Dopo che in mattinata il vicepremier Luigi Di Maio aveva provato a fare da mediatore, gettando acqua sul fuoco sulle prime polemiche che stavano nascendo all’interno dell’esecutivo tra esponenti del Movimento 5 Stelle e quelli della Lega, nel pomeriggio è arrivata anche la dichiarazione di Danilo Toninelli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e che col suo dicastero è stato chiamato direttamente in ballo nella querelle. E il ministro pentastellato, da tempo tra i più critici soprattutto a proposito della Tav, ha ricordato che “l’unica grande opera che è stata inserita nel contratto di governo è la Tav, il treno ad alta velocità Torino-Lione: chi dice che è un’opera buona o cattiva non sta rispettando il contratto di governo” ha spiegato Toninelli, aggiungendo che bisogna fare riferimento al contratto di Governo, perché “lì c’è scritto che va ridiscussa integralmente in base agli accordi tra Italia e Francia”. Non solo: dopo aver risposto alle polemiche sottolineando come la competenza sulla materia sia sua, il Ministro ha pure evocato un altro scenario, ovvero quello del referendum dato che, a suo dire, da ora in poi le grandi opere “dovranno interessare la gente con consultazioni popolari”. (agg. di R. G. Flore)
GRANDI OPERE, SGARBI CONTRO DI BATTISTA
Sulla questione grandi opere potrebbe consumarsi il primo, vero strappo in seno al Governo tra Movimento 5 Stelle e Lega, dato che se il Carroccio (pur con i dovuti distinguo di Matteo Salvini, parla di decisione rinviata ai rilievi delle commissioni tecniche) punta decisamente ad andare avanti sia con la Tav, sia col Tap, i pentastellati sono divisi, dato che nel fronte del “no” (tema sul quale ad esempio nel meridione era stato fatto bottino pieno alle recenti elezioni) si sono aperte delle crepe, tanto che lo stesso Premier Conte aveva detto che il gasdotto in Puglia sarebbe stato terminato. Tocca dunque oggi a Luigi Di Maio fare da mediatore, promettendo di trovare un accordo con l’alleato di Governo soprattutto con le due principali opere della discordia, dicendosi addirittura fiducioso, ma le critiche non mancano al Movimento 5 Stelle: e dopo quelle di alcuni parlamentati di Forza Italia sono arrivate pure quelle di Vittorio Sgarbi sul sito de Il Giornale: il critico d’arte ha preso di mira infatti Alessandro Di Battista, uno dei più convinti sostenitori della linea del “no” a Tav e Tap e che negli ultimi giorni si era mostrato perplesso rispetto a delle possibili giravolte dell’esecutivo. “Povero Di Battista, balbetta Tav-Tap a ritmo di rap” ironizza Sgarbi a proposito del fatto che l’ex deputato grillino si sia detto “Libero di pungolare il M5S” sul tema. “Sono utili invece, nel loro Sud, le due enormi pale eoliche alte 160 metri, rigorosamente ferme, alla uscita di Campagna sull’autostrada per Salerno-Reggio Calabria, anch’essa molto più impattante della Tap” attacca Sgarbi, spiegando che “il bambino viziato in Messico non lo sa, e non ha mai aperto bocca sulla distruzione del paesaggio in tutto il Meridione”, e puntando il dito contro una classe politica insensibile di cui, secondo lui, farebbe parte anche lo stesso Di Battista. (agg. di R. G. Flore)
FORZA ITALIA CONTRO M5S
Maggioranza divisa, tanto da fare pensare ad un Governo già in bilico: la questione Grandi opere accende gli animi di Movimento 5 Stelle. Nonostante il messaggio di distensione del capo politico pentastellato Luigi Di Maio, i rapporti con la Lega non sembrano dei migliori. E in soccorso del Carroccio arriva Forza Italia, alleato di Centrodestra e rivale per antonomasia del M5s. Gli azzurri appoggiano in pieno i progetti Tav, Tap e Pedemontana, ecco il commento di Alessandro Cattaneo: “Siamo stati e saremo sempre il partito del Sì alle #GrandiOpere, per un’Italia che guarda con fiducia al progresso. Non lasciatevi incantare da chi, come il #M5S, tenta in nome del ‘popolo’ di far passare per decenti politiche INDECENTI”. Sulla stessa linea, seppur con una velata stilettata a Matteo Salvini, la forzista Deborah Bergamini: “Per realizzare le #GrandiOpere di cui l’Italia ha bisogno per crescere servono #menoruspe e #piùgru”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
PER CONTE E MATTARELLA GASDOTTO SI FARA’
