Se da un lato il Ministro degli Interni ha raccolto molti messaggi di solidarietà anche dalle altre forze politiche, dall’altro non sono certo stati pochi quelli che hanno colto la “palla al balzo” per attaccare Salvini e le sue politiche considerate “razziste”. Tra i più duri è certamente Andrea Camilleri, il “papà” del Commissario Montalbano, che in una intervista a Radio Capital attacca a testa bassa (con parole quantomeno discutibili, ndr) il vicepremier della Lega: «ho vissuto a sufficienza da aver sentito le acclamazioni a Benito Mussolini dalle stesse persone che l’appesero. Attenzione ai grandi consensi: è facile passare dalla grandissima passione amorosa all’odio. Al posto di Salvini avrei paura di tutto questo consenso». Non solo, allo scrittore preoccupa e molto il possibile ritorno del fascismo: «Rischiamo di tornarci. Molto spesso vengono a trovarmi ragazzi del liceo e mi chiedono di spiegargli il fascismo. Mi atterrisce che la scuola o chi ne fa le veci non spenda una parola, o la spenda male, sul fascismo. E ho paura che l’araba fenice possa rinascere, non dalle sue ceneri ma dall’ignoranza». Nel giorno in cui un murales inquadra Salvini a testa in giù come il Duce, forse non proprio una “felice” scelta di paragone quella fatta da Camilleri.. (agg. di Niccolò Magnani)
LO RUSSO: “CULTURA DELL’ODIO NON CI APPARTIENE“
Choc a Torino per il murales apparso in piazzale Valdo Fusi. Matteo Salvini è ritratto appeso a testa in giù come Benito Mussolini. Dopo la denuncia di un consigliere comunale leghista è arrivato il commento del diretto interessato: il ministro dell’Interno è deciso a non farsi condizionare da gesti di questo tipo, dunque è intenzionato ad andare avanti con il suo progetto politico. Non sono tante le voci che si sono levate per condannare questo gesto, ma va riconosciuto l’intervento del Pd a livello locale attraverso le parole di Stefano Lo Russo, capogruppo dem di Torino e professore ordinario di Geologia applicata al Politecnico di Torino: «Esprimiamo la nostra piena solidarietà al Ministro dell’Interno Matteo #Salvini per il grave episodio del murales apparso a Torino che lo ritrae a testa in giù.Siamo quanto di più lontano politicamente dalle sue posizioni e dalle sue azioni ma questa cultura dell’odio non ci appartiene», ha scritto su Facebook. (agg. di Silvana Palazzo)
LE PRECEDENTI INTIMIDAZIONI AL LEGHISTA
Choc a Torino per il murales apparso in centro che ritrae Salvini appeso a testa in giù alla maniera di Benito Mussolini. E come ricordato da Adnkronos non è la prima volta che il leader del Caroccio viene immortalato con dei graffiti, o simili, che hanno il sapore dell’intimidazione. A giugno, su un muro di via Palermo a Milano, era comparso un manifesto – poi rimosso – che rappresentava il leader della Lega nei panni di Adolf Hitler. Sotto all’immagine del vicepriemer, ritratto in divisa militare, la scritta ‘Hitching a ride’. Sempre a Torino, invece, a luglio veniva realizzato un murales in cui Salvini veniva raffigurato con una corda al collo e sotto lo slogan ‘Lega stretto’. Pure in quell’occasione Salvini postò la foto sui social commentando: “Poveretti, mi fate solo pena. Io non ho paura, vado avanti più determinato che mai, insieme alla nostra splendida Comunità”. (agg. di Dario D’Angelo)
SALVINI COMMENTA, “CHE SQUALLORE”
Un altro murales contro Matteo Salvini, ma stavolta il ministro dell’Interno è ritratto appeso a testa in giù, come Benito Mussolini. Abiti e posizione del disegno fanno infatti pensare subito a piazzale Loreto, dove furono esibiti i cadaveri del dittatore e di Claretta Petacci. Il murales in questione è apparso in piazzale Valdo Fusi, a Torino. Il caso è stato denunciato su Facebook dal consigliere comunale della Lega Fabrizio Ricca. «Potete attaccare Salvini in tutti i modi possibili, ma l’Italia è con lui. Bestie, non ci fermerete mai! #Nessunotocchisalvini», ha scritto sui social. E su Facebook è arrivato anche il commento del vicepremier e leader della Lega. «Salvini a testa in giù in centro a Torino. Che squallore. Quanto odio. Noi rispondiamo con idee, cuore e coraggio, so che siamo in tantissimi, vero?», il messaggio che ha accompagnato lo scatto del murales che sta facendo discutere.
SALVINI APPESO A TESTA IN GIÙ: MURALES CHOC A TORINO
Dopo i violenti graffiti che ritraevano Matteo Salvini con un cappio al collo e la scritta “Lega stretto…”, è comparso a Torino un murales che lo vede disegnato a testa in giù come Mussolini. Non è certo la prima volta che sui muri italiani appaiono graffiti per attaccare il leader della Lega. Negli ultimi tempi però la violenza delle immagini sta crescendo. Quello apparso ieri a Torino, in piazzale Valdo Fusi, è però di un livore inaudito. Prima è stato realizzato su carta, poi applicato in un secondo momento sul muro, come riportato da Il Giornale. Come fa notare Torino Today, nel disegno il ministro dell’Interno indossa gli stessi pantaloni di Benito Mussolini. «Siamo ogni giorno più forti, e queste dimostrazioni ci danno ancora più forza. Piena vicinanza e solidarietà a Matteo Salvini», il commento di colui che ha denunciato la comparsa del murales, il consigliere comunale leghista Fabrizio Ricca.