Barbara Lezzi, pace con Michele Emiliano: “La Puglia non rischia fondi Ue”, il commento del ministro per il Sud. Oggi è andato in scena un incontro con il governatore della Regione ed è tornato il sereno dopo il vertice burrascoso dello scorso luglio. La Lezzi ha confermato che per la Puglia “non ci sono particolari rischi di disimpegno entro il 31 dicembre”, con Emiliano che ha sottolineato che la sua “è la Regione che ha speso meglio i fondi europei di qualunque altra”. E sulla Tap sono giunte nuove dichiarazioni del ministro, che ai microfoni de La Stampa ha evidenziato che “non è strategica”. Dichiarazioni che vanno contro a quanto affermato dal premier Giuseppe Conte: “Stiamo arrivando ad una decisone secondo le modalità previste dal Contatto di governo. Stiamo ultimando l’ analisi di costi e benefici e sul tema ci confronteremo con la Lega. Ma è sempre più evidente che si tratta di un’ opera che non è strategica né per la Puglia né per l’ Italia. Il 90 per cento del gas portato da Tap andrà venduto al resto d’ Europa e in ogni caso l’ accordo a suo tempo concluso con questa multinazionale si concretizzò violando alcuni principi. Anzitutto quello della libera concorrenza, sancito da una direttiva europea. Grazie a questa deroga concessa a Tap, di costi minori per gli utenti potrebbero non essercene. Anzi. Tap potrebbe remunerare il capitale che ha investito nella costruzione dell’ opera, proprio gravando sulle bollette”.

LEZZI SU REDDITO DI CITTADINANZA E PACE FISCALE

Nel corso dell’intervista rilasciata a La Stampa Barbara Lezzi ha parlato anche del reddito di cittadinanza: “Di pari passo con riforma dei centri per l’impiego? No, perché procederemo con decisione su un doppio binario. I Centri devono partire con un congruo investimento perché dovranno operare bene da subito, andando incontro ai bisogni dei disoccupati ma anche delle imprese. Formando e collocando le persone in base alle richieste e alle esigenze di ogni territorio. Ma al tempo stesso abbiamo 5 milioni di persone che vivono in povertà assoluta e tra questi oltre un milione e mezzo sono minori. Dobbiamo mettere immediatamente sul piatto risorse per venire incontro a questi giovani: non possiamo perdere questa generazione”. Invece sulla pace fiscale voluta dalla Lega ha commentato: “Non parliamo di condono, inoltre non si farà una pace fiscale con chi ha un arretrato di 5 milioni. Abbiamo immaginato invece una misura di questo tipo per i piccolissimi imprenditori che, per anni magari sono stati contribuenti fedeli, ma che durante la crisi non sono riusciti a versare le tasse e si ritrovano imprigionati nel sistema Equitalia. È a loro che vogliamo offrire un’ altra occasione: si tratta di piccole cifre che però potrebbero consentire a tanti 40-50enni di trovare una nuova occasione”.