Lo “smantellamento” dell’Air Force Renzi, l’Airbus A340 per i voli di Stato, da parte del Governo gialloverde è destinato ad agitare polemiche. Senza considerare che lo scarso utilizzo del mezzo ha sicuramente alimentato la rabbia soprattutto da pare del Movimento 5 Stelle, con il vicepremier Di Maio che ha definito la vicenda “vergogna senza precedenti”. Pochi viaggi di lavoro effettuati per l’originario utilizzo dell’aereo, il sottosegretario allo Sviluppo economico del Governo Renzi, Ivan Scalfarotto, aveva portato in tre diverse occasioni 70 passeggeri all’Avana, 32 a Islamabad e 120 a New Delhi e Mumbai, e mai l’aereo era stato riempito. “Una vergogna senza precedenti,” ha sottolineato Di Maio, “parliamo di un aereo non performante e fuori produzione da anni, preteso dall’ex premier dopo mesi di piagnistei, nonostante lo Stato italiano avesse già una decina di velivoli di Stato“. (agg. di Fabio Belli)
ALFANO IL PIU’ PRESENTE
L’Airbus A340 ridefinito (scorrettamente) dal Governo Conte “Air Force Renzi” da oggi non ha più un contratto di leasing con lo Stato italiano: la decisione degli scorsi giorni, partita dalla denuncia di Di Maio e Toninelli e dalla presa di posizione pubblica del premier Conte, arriva ad una sua conclusione naturale oggi con l’annuncio del Ministro della Difesa Elisabetta Trenta. «Oggi mettiamo definitivamente un punto all’arroganza al potere e si chiude del tutto la storia dell’Airbus di Matteo Renzi, un aereo costato complessivamente 150 milioni di euro in 8 anni. Ma vi rendete conto? Forse era il prezzo che Renzi aveva dato al suo smisurato ego», rilancia in un video via Facebook la titolare della Difesa annunciando l’ufficiale rescissione del contratto di leasing presso la Direzione degli Armamenti Aeronautici, come «un semplice tributo alla normalità». Non solo, secondo la Trenta «ho volato spesso a Bruxelles per i vertici Nato e i Consigli Affari Esteri dell’Ue. Ho volato a Londra, in Tunisia, in Libia come sapete. E nei prossimi giorni sarò anche in LIbano, dove l’Italia ha ripreso con orgoglio il comando della missione Unifil. Ecco, in nessuno di questi casi c’è mai stato bisogno di un aereo cosi. Vi assicuro che un aereo di queste dimensioni sarebbe stato destinato a viaggiare sempre vuoto».
AIRBUS A340 HA VOLATO 88 VOLTE: ECCO CHI L’HA PRESO
È immediata la risposta-replica di Matteo Renzi, chiamato più volte in causa perché fu il suo governo a siglare quel contratto nel 2014: «Hanno bloccato la Tav, fatto salire lo Spread, messo in pausa Ilva, fatto aumentare la disoccupazione. Le loro scelte, al momento, ci costano più di UN MILIARDO al mese. Però parlano solo di un aereo. Ignorando che io usavo lo stesso che usa Conte. Ridicoli», il suo tweet che riprende il post su Facebook di qualche giorno fa in cui lo stesso Renzi si difendeva così dalle accuse di aver “comprato un aereo solo per il suo ego”. «L’aereo di Renzi è una bufala. E quando rilanciano quella bufala lì, significa che stanno messi male, che sono disperati. Quell’aereo non era per me: era l’aereo per le missioni internazionali delle imprese. Era un mezzo a servizio delle nostre politiche di rilancio dell’export. Non è un caso se io non ci ho mai messo piede: usavo lo stesso aereo che hanno usato tutti i premier, tutti, quelli prima di me e quelli dopo di me». Non basta però la difesa di Renzi per far chiudere la vicenda mediatica con il Fatto Quotidiano che proprio oggi ha pubblicato in esclusiva la lista semicompleta delle rotte e di chi ha viaggiato sul costoso Airbus A340 in questi anni (pochi) di attività.
Ebbene, «Ottantotto viaggi in tutto, anche molto brevi, su 41 dei quali c’è il segreto di Stato. Su 300 posti, quali utilizzati in media sono stati 23, per un costo orario di 25 mila euro»: è la sintesi fatta dall’Agi sui dati, molti, diffusi dal Fatto. L’obiettivo è chiaro, svelare l’assoluta inutilità di quell’aereo di stato usato per le missioni all’estero: risulta che però Renzi effettivamente non ha mai messo piede su quell’aereo, mentre il passeggero più assiduo è stato l’ex Ministro degli Esteri Angelino Alfano che vanta anche il ben poco onorevole “record” di aver viaggiato da solo da Roma a Bruxelles il 21 gennaio scorso. Tra gli altri più presenti, Paolo Gentiloni (ma solo quando era Ministro degli Esteri proprio di Renzi), il Presidente Mattarella, la Ministra Pinotti e il sottosegretario allo Sviluppo Ivan Scalfarotto.