L’Espresso attacca Mario Pittoni: “Ha la terza media”, è arrivata la replica del responsabile scuola della Lega e capo della Commissione Istruzione. Ieri il quotidiano ha messo nel mirino l’esponente del Carroccio, che nel curriculum non avrebbe mai chiarito quale fosse il suo titolo di studio. Nel corso di un’intervista con Elena Testi, il politico ha spiegato la sua reticenza per “paura della guerra social”, aggiungendo: “Sa, sono figlio della contestazione globale, erano tempi in cui ci si opponeva. Ho un padre insegnante e un fratello professore, quindi ho sempre respirato scuola e per questo sono preparatissimo. Non mi sono diplomato per ribellione. Ripeto, preparatissimo. Ma questo non lo scriva che lodarsi non è bello”.



LA REPLICA DI PITTONI

L’inchiesta de L’Espresso, come dicevamo, non è passata inosservata a Mario Pittoni, che ha risposto per le rime: “Non ho mai smesso di studiare. E’ una passione. I “polverosi libri” sono un’invenzione della giornalista. Non a caso, dopo quasi undici anni che praticamente vivo al ministero dell’Istruzione, mi viene riconosciuto di conoscere la macchina ministeriale come pochi. La mia attività risulta essere più che apprezzata dagli addetti ai lavori. Non ultimo il disegno di legge per l’abolizione della chiamata diretta, che la settimana scorsa ha raccolto giudizi decisamente lusinghieri della stampa specializzata. Forse è questo che rode al Pd!”. Continua l’esponente della Lega: “Con mamma e fratello insegnanti, sono praticamente cresciuto a pane e scuola, e i miei cinque anni di medie superiori li ho fatti, anche se in due scuole diverse. La sfida sul diploma è legata al periodo, che era di contestazione globale. Ridicolo da parte de “L’Espresso” presentare come curriculum una noticina buttata lì in 3 minuti su richiesta dell’impiegata comunale”.

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