PEW RESEARCH (AGOSTO): FIDUCIA MEDIA, ITALIA A PICCO

Continuano le “ferie” dei sondaggisti con questo periodo dell’anno che inevitabilmente rappresenta un momento poco “favorevole” per degli studi e intenzioni di voto (con la maggiorparte degli elettori e campione intervistati che si trova in vacanza): occorre dunque provare a dare un respiro un po’ “oltre” i nostri confini. In questo senso, interessanti sono i sondaggi di Pew Research a livello internazionale sul rapporto tra media-elettore: ebbene, rispetto alla percezione dei media da parte dell’opinione pubblica in Europa Occidentale, l’Italia rappresenta il fanalino di coda. Dalla politica alla cronaca, dall’economia alla cultura: in Italia solo il 29% degli intervistati si fida dei propri media e raccoglitori di notizie. Un “trionfo” di fake news – secondo gli elettori – che si esprime in una fiducia sempre più in calo nei nostri organi di stampa: meglio di noi, la Francia al 35%, la Spagna al 31% e il Regno Unito al 32%. In alto con “maggiore fiducia” troviamo invece la Germania (64%, più che doppiati), l’Olanda al 67% e la Svezia, sempre al 64%, confermando la teoria secondo cui nell’Europa del Nord si tende a “credere di più” alle notizie filtrate dalla stampa e dai nuovi media. 



PIEPOLI (6 AGOSTO): PD SPROFONDA AL 15%

Più che il “duopolio” sempre in testa di Lega e M5s, stupisce negli ultimi sondaggi Piepoli (pubblicati il 6 agosto scorso da Affari Italiani) il calo vistosissimo del Pd: a latere delle discussioni politiche, sempre “in mezzo” tra populismo e partiti moderati, il “nuovo corso” di Martina non sta convincendo gli elettori che forse iniziano addirittura a rimpiangere Matteo Renzi. I dati sono allarmanti, se venissero confermati quelli di Piepoli in un eventuale prossima elezione: i dem arrivano solo al 15%, la netta metà dei partiti di Salvini e di Luigi Di Maio (che assieme sfiorano il 60%) con il calo sempre più in picchiata dopo le ultime sconfitte elettorale del 2017 e 2018. Non solo, il premier Conte – considerato il punto “debole” da analisti e opposizioni nei primi giorni del neonato governo gialloverde – convince sempre di più gli elettori che nel sondaggio gli tributano tra il 58% e il 60% su scala nazionale come fiducia e consenso.



IST. MARKET (24 LUGLIO): ALTO ADIGE, VERSO LE ELEZIONI

Il prossimo 21 ottobre 2018 si terranno in Alto Adige le Elezioni provinciali: al netto di ogni differenza anche grande tra la politica della Regione a Statuto Speciale e i nostri confini nazionali, pare che anche sulle Dolomiti il vento gialloverde sia arrivato e non intenda lasciare scampo al Pd e alle “normali” opposizioni (ovvero i partiti nazionali e non quelli locali). In un sondaggio pubblicato dall’Istituto Market sui quotidiani Alto Adige, Dolomiten e Zett, si osserva come la Lega abbia compiuto un altro balzo in grado di arrivare al 5% contro il 4% del Pd e del Movimento 5 Stelle: sono dati bassi, ovviamente, ma sono in controtendenza rispetto al recente passato dove i “populisti” erano quasi a zero. Tiene “botta” l’SVP che passa al 39% dopo il 45% di qualche mese fa: la sfida per il leader Arno Kompatscher è alta ora visto che dovrà trovare alleati importanti, vista la crisi del Pd a livello provinciale (che riflette una più ampia discesa nazionale).

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