Fa ancora discutere a Palermo il comportamento delle autorità locali contro il premier Conte, con due opposte “posizioni”. Da un lato la denuncia del Codacons, che si schiera col Governo e in una nota rilancia «il rispetto delle istituzioni, e delle figure istituzionali, venga prima di tutto, motivo per il quale l’associazione dei consumatori condanna questa scelta del primo cittadino. Le diatribe politiche non devono certamente danneggiare la città e non devono essere priorità rispetto alle esigenze dei Siciliani. Il Codacons ritiene che, proprio nell’ottica di dare voce ai cittadini, Orlando avrebbe dovuto incontrare Conte per mostrargli i problemi che attanagliano l’Isola», afferma Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons. Di contro invece, si schiera la Cgil che pubblicamente accusa il Governo di rimanere con le “mani in mano” e far avanzare solo la retorica. «La Flc Cgil Sicilia chiede al presidente del Consiglio Conte che il sistema Paese, nel suo complesso, in nome della coesione nazionale, abbia il coraggio di passare dalla retorica agli investimenti». Non solo, critica anche duramente le parole del Premier in merito alla commemorazione per Padre Pino Puglisi: «Per credere davvero alle sue parole al fine di valorizzare la formazione e l’educazione secondo il modello di padre Puglisi, aspettiamo misure straordinarie per aumentare il tempo pieno e gli organici dei docenti e del personale Ata, un Piano Marshall per la scuola della Sicilia, affinchè si garantiscano opportunità pari a quelle assicurate nel resto del Paese». 



REPLICA ORLANDO: “SCIPPATI FONDI A PERIFERIE”

Non si è fatta attendere la replica del premier Giuseppe Conte, in visita a Palermo, a quello che è stato vissuto come un piccolo sgarbo istituzionale dal momento che il sindaco Leoluca Orlando ha disertato l’appuntamento non accogliendolo: la stessa cosa ha fatto il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, che tuttavia aveva motivato l’assenza adducendo altri impegni istituzionali e mandando il suo vice. Secondo il primo cittadino del capoluogo siciliano, in polemica col taglio dei fondi alle periferie e per quello che, a suo dire, sarebbe l’immobilismo dell’attuale Governo nei confronti del Sud, il motivo del contendere sono i 16 milioni tagliati dal Decreto Milleproroghe al quartiere Brancaccio: “Spero che Conte comprenda il grave errore commesso nel cancellare questi fondi” ha detto Orlando in una nota nella quale ha motivato la propria assenza, aggiungendo che l’incontro odierno col Presidente del Consiglio sarà vuoto di contenuti dato che proprio i suddetti fondi dovevano servire a realizzare un complesso scolastico e dunque si sarebbe assistito a uno “scippo di fondi alle periferie”. (agg. di R. G. Flore)



CORRAO (M5S), “BASSEZZA ISTITUZIONALE”

Giuseppe Conte in visita a Palermo, disertano l’appuntamento Orlando e Musumeci: nuova polemica tra Governo e opposizione. La scelta del governatore della Sicilia e del Sindaco palermitano non è passata inosservata al premier, che ha definito “non corretto” il comportamento assunto dagli amministratori locali. E da casa Movimento 5 Stelle partono all’attacco, ecco le parole dell’europarlamentare Ignazio Corrao “L’assenza del sindaco di #Palermo @LeolucaOrlando1 all’inaugurazione dell’#annoscolastico alla scuola #donpinopuglisi alla presenza del presidente del consiglio dei Ministri @GiuseppeConteIT è una bassezza umana e istituzionale”. Pochi minuti fa è giunta l’analisi del dem Davide Faraone, che si è schierato in difesa di Orlando: “#Conte viene a Brancaccio dopo aver scippato al quartiere di Don Puglisi 16 mln destinati dal governo Renzi a scuole e forze dell’ordine, e il sindaco Orlando sarebbe stato scorretto a non andare? Troppo buono semmai, avrebbe dovuto organizzare una protesta con tanto di gonfalone”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CONTE A PALERMO: ORLANDO E MUSUMECI DISERTANO

Il premier Giuseppe Conte è giunto a Palermo per la prima visita ufficiale in Sicilia del capo del Governo gialloverde, ma subito le polemiche non vengono a mancare: le maggiori cariche istituzionali hanno infatti disertato l’incontro e cerimonia ufficiale del Presidente del Consiglio scatenando subito un certo qual imbarazzo nel comitato di accoglienza. Conte ha inaugurato l’anno scolastico dell’istituto comprensivo Pino Puglisi, proprio nel quartiere di Bravaccio che domani riceverà la visita del Papa per commemorare l’ignobile assassinio di Cosa Nostra del sacerdote educatore tra i vicoli più malfamati del capoluogo siciliano. Come spiega il Giornale di Sicilia, «il sindaco Leoluca Orlando ha deciso di disertare la visita del presidente del consiglio in polemica con i tagli dei fondi per le periferie; il Governatore Nello Musumeci invece, la cui presenza era confermata fino a ieri, avrebbe avuto un impegno improvviso e ha delegato l’assessore regionale all’istruzione Roberto Lagalla». La reazione del Premier è stata composta ma comunque polemica nei confronti dei vertici locali di Sicilia: «Se il sindaco ritiene questo e non accoglie il suo presidente faccia pure. Ma bisogna essere corretti però, ieri sera lavorando fino a tarda notte ho incontrato una ventina di sindaci dell’Anci e non ricordo il volto del sindaco Orlando».

PALERMO, PREMIER CONTE RICORDA DON PINO PUGLISI

«So che in tanti si sono sbracciati a promettere. Io, prima di venire qui, ho cercato di capire quali fossero le macchioline presenti nel rapporto fra il governo e questo quartiere. Ce ne sono due: occorrono risorse. Io non prometto nulla, vedremo», ha poi spiegato nell’istituto dedicato a Don Puglisi il Presidente del Consiglio, non prima di ricordare quel sacerdote molto più che “simbolo dell’antimafia”, «Venticinque anni fa, 15 settembre 1993: è stato un giorno incredibile, per tutti coloro che amavano don Pino Puglisi. La mia presenza qui non è la presenza di Conte, ma la presenza del presidente del Consiglio, la presenza dello Stato che rende omaggio a una persona speciale, che onora la memoria di una persona speciale». Rivolto poi agli studenti, Conte ha concluso il suo pensiero: «Lo Stato non deve mai abbassare la guardia nella lotta alla mafia. Può essere contrastata benissimo con i mezzi dello Stato però è una realtà molto complessa che cambia forma, che si adatta alla realtà delle strutture economiche. Oggi, ad esempio, è una mafia più finanziaria. Però il contrasto più efficace nei confronti della mafia è affidato alla scuola. Ed è forse questa l’intuizione più grande di don Pino Puglisi».