Calenda organizza una cena con Minniti, Gentiloni e Renzi, ma l’ex premier la fa saltare. Uno psicodramma, quello sulle sorti del Pd, che non appassiona Stefano Fassina, eletto il 4 marzo alla Camera con Liberi e Uguali e fondatore dell’associazione “Patria e Costituzione”. Fassina anzi rimprovera agli “ex” di avere preso le parti dell’avversario (il neoliberismo europeista) e di aprire ulteriori spazi per l’affermazione delle forze che la sinistra vorrebbe contrastare. Ma ce n’è anche per Salvini, che secondo Fassina ha cambiato casacca e stretto un patto con chi comanda in Europa.



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