Cosa spinge un Paese a candidarsi per ospitare e gestire una grande manifestazione mondiale come le Olimpiadi invernali del 2026? Come valutare l’equilibrio tra costi e benefici? Sono almeno 5 le dimensioni, proprio come gli anelli olimpici, da prendere in considerazione.
1) Immagine del Paese. Le Olimpiadi sono da sempre un catalizzatore dell’opinione pubblica mondiale per un periodo che va oltre la durata della manifestazione perché coinvolge tutta la fase preparatoria e anche, seppur breve, il periodo successivo. Le caratteristiche del Paese ospitante – cultura, storia, paesaggi -, per un prolungato periodo di tempo, sono al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica mondiale. Come in tutti i grandi eventi del passato, occorre tenere ben presenti i rischi di potenziali eventi negativi concomitanti, che sarebbero amplificati.
2) Infrastrutture. Da sempre le grandi manifestazioni sportive, come le grandi esposizioni universali, sono una grande opportunità per innovare e potenziare le infrastrutture delle aree coinvolte, non solo impianti, ma strade, aeroporti, strutture recettive. Opportunità positiva se lo sviluppo delle infrastrutture è all’interno di una grande visione di sviluppo che va oltre il periodo della manifestazione; al contrario, se prevalgono visioni localistiche e limitate alla manifestazione, il rischio di creare grandi strutture che poi rimarranno inutilizzate è molto alto. È da sempre anche il punto di maggior attenzione per i fenomeni corruttivi legati alle grandi opere tipici del nostro Paese.
3) Professionalità. Progettare, organizzare e gestire una manifestazione internazionale come le Olimpiadi richiede la messa in campo di una molteplicità di professionalità e competenze che il nostro Paese ha dimostrato di possedere, anche recentemente, con Expo2015. Nel nostro Paese abbiamo team professionali specializzati nell’organizzazione di grandi eventi, che si spostano nei vari paesi del mondo per operare nelle varie manifestazioni. Il coinvolgimento di team locali, di migliaia di volontari e appassionati, alimenta una molteplicità di nuovi lavori e di nuove imprese.
4) Flussi turistici. È questa una classica ricaduta di ogni evento internazionale, che richiede la mobilitazione e il coinvolgimento di tutta la filiera turistica, dalla gestione dei trasporti all’ospitalità, alla creazione di offerte che vadano oltre i luoghi dell’evento, per estendersi a tutto il sistema Paese.
5) Economia. La ricaduta economica è da sempre il punto più controverso, perché dipende dai fattori presi in considerazione nell’equilibrio costi-benefici. Se il beneficio viene circoscritto alle entrate economiche degli sponsor, dei biglietti e di altre entrate dirette, normalmente è difficile parlare di immediato equilibrio economico. Diversamente, se prendiamo in considerazione l’insieme dei fattori, probabilmente la bilancia si sposta verso il fattore positivo.
Localismi, ricerca del consenso a breve, mancanza di grandi visioni sono i fattori che rischiano invece di trasformare una grande opportunità in ulteriore fattore di declino del nostro Paese. È bene allora, è buon senso, far emergere le migliori energie, che sono tante, del nostro Paese.