Pd, muro renziani contro Nicola Zingaretti: si accende la sfida in casa dem. Intervenuto ai microfoni di Repubblica, l’attuale governatore della Regione Lazio ha messo in evidenza di non escludere una alleanza politica con il presidente francese Emmanuelle Macron in vista delle elezioni europee in programma il prossimo anno. Zingaretti, candidato alla segreteria del Partito Democratico, ha però aggiunto: “Escludo invece di fare come Macron. La nostra storia e il nostro futuro non si può infilare dentro a quel modello elitario, repubblicano ma rappresentativo dei piani alti della società francese”. I fedelissimi di Matteo Renzi hanno già replicato a tono, a partire da Andrea Marcucci: “Una nuova alleanza per #Europa nasce insieme a #Macron. I nostri avversari sono i sovranisti”. “Attacca #Macron prima delle elezioni Europee. Attacca #Renzi prima del Congresso #Pd. Apre al #M5S subito. Raffinata strategia quella di #Zingaretti: per la serie continuiamo a farci del male”, questo il tweet di Alessia Morani.



“CAMBIARE IL NOME AL PARTITO? NON LO ESCLUDO”

Nicola Zingaretti è anche intervenuto alla Festa de Il Fatto Quotidiano e, nel corso di una lunga intervista rilasciata a Peter Gomez, ha sottolineato: “A soggetto politico corrisponde un nome politico. Non escludo di cambiare il nome al Pd, ma solo alla fine di un percorso in cui vedremo cosa siamo diventati”. Una possibile svolta da ogni punto di vista, dunque, con Nicola Zingaretti che ha anche commentato i cosiddetti guai giudiziari del ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo la vicenda della nave Diciotti: “Se ci sono delle leggi che vanno rispettate, le rispetta sia un povero disgraziato che il ministro dell’Interno“. “Io reagisco quando vedo il ministro usare il potere e la forza comunicativa per pretendere un’impunità su stesso”, ha aggiunto. Infine, l’appello a Matteo Renzi: “Caro Matteo è andata così. Ora prova a dare una mano”.

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