Sergio Mattarella è stato bersaglio di un attacco sul web dietro cui ci sarebbe l’ombra della Russia. È quanto emerso venerdì e su cui indagherà la Procura di Roma che dovrebbe aprire un fasciolo. Sembra che il “pretesto” per scagliare questa offensiva contro il Colle sia stato il veto posto a Paolo Savona come ministro dell’Economia. Mosca è stata accusata, sempre tramite la Rete, di aver sostenuto Lega e Movimento 5 Stelle, oltre che Donald Trump alle presidenziali del 2016. Abbiamo chiesto un commento a Francesco Sisci, editorialista di Asia Times e docente nella Renmin University of China.
Cosa ne pensa di questa vicenda?
Come ha detto Andrea Mergelletti, le interferenze di Mosca nella politica italiana sono certe e sono anche antiche, come le ambizioni russe di essere nel Mediterraneo. Tutti ricordiamo i legami non banali del Pci con Mosca, molti dimenticano che i piemontesi ottennero l’appoggio inglese e francese alla conquista del resto d’Italia mandando un corposo nucleo di bersaglieri a combattere contro i russi in Crimea nel 1855. Prima ancora, russi e inglesi lottarono il predominio napoleonico in Italia, i primi strinsero poi un’alleanza forte con il regno di Napoli (a questo serviva la guerra in Crimea), i secondi si presero Malta e misero sotto tutela la Sicilia. Ciò per dire che i russi sono parte della storia d’Italia, come lo sono le influenze straniere in qualunque altro Paese. Del resto la Russia stessa nasce come terza Roma ed erede di Bisanzio. Il Mediterraneo e l’Italia sono nel suo DNA. Ma non necessariamente nel DNA dell’Italia c’è o ci deve essere la Russia.
Quanto contano e sono determinanti queste operazioni russe? E cosa significano nell’attuale assetto di alleanze dell’Italia?
La seconda questione è più semplice. L’Italia è nell’Ue e nella Nato, quindi può muoversi con la Russia solo entro questo ambito, ed è giusto che Ue e Nato si preoccupino di queste influenze. D’altro canto in Italia tutti hanno avuto e hanno rapporti molto forti con Mosca. Il Pd è figlio del Pci, che era di fatto per decenni la lunga mano di Mosca in Italia. Il Pd di oggi è diverso, ma è così anti-russo? Per Forza Italia gravano ancora i sospetti di affari tra Berlusconi e Putin. Naturalmente ora sembra che l’appoggio di Mosca per M5s e Lega sia stato più corposo. Ma qui viene il secondo corno: questo appoggio è stato determinante? E se non era determinante, tale da coprire altre forze in azione, quanto contava? Infine il problema vero.
Ovvero?
L’Italia deve decidere da che parte stare, tutta insieme, non a pezzi e bocconi. Sta con l’America o no? Sta con l’Ue o no? Ma questo poi non è solo una scelta individuale del Paese, anche l’America e l’Ue dovrebbero impegnarsi per l’Italia forse con più attenzione, mentre ora per molti motivi paiono forse un po’ distratti.
Quanto l’appoggio di Mosca è stato ed è determinante per Lega e M5s?
I comunisti italiani erano forti non per l’aiuto di Mosca, ma perché avevano intercettato con efficienza delle forze vive e vere della nazione. Mosca aiutava i comunisti di ogni Paese, ma solo in Italia il Pc ottenne quella forza. La Dc se ne rendeva conto e sapeva che le questioni erano due, che si aiutavano, ma erano anche separate: la forza interna del Pci e l’appoggio russo. Così è oggi, quando Mosca non è forte come l’Urss di un tempo. Le interferenze ci sono, ma non sono tali da spiegare la forza di M5s e Lega. In qualche modo Mosca potrebbe avere cercato di saltarci addosso e pilotarli perché ha visto il potenziale, perché aveva puntato magari anche altrove. Quindi non dobbiamo confondere il fenomeno, l’interferenza russa, con la radice: oltre il 60% degli italiani, come dicono oggi i sondaggi, sostiene M5s e Lega, e tentativi di demonizzazione del Governo attaccandolo con la storia degli hacker russi lo possono rafforzare.
Sembrerebbe però che i troll russi abbiano preso di mira niente meno che il Presidente della Repubblica…
Visto da fuori mi pare ci siano tentativi di fare di Mattarella il Presidente solo di una parte degli italiani, come se non fosse il Presidente di M5s e Lega. Questo non è vero e tali tentativi minano la presidenza. Mattarella è quello che giustamente ha voluto M5s al governo in ogni caso, perché erano i grandi vincitori delle elezioni, e ha favorito poi l’attuale governo, quando altri tentativi sono falliti. Spingere poi su far schierare Mattarella di qui o di lì rischia di minare la presidenza, ed egli giustamente resiste, ma questi tentativi sono pericolosi. Se Mattarella prendesse posizioni critiche verso il Governo attuale e questa coalizione alle europee dell’anno prossimo prendesse, come oggi pare possibile, più del 60% dei voti, il presidente cosa dovrebbe e potrebbe fare? Vorrei dire una cosa in conclusione.
Prego.
Oggi dobbiamo tutelare Mattarella, la presidenza della Repubblica e il Paese riconoscendo che le spinte che arrivano sono forti e vanno prese di petto, non possono essere evitate attaccandosi a questioni certo importanti ma non fondamentali. In altri contesti Donald Trump avrà avuto un appoggio dei troll russi? Forse sì, ma l’America profonda che ha votato Trump ha insoddisfazioni vere e viscerali verso l’establishment. Queste vanno affrontate, o ci pensa l’establishment o saranno altri a farci i conti. È la storia.