PIEPOLI (18 SETTEMBRE): INTENZIONI DI VOTO, CDX AL 44,5%
Nelle ultime rilevazioni politiche dei sondaggi Piepoli si fa la scoperta “dell’acqua calda”: Lega e M5s sono i primi partiti nel Paese (qui dati a pari merito, al 30%, con evidente recupero di Di Maio nelle ultime settimane), il Pd e Berlusconi sono in crisi, la Sinistra non emerge più. Ma è la costanza di questi dati ad essere la vera “novità”: dal 4 marzo ad oggi, Salvini e i grillini guadagnano sempre (il Carroccio molto di più va detto, avendo quasi triplicato i consensi), mentre le opposizioni, chi più chi meno, naufragano. FdI resta al 3,5%, Forza Italia non sale oltre il 10,5%, mentre il Pd resta al solito stallo del 17% in scia ai risultati delle Politiche, Malissimo gli altri partiti di Sinstra: 2% +Europa, 2,5% Liberi e Uguali, 3,5% tutte le altre galassie assieme del centro-sinistra. Stupisce il dato del Centrodestra che unito, dopo il rinnovato patto Salvini, Meloni e Berlusconi, ottiene il 44,5% che oggi forse varrebbe un Governo a maggioranza, senza l’intervento dei grillini.
IPSOS (18 SETTEMBRE): PACE FISCALE OK PER IL 47% DEGLI ELETTORI
Nei sondaggi politici prodotti lo scorso 18 settembre da Ipsos, gli analisti hanno cercato di indagare l’elettorato su un tema complesso e “incendiario” come la pace fiscale, una delle misure che Lega (soprattutto) e M5s hanno inserito nel contratto di Governo e che vorrebbero inserire ora nella prossima Manovra Economica. Ebbene, dopo le polemiche fortissime delle opposizioni (e dello stesso Di Maio, ndr) che temono l’ennesimo condono fiscale “mascherato” da questo nuovo termine utilizzato, gli elettori replicano così nei primi sondaggi dedicati: il 47% si schiera a fianco del Governo e del progetto messo a punto dai tecnici di Salvini spiegando che «sarebbe un aiuto concreto a chi è in difficoltà e non ha potuto pagare le tasse». Il 39% invece considera il provvedimento rischioso, «un vero e proprio condono che favorirebbe solo gli evasori fiscali»: solo il 14% dice di non sapere, mostrando come il tema sia sempre più “diffuso” anche negli strati della società meno “acculturati”.