Se il vicepremier, nonché Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economic, Luigi Di Maio ha promesso che non ci sarà alcun aumento dell’Iva nella prossima Manovra Finanziaria che il Governo giallo-blu si appresta a varare, è pur vero che si cono diversi nodi che il suo collega all’Economia, Giovanni Tria, dovrà sciogliere: infatti, l’abolizione, o come oramai si dice, il superamento della Legge Fornero e la fattibilità della proposta leghista della Flat Tax, cavallo di battaglia si Matteo Salvini durante la campagna elettorale, sono infatti i nodi ancora da sciogliere quando il Parlamento tornerà a lavorare a settembre quando l’esecutivo, dopo una partenza a rilento, proverà a dare un’accelerata a quei punti del contratto di Governo che sia Movimento 5 Stelle, sia il Carroccio ritengono fondamentali anche agli occhi dei rispettivi elettorati. Dunque in queste settimane si sta lavorando alacremente al reperimento delle risorse per attuare le suddette misure anche se Tria, che sulla questione si è sempre mostrato abbastanza cauto rispetto a Salvini e Di Maio, dovrà compiere delle vere e proprie operazioni di equilibrismo dal momento che la Flat Tax potrebbe costare oltre 50 miliari mentre il superamento della Legge Fornero, con l’attuazione del cosiddetto obbiettivo della Quota 100 costerebbe, secondo le stime, 4 miliardi il primo anno ma attorno ai 12-14 quando entrerà pienamente a regime. (agg. di R. G. Flore)



DI MAIO, “NESSUN RITOCCO ALL’IVA, E’ NEL CONTRATTO”

Continuano a rincorrersi indiscrezioni su un possibile aumento dell’IVA, ipotesi questa smentita categoricamente tanto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte quanto dai vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. E proprio quest’ultimo, ospite ieri di sera di Luca Telese e David Parenzo a In onda, su La 7, ha ribadito l’impegno a sterilizzare le clausole di salvaguardia. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, il capo politico del M5s ha dichiarato:”L’Iva non aumenta. Il nostro obiettivo è ritoccare l’Iva per non farla aumentare e questo deve essere il nostro obiettivo. L’abbiamo messo nel contratto di Governo e lo faremo. Il contratto prevede che l’Iva non aumenti, manterremo le promesse e non aumenteremmo l’Iva. Se si vuole giocare con questa storia dell’Iva e dei ritocchi si faccia pure, ma il nostro obiettivo è non aumentarla e vale sia per il M5s che per la Lega”. Una presa di posizione molto netta: un eventuale retromarcia sarebbe quanto di più vicino ad un harakiri…(agg. di Dario D’Angelo)



RENZI, “TEMPO E’ GALANTUOMO”

I temi economici fanno scricchiolare la tenuta del governo M5s-Lega. Da una parte l’attenzione ai conti pubblici del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, dall’altra i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, che c’hanno tenuto a sottolineare che non ci sarà nessun aumento dell’IVA, né intervento sul bonus degli 80 euro di Matteo Renzi. E proprio quest’ultimo, dal suo profilo Twitter, è voluto intervenire per dire la sua su uno dei temi che rischiano di caratterizzare maggiormente la prossima Legge di Stabilità:”Oggi Salvini difende #80euro. Ieri il Governo ha detto che apprezza il mio #pianoperiferie. Prima hanno cambiato idea su #caporalato e su #18app. Dicono: “Renzi ha un cattivo carattere”. Meglio restare antipatici e fare cose utili che raccontare barzellette: il tempo è galantuomo”. (agg. di Dario D’Angelo)



OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO

Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno smentito le indiscrezioni sul possibile aumento dell’Iva ma nelle ultime ore sono giunti diversi attacchi dell’opposizione sulla vicenda. A partire da Forza Italia tramite le parole di Renato Brunetta: “La smentita di #Salvini su possibili aumenti IVA e abolizione bonus 80 euro? Suo intervento, a titolo personale e politico, serve a confermare che queste valutazioni sono effettivamente in corso in seno a un Governo profondamente diviso su tutto, tranne la gestione del potere”. Questo, invece, il commento di Benedetto Della Vedova di Più Europa: “Cancellazione della #Fornero, #redditodicittadinanza, #FlatTax al 15%, blocco dell’aumento dell’#Iva: quando si passa alla politica economica e fiscale, la propaganda del #Governo #M5S-#Lega trova un limite insormontabile. Quello della matematica”. Infine, segnaliamo le parole del leghista Roberto Maroni: “Giorgetti non esclude di aumentare l’IVA? Per finanziare il reddito (assistenzialista) di cittadinanza? Spero sia una fake news”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

BONUS RENZI RESTA, A UNA CONDIZIONE

Sul bonus degli 80 euro di Renzi il governo non intende scatenare una guerra di principio. L’abolizione servirebbe a finanziare in parte le promesse della campagna elettorale, dal reddito di cittadinanza alla flat tax passando per l’abolizione della legge Fornero e il blocco dell’aumento dell’Iva. Il viceministro leghista all’Economia Massimo Garavaglia ipotizza «una riduzione strutturale delle tasse» al posto del bonus. Di sicuro Matteo Salvini e Luigi Di Maio non intendono percorrere la strada dell’abolizione del bonus di Renzi. Fonti che hanno in mano il dossier economico fanno sapere, come riportato dall’HuffPost, che per realizzare i cavalli di battaglia di M5s e Lega bisognerà trovare un equilibrio. Il taglio dei privilegi della “casta” non è sufficiente. Ai piani alti del Tesoro si ritiene che i leader di M5s e Lega dovranno rinunciare a qualcosa. Per questo si fa strada l’idea di piccoli assaggi dei vari provvedimenti. (agg. di Silvana Palazzo)

