Oltre ai vaccini, un altro punto alquanto “nodoso” del Milleproroghe appena divenuto legge è certamente quello sul Bando Periferie: di fatto il Governo ha rimandato la norma che avrebbe consegnato i fondi per le riqualificazioni delle periferie italiane, nonostante il Premier Conte abbia garantito di recente lo sblocco di quegli stessi fondi in maniera dilazionata. Con l’approvazione del Milleproroghe invece, per il momento, salta tutto: «Abbiamo lottato per settimane e anche di notte contro il Decreto Milleproroghe che cancellava i fondi per riqualificare le periferie del territorio ligure. La Liguria ha perso oltre 170 milioni di investimenti pubblici ed in parte privati e, si stima, 2.500 posti di lavoro» denuncia il deputato ligure del Pd, Franco Vazio (qui tutte le risorse perse, secondo la denuncia del Partito Democratico). L’Anci addirittura annuncia di aver stoppato ogni tipo di relazione istituzionale con il Governo, confermato dal sindaco Antonio Decaro, mentre il primo cittadino di Firenze – Dario Nardella – attacca sui social «10 giorni fa Giuseppe Conte aveva promesso sblocco fondi #pianoperiferie. Nè in conferenza unificata, nè in dlsicurezza c’è traccia di quell’impegno. Prendono in giro i sindaci italiani? Anni interrompe relazioni istituzionali con governo e #Firenze procede con la causa legale».



MILLEPROROGHE È LEGGE AL SENATO

Dopo polemiche, scontri e voti di fiducia, il decreto Milleproroghe diventa legge oggi al Senato: con 151 voti favorevoli, 93 contrari e 2 astenuti Palazzo Madama dà il via libera definitivo, dopo il passaggio alla Camera dello scorso 13 settembre. Slittamento della riforma sul credito cooperativo e intercettazioni telefoniche, ma soprattutto il tema incendiario dei vaccini e i fondi alle periferie: il maxi decreto del Governo Lega-M5s diventa legge tra le fortissime polemiche delle opposizioni che lamentano sia i contenuti che il voto stesso di fiducia ottenuto dopo alcuni passaggi “estremi” dell’esecutivo dopo il CdM di fine luglio. Mentre in questo focus trovate tutti i principali punti del Milleproroghe, facciamo un breve riepilogo di cosa cambierà da oggi per i vaccini: dopo aver cambiato diverse volte le proprie stesse “convinzioni”, Lega e Movimento 5 Stelle hanno fatto prevalere la prima proposta dell’autocertificazione da affiancare al decreto Lorenzin. In poche parole, per l’anno scolastico in corso rimarrà la normativa vigente che prevede 10 vaccini obbligatori, anche se per i genitori sarà sufficiente presentare una semplice autocertificazione.



MILLEPROROGHE, L’INTERVENTO DI RENZI

Durante le dichiarazioni di voto, da segnalare il “ritorno” in Aula da protagonista del senatore Matteo Renzi che dai banchi del Pd sfida apertamente la maggioranza gialloverde specie sul fronte dei Vaccini. Un intervento show, che parte dalle stesse intenzioni di voto: «Votiamo no per ragioni di metodo e di merito. Per il metodo, perché nella scorsa legislatura M5s e Lega hanno più volte chiesto di non procedere con il decreto milleproroghe. Voi non solo appena al governo avete cambiato posizione ma addirittura raddoppiato con un milleproroghe ad agosto, che segna una precisa scelta politica: rinviare, prendere tempo, non dare le risposte ai cittadini». Non solo, secondo l’ex premier – fischiato dai banchi del Movimento 5 Stelle – il Governo «ha punti di riferimento televisivi: a Palazzo Chigi c’è un ex del Grande Fratello, il ministro dell’Interno ha aperto un avviso di garanzia come fosse stato C’è posta per te. Le vostre promesse elettorali sono degne di uno Scherzi a parte, perché hanno ingannato i cittadini. E non sarà la maleducazione di qualche interruzione a negare la realtà».

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