È scoppiata la bagarre in Senato questa mattina appena finita l’audizione del Premier Conte, dopo che già durante il suo discorso erano state numerose le proteste dai banchi dell’opposizione sulle accuse fatte dal Presidente del Consiglio a Malta e Unione Europea. Poi prende la parola Massimiliano Romeo, capogruppo Lega a Palazzo  Madama: «Scheletrini che scappano dalla guerra? Una farsa». Immediate le repliche alla provocazione da parte dei dem Davide Faraone e Andrea Marcucci, prima che Romeo riprenda parola e attacchi di nuovo, «Pura fantasia l’ipotesi che il ministro dell’Interno li abbia sequestrati. Ricordate la vicenda dell’Aquarius? Sembrava che stessero morendo. Poi c’e’ un video di una volontaria che dimostra che stanno ballando…». In realtà quel video venne poi dimostrato esser parte di un altro salvataggio di questa estate ma non di quello dell’Aquarius. Inutile dire che a tali parole ha fatto seguito una bagarre ancora più fragorosa.. 



PINOTTI (PD): “SOSPESO IL DIRITTO”

«Senza l’intervento diretto delle autorità italiane, molte delle persone soccorse sarebbero morte. L’Ue ha perso l’occasione per dare concretezza a quei principi di solidarietà che evoca sempre»: la chiosa finale del Premier Conte prova a riaffermare la linea del Governo indirizzata dal Ministro Salvini ma osteggiata da opposizioni e dall’Unione Europea. Mentre oggi a Bruxelles si tiene l’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione del Presidente Juncker (prima delle elezioni europee delle prossima Primavera), il Governo italiano si difende a spada tratta sulla questione accoglienza migranti e attacca, ancora, le istituzioni europee per la mancanza di intervento deciso sul caso Diciotti. Dal Pd si alza un altro coro di protesta, questa volta dall’ex Ministro della Difesa Roberta Pinotti che dal Senato tuona: «Nei 7 giorni in cui la Diciotti è stata in mare e nei 4 in porto, senza poter attraccare, è stato sospeso il diritto. Non è stata una bella pagina per l’Europa, ma neanche per l’Italia». 



AUDIZIONE SUL CASO DICIOTTI

L’attesa audizione del premier Giuseppe Conte in Senato sul tema Diciotti ha portato l’aula di Palazzo Madama stracolma per provare a mettere in difficoltà il Presidente del Consiglio, da un ramo del Parlamento, e sostenere la linea dura del Governo sul tema immigrazione, dall’altro. Secondo Conte, le complete responsabilità delle operazioni di sbarco dei migranti soccorsi dalla nave della guardia costiera italiana vanno attribuite a Malta, ma «senza l’intervento diretto delle autorità italiane, molte delle persone soccorse sarebbero morte. L’Ue ha perso l’occasione per dare concretezza a quei principi di solidarietà che evoca sempre». Per il Capo del Governo – attaccato ancora in queste ore dall’opposizione per il suo “silenzio” durante il caso Diciotti – la vicenda che ha tenuto i riflettori della politica italiana e Ue rivolti sul porto di Catania, «non è stata una bella pagina per l’Europa: che ha perso l’occasione per dare concretezza a quei principi di solidarietà e responsabilità che vengono costantemente evocati come valori fondamentali dell’ordinamento europeo». Durante l’audizione dai banchi del Pd sono giunti diversi fischi e contestazioni, con il capogruppo dem Andrea Marcucci su Twitter che scriveva «La verità è semplice. Il presidente #Conte non è in grado di presiedere il governo.Sulla #Diciotti lui non c’era e se c’era studiava diritto privato in vista del concorso. #Contenonconta».



PREMIER CONTE AL SENATO: “SBARCO SPETTAVA A MALTA”

«Le operazioni di sbarco dei migranti – ha puntualizzato ancora Conte da Palazzo Madama – soccorsi dalla nave Diciotti della Guardia “ad avviso delle Autorità italiane permanevano in capo alla responsabilità” di Malta». Non solo, secondo il Premier dopo aver verificato che La Valletta non si sarebbe occupata dei migranti alla deriva, «Il Comando generale delle capitanerie di porto, ha proseguito Conte, constatata l’inerzia delle autorità Ricerca e soccorso maltesi, valutava dunque come probabile la necessità di un intervento di soccorso per trasferire su altra unità tutti gli occupanti del barcone, una volta che fosse entrato nell’area di responsabilità nazionale». Salvaguardia delle vite umane e dignità delle persone sono stati i capisaldi della guardia costiera e dello stesso Governo italiano, secondo Conte, «coniugando tale intendimento con l’altrettanto necessario rispetto degli obblighi derivanti dalla vigente normativa internazionale e convenzionale sul salvataggio in mare e sul diritto d’asilo dei migranti». In concussione il Presidente del Consiglio chiude l’audizione con un monito al Parlamento e a Bruxelles: «quello che è cambiato rispetto al passato è che l’Italia non è più disponibile ad accogliere indiscriminatamente i migranti, contribuendo seppure involontariamente a incrementare il traffico di esseri umani e supplendo alla responsabilità che spetta all’Unione europea, ottundendo il vincolo di solidarietà che grava su ciascuno Stato membro».