ASSINDUSTRIA VENETOCENTRO (LUGLIO 2018): DECRETO DIGNITÀ, A RISCHIO I RINNOVI

Secondo un sondaggio condotto da Assindustria Venetocentro si è provato a vedere come veniva accolto il Decreto Dignità del Governo Lega-M5s dagli industriali, dagli imprenditori e dai direttori delle risorse umane. Ebbene, il giudizio non è di quelli “memorabili” nel senso che la bocciatura sul decreto a firma Luigi Di Maio è servita: il 21,8% dei lavoratori a termine assunti nelle aziende, e il 29% di quelli in somministrazione, potrebbe non vedersi confermato o prorogato il proprio contratto a tempo determinato proprio per effetto del Decreto Dignità che attacca sì il precariato ma non finanzia la possibilità di un contratto a temo indeterminato, non risolvendo così il problema. Anzi, per gli industriali nella Regione più laboriosa d’Italia, il caos si allarga ancora di più: insomma sei contratti su dieci sono a rischio rinnovo, come spiega il direttore di Assindustria che ha commissionato il sondaggio politico. «Questo provvedimento danneggia anche il lavoro, danneggia le persone che si dichiara di voler tutelare, specialmente i giovani, non solo le imprese. E avrà l’effetto di ridurre le opportunità di occupazione e stabilizzazione dei rapporti di lavoro», spiega Massimo Finco, n.1 Assindustria Veneto. 



ANALISIPOLITICA (26 LUGLIO): GLI ITALIANI E IL RAZZISMO

Il Governo Lega-M5s è accusato da più parti di avvallare e in alcuni casi anche rappresentare tendenze neo-fasciste, xenofobe e razziste: ad accuse così gravi, i sondaggi e gli analisti politici tendono a provare una sorta di “test” per vedere se l’elettorato in generale stia più con i “presunti nuovi-xenofobi” o con la cultura dell’antifascismo (che spesse volte però, vedi casi No Globale, No Tav, Centri Sociali si porta dietro la stessa matrice del problema, solo a colori opposti). Ebbene, è stato chiesto nel sondaggio di Analisi Politica stilato per il quotidiano “La Verità” tale domanda: «Mi darebbe fastidio avere come vicino di casa un immigrato». Il 5% si dice alquanto d’accordo con questa affermazione, mentre il 10% la ritiene plausibile e condivisibile: insomma, un 15% che non nasconde di avere timore del diverso, dell’altro, in quanto immigrato e straniero. Il 15% si dice poi “poco d’accordo” mentre il 69% non la ritiene una frase degna. Il pericolo razzismo c’è come del resto esiste il problema immigrazione: non nasce però oggi, o quantomeno le cifre sono in tendenza rispetto agli anni passati dove Governi e “colori” erano assai diversi.

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