Massimo Battista, Consigliere Comunale di Taranto, ha rassegnato le sue dimissioni dal Movimento 5 Stelle. Battista, membro attivista nel comitato “Cittadini e lavoratori liberi e pensanti”, ha deciso di lasciare il M5S ritenendo che sul caso dell’Ilva, i pentastellati abbiano “Tradito la città”, visto che nel 2017 nella campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio era stato esplicitamente indicato come obiettivo la chiusura dell’Ilva, con bonifica del territorio e conseguente riconversione economica della fabbrica che rappresenta l’indotto principale nell’industria dell’acciaio in Italia. Il vicepremier Di Maio ha invece supervisionato il passaggio dell’azienda nelle mani degli indiani di Arcelor Mittal, che terranno dunque aperta l’azienda garantendo anche un numero consistente di assunzioni. Al di là del risultato ottenuto, secondo Battista un tradimento di quelle che erano state le promesse elettorali.



LA CAUSA AMBIENTALISTA TRADITA

E a Taranto sono sbucate varie scritte contro Di Maio proprio sulla tematica dell’Ilva. Infatti la bonifica del territorio era stata considerata indispensabile da chi difendeva, anche in campagna elettorale, le condizioni ambientali di un territori martoriato dal caso Ilva, con l’incidenza dei tumori nella zona di Taranto considerata nettamente superiore proprio a causa delle emissioni inquinanti della fabbrica. E i Consiglieri Comunali del Movimento 5 Stelle a Taranto hanno combattuto a lungo per questa causa, facendo dell’ambientalismo e della tutela della salute dei cittadini la loro bandiera. Per questo, dopo l’accordo chiuso da Di Maio con Arcelor Mittal,  Battista ha ritenuto incompatibile il suo ruolo di Consigliere Comunale con la permanenza all’interno del Movimento 5 Stelle.

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