DI MAIO: “IVA NON AUMENTA”

Sulle notizie circolate nelle ultime ore sulla Legge di Stabilità e il possibile aumento dell’Iva è intervenuto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, che ha tenuto a precisare la linea dell’esecutivo di Giuseppe Conte: “Stop 80 euro? Non so chi se la sia inventata questa cosa, così come l’aumento dell’Iva: sia noi che la Lega, tutto il governo compatto, nella volontà di non aumentare l’Iva e di non mettere le mani in tasca ai cittadini. Deve essere chiara una cosa: questo Governo non vuole fare il gioco delle tre carte, non tireremo la coperta da una parte per scoprirla da un’altra. Non vogliamo mettere le mani nelle tasche dei cittadini come fatto in passato, quando si aumentavano delle tasse per finanziare uno sconto o un bonus. Vogliamo essere autentici, deve essere una manovra coraggiosa e rigorosa come ha detto il premier Conte: dobbiamo fare veramente le cose, se questo è il Governo del cambiamento non può fare come tutti gli altri del passato”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

STRAPPO M5S-LEGA?

Vi abbiamo riportato della nuova tensione nel Governo, questa volta dettata dalla Legge di Stabilità e dall’Iva. Se Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno sempre detto che non ci sarà alcun aumento dell’Iva, il ministro dell’Economia Giovanni Tria non ha mai chiuso all’ipotesi. E ora le parole di Giancarlo Giorgetti creano nuovi problemi, con il numero due del Carroccio che non esclude un possibile ritocco. E la situazione all’interno della maggioranza è delicata: secondo quanto riportato da Il Giornale, c’è un’ala del Movimento 5 Stelle che è pronta allo strappo con la Lega proprio sulla Legge di Stabilità. Parliamo dei parlamentari vicini al presidente della Camera Roberto Fico, circa 55 persone (40-45 alla Camera e 15 al Senato): una rottura non legata unicamente al movimento sull’Iva, ma soprattutto per una coalizione che non convince per i “modi” della Lega. E su un tema altamente divisivo come la Legge di Stabilità potrebbe esserci lo strappo… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

AUMENTO DELL’IVA?

Luigi Di Maio e Matteo Salvini escludono categoricamente l’aumento dell’Iva, Giovanni Tria e Giancarlo Giorgetti no. Nasce così lo scontro all’interno del governo sulla legge di Stabilità. «Siamo il governo del cambiamento e non possiamo certo iniziare aumentando l’Iva», avrebbe detto – secondo quanto riportato da La Stampa – il leader della Lega al ministro dell’Economia. Parole simili ha pronunciato il capo politico del Movimento 5 Stelle uscendo dal vertice di governo. «L’Iva non deve aumentare: lo abbiamo promesso e non aumenterà». Diversa la posizione del sottosegretario, secondo cui «anche l’Unione europea potrebbe chiederci di aumentare la tassazione indiretta». Anche la Banca d’Italia vedrebbe di buon occhio lo spostamento del peso delle imposte dirette a quelle dirette, e dello stesso avviso sono Fmi e Ocse. E c’è Tria che da economista sa bene che, per fronteggiare spese importanti come flat tax e reddito di cittadinanza, ricorrere all’Iva darebbe certezza ai conti.

IL PIANO DI TRIA PER AVVICINARE DI MAIO E SALVINI ALL’UE

Il ministro dell’Economia Giovanni Tria sta studiando un progetto per intervenire in maniera articolata sull’Iva, ad esempio con una riduzione delle aliquote che gravano sui generi di consumo di massa (energia elettrica, acqua, gas e telefono) dal 22 al 4%. Negli altri casi, invece, si passerebbe dal 22 al 24,2%. Altri schemi prevedono un intervento per ridurre le accise che gravano sulla benzina. Sul resto della manovra il sottosegretario Giancarlo Giorgetti è scettico, perché i margini per riforme radicali sono pochi. «Non credo riusciremo a fare granché sulla Fornero». Quindi niente revisione totale, come invece avevano annunciato entrambi i partiti di maggioranza in campagna elettorale. L’unica alternativa è quota 100, pienamente appoggiata da Tria, il quale parla di interventi previdenziali «che non incidano in modo troppo pesante sulla spesa a medio e lungo termine». Verranno toccate le “tax expenditures”, le agevolazioni fiscali, per far quadrare i conti e avviare flat tax e reddito di cittadinanza. Nel mirino anche il bonus Renzi da 80 euro. «Crea complicazioni infinite», dice Tria garantendo che nessuno perderà dal passaggio dal vecchio al nuovo sistema. E c’è il capitolo investimenti. «Per far ripartire l’economia bisogna guardare alla massa di opere e investimenti pubblici diffusi sul territorio».