigrazione, con la lotta agli scafisti: “Per le navi che aiutano gli scafisti i porti sono sigillati”, sottolineando che “non si parte e non si muore più: arriva in Italia chi ne ha diritto, per tutti gli altri non si parte e non si arriva. Soldi spesi male quelli dati a scafisti e mafiosi, anche perché se l’immigrazione rende più della droga con me e con questo Governo l’immigrazione smette di essere un affare. E’ finita la pacchia per mafiosi e scafisti: l’Italia è l’ultimo paese dove fare affari” “Si deve capire che qui è finito il business: mafiosi e scafisti, per me siete le stesse merde. Non so se un ministro lo può dire, ma per me siete le stesse merde e in Italia avete finito di fare affari, per voi la pacchia è finita”.