Si infiamma il dibattito all’interno della maggioranza sulle grandi opere. E meno male che i gasdotto Tap attraversa solo otto chilometri di territorio italiano. Più altri 800 metri a 15 metri sotto il mare di fronte alla spiaggia di San Foca, in Puglia. I “maligni” ritengono che quello del governo M5s-Lega sia solo un teatrino, visto che l’Italia ha sottoscritto diversi trattati internazionali sul gasdotto da 10 anni. Lo stesso premier Giuseppe Conte, quando ha ricevuto a Palazzo Chigi il sindaco di Melendugno, aveva assicurato attenzione e al tempo stesso ribadito che l’Italia aveva assunto impegni internazionali sul Tap, quelli che gli ha ricordato il presidente Usa Donald Trump. Il gasdotto è «strategico per diversificare le fonti di approvigionamento energetico». Intanto il primo ottobre sulla spiaggia di San Foca dovrebbe riaprire il cantiere della Tap che dovrebbe cominciare a pompare gas dal 2020. Se l’Italia non dovesse rispettare gli accordi, come riportato dal Messaggero, le penali potrebbero superare i 15 miliardi di euro. Un’assicurazione alla realizzazione del gasdotto è arrivata anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che a metà luglio ha incontrato Ilham Aliyev, presidente dell’Azerbaijan, a cui ha garantito che «c’è il comune impegno a portare a compimento il corridoio meridionale». (agg. di Silvana Palazzo)
DI MAIO: “TROVEREMO ACCORDO SU GRANDI OPERE”
Maggioranza di Governo spaccata? Dopo i botta e risposta sul tema migranti e parte del Decreto dignità, l’alleanza tra Movimento 5 Stelle e Lega traballa sulle Grandi opere. Ieri è andato in scena uno scontro a distanza tra Matteo Salvini, ministro dell’Interno, e Barbara Lezzi, ministro per il Sud, con il segretario federale della Lega che ha ribadito la volontà di completare progetti Tav, Tap, Pedemontana e Terzo valico, mentre l’esponente pentastellata ha sottolineato che “in Italia le infrastrutture servono e c’è estremo bisogno al Sud” ma a mancare sono “strade sicure, ferrovie, scuole ed energia pulita”, non il gasdotto Tap. Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, si è detto fiducioso sulla questione, sottolineando che l’intesa tra le parti verrà raggiunta ma aggiungendo che “la Tav costa 10 miliardi in un Paese in cui mancano bus, strade e metro”. Uno scontro che, dunque, potrebbe avere risvolti più che seri… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SALVINI, “SERVE CONFRONTO”
Governo diviso sulle Grandi opere, linee di pensiero diverse tra Lega e Movimento 5 Stelle. Al centro del dibattito Tav e Tap, con i pentastellati restii ad andare avanti e il Carroccio intenzionato a continuare i progetti in ballo. Di Maio ha sottolineato che verrà raggiunto un accordo, mentre il segretario federale della Lega Matteo Salvini ha parlato di “confronto necessario”. Ecco le parole del ministro dell’interno alla festa della Lega Nord Piemonte a Capriata d’Orba: “Per il momento nel Movimento 5 Stelle ho trovato gente affidabile, concreta, positiva e con la voglia di fare qualcosa di buono. Su alcune cose bisogna mettersi d’accordo, penso alle Infrastrutture e a chi fa impresa in questo Paese, servono strade più belle, ferrovie più belle e Infrastrutture nuove. Io non voglio tornare indietro ma voglio andare avanti: non voglio smontare, ma voglio costruire. Su qualcosa ci dovremo confrontare”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
TAV, TAP E GRANDI OPERE, SCONTRO NEL GOVERNO
Tav, Tap e grandi opere: il solco tra Lega e Movimento 5 Stelle potrebbe presto richiudersi. Ieri sera, partecipando alla festa della Lega Nord Piemonte in provincia di Alessandria, Matteo Salvini ha spiegato che “le infrastrutture servono, servono strade più belle e ferrovie nuove, io voglio andare avanti”. Secondo quanto riporta l’Ansa, ha anche detto che “i Cinque Stelle sono gente affidabile, concreta, con voglia di fare bene le cose, ma su qualche cosa dobbiamo metterci d’accordo…”. E Luigi Di Maio oggi ha subito risposto al collega di Governo, spiegando di essere fiducioso sul fatto che Lega e Movimento 5 Stelle troveranno una quadra. “Con Salvini ci capiamo al volo e la Lega è sempre stata leale. Il governo è coeso”, ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico ad Agorà Estate, la trasmissione in onda su Rai 3.
DI MAIO: M5S NON HA PREGIUDIZI
Di Maio ha anche ribadito che il Movimento 5 Stelle non ha pregiudizi verso le grandi opere. tuttavia se ci sono da “spendere 10 miliardi per andare da Torino a Lione in un Paese in cui spesso i cittadini non hanno autobus, strade e metro nelle periferie”, allora una riflessione è più che legittima. Il mese di agosto, che precederà la nota di aggiornamento del Def e la Legge di bilancio, si preannuncia quindi dedicata al dibattito sulle grandi opere, dopo che si consumerà anche quello all’interno del Movimento 5 Stelle relativo all’obbligo dei vaccini per l’iscrizione alle scuole. A meno che il decreto milleproroghe non subisca uno slittamento a settembre. Tutti dibattiti che potrebbero anche passare in secondo piano o incrociarsi con quello relativo alla manovra finanziaria. Se infatti lo spread continuasse a salire, è chiaro che si parlerebbe di più di politica economica.