Vitalizi, ex parlamentari: “Tagliarli è un reato”. Nuovi aggiornamenti sul taglio dei privilegi e degli assegni d’oro, con il Movimento 5 Stelle in pressing. Il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ha sottolineato che la volontà è quella di portare a casa in temi brevi la sforbiciata alle indennità degli ex parlamentari, con il Senato che dovrebbe adeguarsi alla Camera. Elisabetti Alberti Casellati, presidente di Palazzo Madama, ha sottolineato che è necessario una “soluzione condivisa” e sono attesi aggiornamenti nelle prossime ore. Ma attenzione all’associazione degli ex parlamentari che, come riporta Il Giornale, ha formalmente notificato ai presidenti di Camera e Senato, oltre che a tutti i componenti degli uffici di presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama, la diffida a non procedere all’approvazione della delibera che punta a rimodulare il sistema dei vitalizi. Una lunga memoria difensiva atta a smontare la delibera del pentastellato Fico, che “incidendo sullo stato personale del parlamentare sarebbe un atto amministrativo che non rientrerebbe nell’attività legislativa, funzione propria del parlamentare”.
VITALIZI, EX PARLAMENTAR: “TAGLIARLI E’ UN REATO”
La battaglia sui vitalizi, così come quella sulle pensioni d’oro, è solo all’inizio: domani il collegio dei Questori della Camera dei deputati si riunità per trovare una intesa sulla delibera. Ma ci sarà da battagliare, con gli ex parlamentari che non intendono fare a meno dei privilegi. Gianfranco Rotondi, segretario di Rivoluzione Cristiana e vicepresidente del gruppo di Forza Italia alla Camera, ha attaccato il Movimento 5 Stelle: “Vitalizi? I 5 Stelle sono come quelle tribù africane che, quando prendono il potere, impiccano quelli che comandavano prima o quantomeno gli levano gli approvvigionamenti. Vogliono fare i virtuosi col portafogli degli altri”, le sue parole riportate da Il Fatto Quotidiano. Rotondi ha poi evidenziato: “In realtà, c’è un modo semplicissimo per abbassare quei vitalizi e non è quello di Fico, che si tiene in tasca il suo stipendio, anche nei tre mesi in cui la Camera è stata chiusa, e va a togliere soldi alla pensione di D’Alema e dei vecchi politici. I vitalizi sono proporzionati agli stipendi dei deputati. E’ sufficiente abbassare il nostro stipendio perché si abbassino i vitalizi di tutti gli ex parlamentari”.