Il sì di Forza Italia a Marcello Foa come nuovo presidente della Rai non va giù al Partito Democratico. Dopo aver respinto la proposta di Lega e Movimento 5 Stelle, il partito guidato da Silvio Berlusconi ha aperto al giornalista e i dem partono all’attacco: nelle ultime ore i social sono stati invasi da post polemici. “Il “male assoluto” diventa alleato! E così Salvini Di Maio e Berlusconi felicemente insieme pronti per il sì a Foa e a dividersi le poltrone della #Rai. Veramente un bel governo del cambiamento!”, le parole di Ettore Rosato, seguite da quelle di Simona Malpezzi: “Anche sulla presidenza #Rai, il M5S accetta il sostegno di Berlusconi. #Foa diventerà presidente del servizio pubblico grazie a #FI e nonostante il voto contrario della Vigilanza. Un tempo sarebbe stato golpe ma oggi, la poltrona val bene un abbraccio di Silvio”. Infine, segnaliamo il tweet di Teresa Bellanova: “Carissimi rappresentanti dei cittadini prestati alla politica e da subito affezionati al potere, sarete anche i re indiscussi delle fake news, ma oggi non la date a bere a nessuno. Il mai con Berlusconi è caduto da tempo. Accordo #Foa vigilanza Rai, conferma la vostra doppiezza”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



VERTICE BERLUSCONI-SALVINI-MELONI

Attorno alle ore 13:00 di questo pomeriggio, si terrà a Palazzo Grazioli in Roma un vertice fra i leader del centro destra: presente il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, il ministro dell’interno nonché numero uno della Lega, Matteo Salvini, e infine, il segretario generale di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Sarà un incontro a tre per parlare di vari argomenti, a cominciare dalle elezioni regionali ed europee in programma durante la primavera del 2019, per concludere con la futura presidenza Rai. Ieri, a riguardo, è rientrato in gioco il giornalista Marcello Foa dopo che la Commissione di Vigilanza ha approvato una risoluzione: lo hanno votato la Lega, il Movimento 5 Stelle e i Fratelli d’Italia, mentre i forzisti si sono astenuti, con Liberi e Uguali, Pd e Casini, che invece hanno votato in maniera contraria. Si discuterà quindi del principale candidato al ruolo di numero uno della televisione pubblica, il cui incarico potrebbe essergli conferito all’inizio della settimana prossima. E’ probabile che nelle prossime ore Salvini e Berlusconi raggiungano un accordo definitivo su Foa. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



IRA DEL PD

L’ira del Partito Democratico (e LeU) è ai massimi livelli dopo che il candidato per la Presidenza Rai si chiama, di nuovo, Marcello Foa. «In Vigilanza Rai si è consumato l’ultimo atto della trasformazione del M5S da partito di lotta a partito di lottizzatori. I pentastellati, infatti, sono stati complici silenziosi della trattativa tra Lega e Fi che aveva sul piatto la presidenza della Rai e l’alleanza alle regionali, compresa la mia Basilicata. Di Maio si assuma la responsabilità di aver avallato una delle operazioni di lottizzazione più feroci degli ultimi anni, con l’aggravante del beneplacito di Berlusconi. Sono lontani i tempi in cui il Presidente Fico pretendeva che i partiti uscissero dalla Rai», spiega il componente dem in Commissione Vigilanza Rai, Salvatore Margiotta. Con lui anche la presidente del Gruppo Misto e senatrice LeU, Loredana De Petris, adirata per la “modalità” scelta dalla maggioranza che si è “abbassata alle richieste di Berlusconi”: «La commissione di vigilanza ha votato una risoluzione che è di fatto il via libera alla nomina di Marcello Foa, già bocciato dalla stessa vigilanza meno di due mesi fa, a presidente del cda Rai. È molto grave che la commissione si sia assunta un simile compito invece di lasciare che fosse il cda ad assumersi la proprie responsabilità». Da ultimo segnaliamo il problema “europeista” che tra tutte le ire anti Governo viene segnalato solo dal coordinatore di +Europa: «La Rai avrà il Presidente gradito dalla maggioranza, e non è una notizia. Foa, campione del nazionalismo antieuropeista, è un segno dei tempi; tempi grami, ma questi sono i tempi. La nuova maggioranza Lega, M5S e Forza Italia è invece una notizia. Il Presidente del Parlamento europeo Tajani tace: acconsente?», scrive Benedetto Della Vedova, ex Centrodestra e oggi in +Europa lista Bonino. 



