Pace fiscale o vero e proprio condono? Su quanto accadrà dopo l’approvazione della Legge di Bilancio infuria la polemica, e l’ex Ministro dell’Economia, Carlo Padoan, in un’intervista a Radio Capital ha avuto parole di fuoco sulla prospettiva: “Se si introduce un condono fiscale si sa come vanno a finire queste cose, a uno ne segue un altro e si fa un danno grave alle istituzioni e al Paese”. Secondo Padoan l’ipotesi della pace fiscale così come è stata ipotizzata rappresenta addirittura una vera spallata alle istituzioni: “La flat tax non è più una flat tax, e il reddito di cittadinanza, da quello che si sente dire, dovrebbe semplicemente rinominare il reddito di inclusione. Vedo come una prospettiva francamente preoccupante quella di smantellare le riforme già fatte come la legge Fornero. Un’uscita del mercato del lavoro a 62 anni mette in discussione il nostro sistema previdenziale.” Una polemica che riguarda dunque anche la famigerata “Quota 100” e che coinvolge le riforme nella fattispecie disegnate e strutturate dalla Lega. (agg. di Fabio Belli)



“TETTO DI UN MILIONE PER CONTRIBUENTE”

Inizialmente era stata definita una “pace fiscale” capace di chiudere tutte le cartelle esattoriali con Equitalia per importi inferiori a 100mila euro. Così fino a qualche giorno fa almeno aveva definito la proposta da inserire nella prossima Legge di Bilancio il leader della Lega, Matteo Salvini. Qualcosa, però, dev’essere cambiato in questi giorni se è vero – come riportato da Il Fatto Quotidiano – che il sottosegretario al Tesoro del Carroccio Massimo Bitonci ha annunciato che la pace fiscale avrà “un tetto di un milione di euro a contribuente”. Più che una pace, insomma, un vero e proprio condono fiscale, quello deciso durante un nuovo “tavolo” tra gli esperti economici della Lega alla presenza dello stesso Salvini. Certo bisognerà vedere cosa ne penseranno da una parte gli alleati di governo del MoVimento 5 Stelle e dall’altra quel Giovanni Tria, ministro dell’Economia sempre più tirato per la giacchetta alla vigilia della Manovra. 



BITONCI, “OBIETTIVO PACE FISCALE PIU’ AMPIA POSSIBILE”

Parlando con i cronisti il sottosegretario leghista ha fornito qualche dettagli in più rispetto alla proposta uscita dal vertice leghista in fatto di pace fiscale. Secondo Massimo Bitonci, l’idea è quella di realizzare una misura a regime, ovvero “una sorta di transazione fiscale” che preveda la completa attuazione del concordato con adesione “oggi utilizzato in modo limitato” e tenga conto della situazione patrimoniale e reddituale del contribuente. L’obiettivo conclamato della Lega è dunque quello di una pace “più ampia possibile” che comprenda dunque al suo interno accertamenti, cartelle, sanzioni amministrative e contenzioso tributario. A detta di Bitonci, questo provedimento potrebbe essere inserito in un decreto fiscale collegato alla manovra. Restano ancora da definire dei dettagli molto importanti, ad esempio se le tre aliquote ipotizzate nei mesi scorsi dalla Lega, pari a 25%, 10% e 6% della somma dovuta a seconda delle condizioni in cui si trova il contribuente, verranno o meno confermati. 

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