Il governo? “Secondo me non ha vita lunga perché sono troppe le contraddizioni tra M5s e Lega”, dice Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo e vicepresidente di Forza Italia.

Tajani, cosa fare con Autostrade?

Il problema non è mandare via un concessionario, cosa che si può benissimo fare se ha violato le regole. Il problema è disporre di una vera concorrenza per avere i concessionari che possano mantenere bene le strade. 



Anche l’ipotesi della nazionalizzazione pare tramontata.

Con la situazione che ha l’Anas è irrealizzabile. Vorrebbe dire far diventare tutta l’Italia come le strade di Roma.

Dopo Genova all’Italia servono ancora più soldi. Lei ha detto che sforare il 3 per cento nell’indebitamento per finanziare opere infrastrutturali è possibile.



Certo e lo confermo. L’Europa direbbe sì. Invece opporrebbe un no netto se questo avvenisse per fare altro debito pubblico.

Si avvicina l’ora della legge di bilancio. Il governo dice di voler rimanere nei parametri ma avrebbe bisogno di nuova flessibilità.

La può chiedere, ma non per aumentare il debito pubblico. La realtà è che non siamo capaci di utilizzare i margini concessi. Negli ultimi anni il centrosinistra ha chiesto flessibilità ma ha fatto solo nuovo debito. Quando ero commissario europeo autorizzai lo sforamento del 3 per cento per pagare i debiti pregressi della Pa, poi però l’Italia non ha fatto nulla. Per le infrastrutture si può fare, ripeto, ma deve esserci un piano, una strategia. Che al momento non vedo.



C’è il rischio di un possibile attacco dei mercati?

Il vero fattore destabilizzante è l’incertezza che c’è nel paese e si deve al fatto che nessuno capisce qual è la politica macroeconomica del governo. Quale legge di bilancio vogliamo fare? Vogliamo fare altro debito? Cosa intendiamo fare su Tav, Ilva e Tap? I mercati si spaventano se non hanno queste risposte. Altro che complotto.

Savona, in mancanza di uno scudo anti-speculatori predisposto dalla Bce, pensa di chiedere aiuto alla Russia.

Cosa facciamo, ridiventiamo comunisti per farci dare un po’ di rubli? L’Italia non può permettersi di diventare una colonia russa.

Questo governo dura o no?

Secondo me non ha vita lunga perché sono troppe le contraddizioni tra M5s e Lega. Il panettone sarà ammuffito e l’uovo di Pasqua sarà scaduto.

In caso di rottura tra Salvini e Di Maio sareste disponibili ad appoggiare i vostri (ex) alleati di coalizione?

Noi siamo favorevoli anche oggi a un accordo di centrodestra. E’ la Lega che ha abbandonato FI andando al governo con M5s, noi siamo fedeli alle nostre posizioni e coerenti con i nostri elettori. Non ci siamo spostati di un millimetro. 

Sulla Tav potreste votare con la Lega?

Sulla Tav e altre infrastrutture, come sui progetti di centrodestra, voteremo a favore, senza nessuna opposizione pregiudiziale. In Parlamento un maggioranza sulla Tav esiste, il governo vuole farla o no? Lo dica.

Berlusconi le ha affidato il mandato di riorganizzare Forza Italia. Come intende fare?

Stiamo avviando una stagione congressuale, terremo congressi in tutte le province e in tutti i comuni. Apriremo alle liste civiche, abbiamo in programma una serie di iniziative politiche, da “Everest” di Gasparri all’evento di Fiuggi con Berlusconi a fine settembre. Sarà un momento di riflessione sui contenuti e sulle cose da fare.

Lei ha sempre smentito una fusione di FI e Pd. Conferma?

La mia vita è alternativa alla sinistra. Sono io che ho sconfitto il candidato di Renzi alla presidenza del parlamento europeo (Gianni Pittella, ndr), non la Lega, che non ha votato per me e di fatto ha aiutato il candidato di Renzi. 

Nel Lazio ci sono due consiglieri riconducibili a lei che hanno lasciato FI per sostenere Zingaretti. Se queste non sono prove di intesa.

E chi sarebbero? Lo nego. I consiglieri riconducibili a me sono stati e sono tuttora dentro Forza Italia.

In Lombardia molti politici locali sono usciti dal partito: Silvia Sardone, Roberto Di Stefano, Fabio Altitonante, Pietro Tatarella…

Sardone sì, Tatarella e Altitonante non mi risulta. Ma c’è anche un travaso fisiologico di cui non si parla: 150 amministratori in Calabria e 20 sindaci della provincia di Cremona sono entrati in FI, Enrico Costa ha aderito al nostro gruppo parlamentare. Altri parlamentari arriveranno.

(Federico Ferraù)