Lombardia, sì al censimento rom e sinti: nuovo capitolo sulla vicenda dopo l’apertura del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Come sottolineato da Il Giornale, la mozione presentata dalla consigliera di Forza Italia Silvia Sardone è stata approvata a scrutinio segreto dal Consiglio regionale: 39 voti favorevoli, 31 contrari, un astenuto e due votanti che non hanno partecipato. E’ giunto il via libera dunque per il censimento dei rom, un provvedimento che vuole “attuare un censimento su base regionale che consenta di definire il numero di rom, sinti e camminanti negli insediamenti regolari; definire il numero degli insediamenti al fine di attuare un maggior controllo della loro presenza sul territorio regionale; monitorare le frequenza scolastica obbligatoria dei minori presenti in questi insediamenti; attuare politiche finalizzate a ottenere la chiusura degli insediamenti irregolari da parte dei Comuni e dei Prefetti; avviare un’indagine per comprendere le risorse economiche utilizzate per la gestione dei campi regolari”, recita il testo della mozione.



LOMBARDIA, SI’ AL CENSIMENTO ROM E SINTI

Importante novità dunque per Regione Lombardia, con le forze di maggioranza che hanno accolto con soddisfazione l’esito positivo del voto in Consiglio. Silvia Sardone, che ha presentato la mozione, ha commentato ai microfoni del Corriere della Sera: “Sono stata in vari campi nomadi milanesi, come quello di via Negrotto o quelli di via Bonfadini a Milano e ho potuto toccare con mano l’illegalità diffusa che in questi insediamenti è una costante. Ad accampamenti regolari se ne affiancano altri totalmente irregolari dove non si sa chi entra arrecando gravi danni a chi abita nelle vicinanze. Ora sarà possibile capire chi e quante persone vivono nei campi regolari e irregolari di tutta la regione”. Il Partito Democratico ha votato contro la mozione dopo aver provato a modificare un emendamento, chiedendo che la Regione desse ai comuni le risorse per superare i campi e avviare una indagine per comprendere le risorse economiche usati per la gestione dei campi. Soddisfatta anche la Lega, con il vice capogruppo Andrea Monti che ha sottolineato: “Nessuno vuole procedere con schedature o richieste di impronte digitali, ma occorre comunque attuare una ricognizione della situazione. Esistono campi Rom e Sinti regolari e altri irregolari, che spesso si trasformano in luoghi di delinquenza, dove ovviamente i minori non possono crescere nel modo più appropriato”.

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