Dopo che nelle ultime ore, seppur in modo diplomatico, ha risposto alla proposta di Matteo Salvini circa un possibile reinserimento delle leva obbligatoria, definendola una “idea romantica” ma di fatto dando l’alt al suo omologo agli Interni, il Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, attraverso un post su Facebook ha parlato di due questioni che ritiene prioritarie nel corso del suo mandato e che riguardano l’aumento delle caserme al Meridione e poi anche il potenziamento del supporto psicologico a coloro che fanno i militari di professione, specialmente dopo gli ultimi casi di suicidio, alcuni dei quali all’interno proprio di caserme. “Occorre lavorare duramente per stare più vicino ai nostri militari e alle loro famiglie – è il pensiero dell’esponente del M5S – iniziando a incrementare il lavoro degli psicologi al fianco dei nostri soldati” ha spiegato la Trenta che rivela anche alcuni dettagli di un progetto ad ampio respiro che vorrebbe realizzate nel corso di questa legislatura, ricordando anche che molti dei “nostri soldati proviene dal Sud”: a detta del Ministro, si renderà necessario un riordino delle caserme, favorendo magari anche “i ricongiungimenti familiari” e dando anche una spinta economica così a tanti centri del Sud italiani che si trovano in fase di depressione. Questo, tuttavia, solamente dopo che sarà stato compiuto lo step precedente, vale a dire la ricerca di nuovi immobili per le suddette caserme e l’alienazione di quelle oramai vetuste. (agg. di R. G. Flore)
BOCCIATA LA PROPOSTA DI SALVINI
La proposta di Matteo Salvini di reintrodurre la leva obbligatoria per i giovani italiani non sembra avere fatto breccia. Dopo la bocciatura del ministro della Difesa Trenta, è anche l’accademico Guido Saraceni ad attaccare l’idea del ritorno del servizio militare. Come riportato da Adnkronos, il docente di Filosofia del Diritto e Informatica Giuridica all’Università degli Studi di Teramo attacca:”Salvini vuole reintrodurre la leva militare obbligatoria perché i genitori “non insegnano l’educazione”. Quindi la motivazione – insegnare l’educazione – è addirittura più stupida dell’idea in sé considerata – che comunque è una colossale sciocchezza”. Secondo Saraceni, “il premio in questa gara a chi scende più in basso spetta però alla ministra Trenta che afferma: “è un’idea romantica” ma preferiamo un esercito di professionisti. Per Salvini i militari imparano ad essere educati. Per Trenta sono romantici. Se Toninelli volesse dire la sua, che ne so, magari che il militare serve per dimagrire, il cerchio sarebbe definitivamente chiuso”. Saraceni chiosa:”Il problema di questo governo non è (tanto) le cose che (non) fanno, ma quelle che dichiarano di voler fare. Sarebbe esilarante, se non fosse drammatico”, conclude, prima dell’immancabile “cialtroni” a chiusura del post. (agg. di Dario D’Angelo)
DI MAIO FRENA SALVINI
Il Ministro del Lavoro nonché vicepremier Luigi Di Maio prova a “congelare” la proposta di Salvini dopo la “tirata d’orecchi” fatta già dalla ministro Trenta e dall’intero gruppo del Movimento 5 Stelle: «Siamo d’accordo con Salvini che l’esercito deve essere formato da professionisti. Pur ritenendo che la leva obbligatoria sia stata un’esperienza formativa, credo sia stata una buona cosa superarla». Per quanto riguarda invece gli stessi professionisti che da anni servono il corpo militare del nostro Paese, la proposta di Salvini di reintrodurre il servizio militare obbligatorio non pare una “buona idea”: «non si può più rendere nulla obbligatorio per giovani che negli ultimi anni di leva mostravano grande insofferenza per l’interruzione dei percorsi di studio e di lavoro e per lo stravolgimento della vita quotidiana. Costringere un giovane a svolgere un servizio militare o civile per la collettività senza una vera motivazione, è un voler andare contro i tempi», spiega a “Il Messaggero” il Generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa e già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e consigliere militare di tre presidenti del Consiglio. Secondo Tricarico la “naja” rispondeva a un’idea romantica di esercito come collante di tanti territori e strati sociali, «ma oggi non è più così». (agg. di Niccolò Magnani)
M5S BOCCIA SALVINI
La proposta sollevata da Matteo Salvini e relativa alla reintroduzione del servizio militare ha scatenato non poche polemiche. Mentre il popolo di Twitter sembra aver bocciato categoricamente l’idea del vicepremier, a frenare è stata anche la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, che ha definito la proposta “un’idea romantica, ma i nostri militari sono e debbono essere dei professionisti”. A sposare la medesima linea di pensiero è stato anche Francesco D’Uva, capogruppo M5S alla Camera e che, come spiega il quotidiano La Stampa, ha commentato: “I nostri militari sono, e sempre saranno, dei professionisti. Per tale motivo l’idea di ritornare alla “leva obbligatoria” è romantica ma vecchia, dunque non attuabile. Siamo in totale sintonia con la ministra Trenta”. Il ritorno al passato ed alla leva obbligatoria, tuttavia, non è piaciuto neppure agli altri schieramenti politici, compresa Forza Italia così come il Pd. A far preoccupare è anche l’aspetto economico che la proposta di Salvini, se attuata, potrebbe avere, così come delle difficoltà stesse a reperire i fondi necessari.
LEVA MILITARE: LA PROPOSTA DI MATTEO SALVINI
La naja, abolita nel 2004, è spesso evocata dal leader della Lega, Matteo Salvini, che è tornato a proporre il servizio militare obbligatorio nel corso di un comizio a Lesina, in Puglia. “Vorrei che oltre ai diritti tornassero a esserci i doveri”, ha detto il ministro dell’Interno che, alla luce della mancanza di educazione e senso civico ha promosso la sua idea. “Facciamo bene a studiare i costi, i modi e i tempi per valutare se, come e quando reintrodurre per alcuni mesi il servizio militare, il servizio civile per i nostri ragazzi e le nostre ragazze così almeno impari un po’ di educazione che mamma e papà non sono in grado di insegnarti”, ha tuonato Salvini. Il concetto lo ha poi ribadito ieri anche via Twitter: “Reintrodurre il servizio militare e civile per ricordare ai nostri ragazzi che, oltre ai diritti, esistono anche i doveri. Siete d’accordo?”. E proprio sul social si sono diffuse le voci contrarie anche da parte di molti cittadini che hanno commentato anche ironicamente la proposta. Già lo scorso febbraio, come rammenta Corriere.it, Salvini ed altri esponenti del Carroccio avevano depositato in Parlamento un disegno di legge per reintrodurre il servizio di leva su base regionale per sei mesi ponendo l’accento sulla grande funzione educativa ma anche sull’aiuto che avrebbe contro i pericoli sempre più diffusi del terrorismo.