MOZIONE SALVA-FOA PASSA: FI SI ASTIENE

Torna in pista il giornalista sovranista Marcello Foa, per il ruolo di presidente della Ria. A metà estate il candidato era stato bocciato dalla Commissione di Vigilanza e dal Parlamento, visto che Salvini e Berlusconi, i due leader del centrodestra, non erano riusciti a trovare l’intesa. Ma oggi il quadro è profondamente cambiato, e il patto fra il leader del carroccio e quello di Forza Italia ha permesso a Foa di ripresentarsi, con l’approvazione anche del Movimento 5 Stelle. Alla fine, come scrive La Repubblica, il governo gialloverde è riuscito a far approvare la risoluzione, con Forza Italia che si è astenuta, mentre il Partito Democratico, LeU e Pier Ferdinando Casini, si sono opposti. La commissione si era riunita questa mattina, quindi un’interruzione prima di pranzo poi la ripresa della seduta nel pomeriggio, con il voto favorevole alla candidatura di Foa. Venerdì il giornalista verrà ascoltato in audizione mentre settimana prossima la commissione si riunirà per il probabile via libero definitivo, dietro accesa protesta dell’opposizione… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

FORZA ITALIA APRE A FOA

Forza Italia apre a Marcello Foa come nuovo presidente della Rai: la conferma arriva dal capogruppo azzurro alla Camera Mariastella Gelmini “Sulla nomina del presidente della Rai c’è stato un errore di metodo. Siccome a noi nessuno avevo chiesto di appoggiare Marcello Foa, non lo abbiamo appoggiato”. Continua l’ex ministro come riportano i colleghi di Tg Com 24: “Adesso questo errore è stato sanato e da parte nostra c’è un’apertura, ma il tema principale del prossimo incontro tra FI, Lega e FdI non è solo Foa, ma i contenuti della manovra, che ci preoccupa”. E monta la polemica del Partito Democratico, ecco le parole del dem Davide Faraone su Twitter: “Vigilanza #Rai: sì di Forza Italia a #Foa dopo la cena ad Arcore con Salvini. Sul tavolo, tetti pubblicitari, nomine ed elezioni. Accordo fatto. #Berlusconi entra in maggioranza. #Salvini garante di B. che #DiMaio non romperà le scatole. Noi all’opposizione! #inciucioRai”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

ACCORDO LEGA-FI

Sembra passata un’eternità da quei giorni a cavallo di luglio e agosto, quando il Governo provava a far votare Marcello Foa presidente della Rai ma la Commissione di Vigilanza e poi soprattutto il Parlamento si spaccarono sostanzialmente per il mancato accordo tra Salvini e Berlusconi. Forza Italia fece saltare il banco, ma oggi non è più così: dopo la cena di Arcore di domenica scorsa, il Centrodestra è compatto e punta a nominare di nuovo Foa come possibile presidente di Viale Mazzini. Ecco che però parte il secondo capitolo della “saga”: questa mattina in Commissione Vigilanza sono volate parole “grosse” con le opposizioni che non ci stanno e attaccano “l’inciucio” tra M5s, Lega e Forza Italia, aggiungendo che un profilo come quello di Marcello Foa «è insulto agli italiani, da chi ha poi attaccato più volte il Presidente Mattarella» attaccano i membri dem. La commissione parlamentare di Vigilanza si era riunita questa mattina con la risoluzione M5S-Lega che chiedeva di ridare al Cda Rai la possibilità di riproporre il nome di Marcello Foa come presidente di Viale Mazzini, dopo la bocciatura in Parlamento ad inizio agosto.

VENERDÌ FOA ASCOLTATO IN AUDIZIONE

Ma sono le parole del Presidente di Commissione Alberto Barachini (FI) ad aver sollevato il vespaio: «Ritengo che non ci siano profili tali da mettere in dubbio l’ammissibilità della mozione di maggioranza, alla luce dei pareri riportati. Ho ricevuto una lettera del collega Mulè in cui si chiede che la commissione prima di votare il parere sul componente del Cda Rai che sarà designato presidente si proceda alla sua audizione». Verducci del Pd ha parlato di «mercimonio, logiche spartitorie, inciuci e trattative» che hanno riportato alla neo-candidatura di Foa, subito però imbeccato da Mulè «Sono offese gravissime, mercimonio vuol dire traffico illecito riprovevole, così dice la Treccani. Ma lei è ignorante, nel sensi che li ignora». Il Pd ha già detto che se passerà la mozione, è pronta a presentare ben 4 ricorsi in altrettanti sedi legali per bloccare per “motivi di incostituzionalità” la ricandidatura di chi è già stato bocciato dal Parlamento. A questo punto il voto “salva-Foa” è stato posticipato al pomeriggio, o al più tardi verso sera: l’impressione è alla fine il voto passi, ci sarà un’audizione generale e solo dopo l Commissione di Vigilanza prenderà una decisione ultimata. Ma il caos, intanto, continua..